ALLARME DI GREENPEACE PER LA SALUTE DEGLI OCEANI. IN ATTO UN EPISODIO DI SBIANCAMENTO DELLA GRANDE BARRIERA CORALLINA. UN CAMPANELLO D’ALLARME PER LA SALUTE DEL PIANETA BLU DA NON SOTTOVALUTARE.
L’agenzia governativa che si occupa della Grande Barriera Corallina (Great Barrier Reef Marine Park Authority) ha dichiarato che si sta verificando un altro grave sbiancamento di massa dei coralli.
È il sesto episodio in pochi anni dopo la sparizione di metà dei coralli della barriera verificatasi tra il 1995 e il 2017. Oltre alla scomparsa dei coralli, sono a rischio, per la perdita del loro habitat, anche migliaia di specie di pesci, tartarughe marine, balene, delfini.
«Un equilibrio rimasto intatto per centinaia di migliaia di anni, che ora stiamo distruggendo a causa dei cambiamenti climatici: è l’aumento della temperatura e dell’acidità del mare, infatti, la causa dello sbiancamento dei coralli», fa sapere Greenpeace.
Che aggiunge: «Il fatto grave è che nonostante la barriera corallina sia un patrimonio unico che rischia di scomparire, non tutti sono d’accordo nel proteggerla. Infatti non è ancora stata inserita nella lista dei siti in pericolo dall’UNESCO».
Le cause dello sbiancamento dei coralli
L’aumento dei gas serra in atmosfera dovuto principalmente all’uso di petrolio, gas e carbone e il conseguente riscaldamento globale, hanno un impatto diretto anche sul mare.
Infatti, il riscaldamento fa aumentare le temperature e il tasso di acidità. Ciò minaccia la vita del “Pianeta blu”, a cominciare dai suoi ecosistemi più sensibili come le barriere coralline.
Il fenomeno dello sbiancamento è una risposta dei coralli alle situazioni di stress ambientale, come l’aumento della temperatura.
«A causa dello stress termico – rende noto Greenpeace – i coralli espellono le alghe unicellulari (zooxanthellae) che vivono nei loro tessuti e che sono responsabili dei loro colori brillanti. Queste alghe sono necessarie per la sopravvivenza dei coralli perché forniscono loro il 90% del fabbisogno energetico richiesto. Se le temperature tornano regolari in tempi brevi, cioè prima che i coralli abbiano esaurito le loro riserve energetiche, la simbiosi può essere ristabilita. In caso contrario sono destinati a morire per mancanza di nutrienti».
L’importanza della Barriera corallina
In pericolo non sono solo i coralli e le attività economiche, ma la sicurezza delle aree costiere sensibili che in assenza delle barriere coralline sarebbero esposte maggiormente agli effetti degli tsunami e dell’erosione.
Una raccolta firme per salvare la Barriera corallina
L’Italia può fare molto ora per salvare la barriera corallina. Il nostro Paese detiene la vicepresidenza del Comitato UNESCO dei Siti Patrimonio dell’Umanità: per questo Greenpeace raccoglie le firme per chiedere al Ministro di intervenire.