NEI GIORNI SCORSI SI È SVOLTA, IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DI “URBAN NATURE 2019” LA FESTA DELLA NATURA IN CITTÀ, PROMOSSA DAL WWF
“Passare dal grigio al verde nelle nostre città è possibile”
In oltre quaranta località sono state organizzate iniziative, laboratori, visite guidate, talk informativi e biciclettate nella natura per imparare a conoscere le tante aree verdi, i parchi urbani delle nostre città e il loro valore.
Urban Nature sta crescendo e si apre a decine di comitati e reti di cittadini (che gestiscono parchi urbani e giardini condivisi, orti sociali, attività di apicoltura) che hanno contribuito alla rilevazione dell’Ecoscreening sulle politiche a tutela della biodiversità nei quattordici capoluoghi delle aree metropolitane e hanno condiviso “Il Manifesto per il buon governo del verde in città”.
Oltre venti proposte per cambiare il volto verde delle nostre città, contenuti nel nuovo Report Urban Nature 2019 sulla biodiversità urbana pubblicato alla vigilia degli eventi di Urban Nature che hanno animato le domeniche di più di cinquantatré città.
«Dal nostro ultimo report sulla biodiversità nelle aree urbane – ha detto la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi – emerge chiaramente che città e natura non devono essere considerate come entità separate ma parti integrate in un unico un organismo vivente in cui la biodiversità è indispensabile per garantire la qualità della vita, la salute, il benessere e la sicurezza delle popolazioni urbane e il verde è un bene comune».
Proprio per dare una lettura complessiva dell’ambiente urbano e della vita che lo popola a fianco del WWF, in occasione della terza edizione di “Urban Nature”, nel report troviamo i contributi di urbanisti, di architetti paesaggisti e di giuristi che fanno riferimento a IASLA (Società Scientifica Italiana di Architettura del paesaggio), a LABSUS (Laboratorio della sussidiarietà che lavora sull’amministrazione condivisa dei beni comuni), al Gruppo di ricerca di urbanisti dell’Università dell’Aquila, uno dei laboratori più avanzati in Italia sul tema del consumo del suolo, che da anni collabora con il WWF.
Sette città senza nessuna iniziativa
Ma come viene amministrato il verde nelle quattordici aree metropolitane di Torino, Milano, Venezia-Mestre, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Cagliari, Bari, Reggio Calabria, Messina, Catania, Palermo?
L’Ecoscreening del Report rivela che: la legge “Un albero per ogni figlio” (nato o adottato) concepita inizialmente nel 1992 e perfezionata con la legge n. 10/2013 è stata applicata in questi ventisei anni a macchia di leopardo nelle quattordici Città Metropolitane. Sono ben sette i capoluoghi dove sinora non è stata svolta alcuna iniziativa, senza differenze tra Nord e Sud. Mancano ancora all’appello a tutt’oggi: Bari, Catania, Genova, Messina, Napoli, Reggio Calabria, Torino.
Mentre le Amministrazioni dei territori delle stesse Città Metropolitane possiedono strumenti per l’affidamento delle aree verdi ad associazioni, comitati o gruppi di cittadini.
Green infrastructure, Reti ecologiche, Piani di adattamento
Si registrano primi segnali di attenzione a iniziative più avanzate: Bologna ha approvato il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, Milano e Palermo stanno lavorando sulle infrastrutture verdi, Roma e Palermo hanno inserito le reti ecologiche nei piani urbanistici, mentre negli altri 9 capoluoghi delle CM si registrano interventi mirati alla valorizzazione di aree esistenti o alla rinaturalizzazione di aree ex industriali o ex caserme.
Una situazione che ha indotto il WWF a redigere il “Manifesto del Buon Governo della Natura in Città”.
Qui di seguito una sintesi dei contenuti salienti del Manifesto:
Strumenti urbanistici e adattamento climatico: integrare la nuova pianificazione urbanistico-territoriale comunale con l’individuazione e la regolamentazione delle green and blue infrastructure e con i Piani Urbani di Adattamento Climatico.
Linee Guida nazionali Definire (come indicato nelle Linee guida nazionali):
“Piani comunali del Verde” a tutela delle aree seminaturali, agro-selvicolturali e di importanza ecologica e paesaggistica e per l’individuazione di “cinture verdi” periurbane.
Legge n. 10/2013: verificare la reale attuazione della legge n. 10/2013, nonché, rendicontare e valorizzare gli interventi predisposti o realizzati per la messa a dimora di alberi per ognuno dei bambini nati o adottati nel territorio comunale.
Patti di collaborazione: promuovere la cittadinanza attiva, adottando i “Regolamenti, per la collaborazione dei cittadini con le amministrazioni per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani” e i “Patti di collaborazione amministrazione e cittadini attivi” da questi previsti.
Gestione civica: accompagnare e favorire le esperienze civiche dei “giardini condivisi” e degli “orti sociali”, dei parchi urbani.
Manutenzione della biodiversità: favorire la diffusione di apposite ordinanze e/o regolamenti comunali (quali quelli approvati già da almeno sessantacinque Comuni) per la gestione della biodiversità in città con metodi biologici e che vietino, nel contempo, l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi (fitofarmaci e biocidi) nella gestione del verde urbano.