domenica, Settembre 15, 2024

Puglia, rischio collasso idrico e maggiore attenzione all’ambiente urbano. I geologi fanno sentire la loro voce

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A CAUSA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI, LA PUGLIA È A RISCHIO COLLASSO IDRICO E IL CAPOLUOGO NECESSITA DI UNA GESTIONE PIÙ ACCURATA DELL’AMBIENTE E DELL’AMBIENTE URBANO. I GEOLOGI PUGLIESI INTERPELLANO LA REGIONE E IL NEOELETTO SINDACO DI BARI VITO LECCESE

La prolungata mancanza di piogge, che perdura da mesi, non ha solo lasciato invasi e dighe in una situazione di collasso idrico, ma ha anche impedito il rifornimento dell’acquifero sotterraneo, con conseguenze ancora più gravi, acuite dall’intervento umano.

I geologi manifestano preoccupazione non solo per la scarsità di precipitazioni, ma soprattutto per lo stato idrogeologico della regione e i rischi connessi allo sfruttamento eccessivo, e talvolta illecito, delle falde acquifere.

«C’è il problema della siccità ma anche dei tanti pozzi abusivi con prelievi non autorizzati che vanno a depauperare le falde», afferma Giovanna Amedei, presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia.

Si sospetta infatti la presenza di impianti, purtroppo non autorizzati, che potrebbero attingere da una falda già impoverita.

«Sicuramente la parola “abusivo” è “fastidiosa” – continua Amadei – ma bisogna anche dire che fra gli impianti irrigui utilizzati in agricoltura, ci sono quelli preventivamente autorizzati dall’autorità regionale con studi di fattibilità e relazione idrogeologica che indicano capacità e limiti di prelievo».

In Puglia circa 200mila pozzi “abusivi”

Secondo stime più recenti, in Puglia esistono circa 200mila pozzi realizzati in maniera “abusiva”, con gravi ripercussioni sia sulla quantità sia sulla qualità dell’acqua di falda disponibile.

L’assenza di studi tecnici adeguati rende impossibile determinare la quantità di acqua che può essere prelevata senza compromettere l’equilibrio tra acque dolci e salate.

Un prelievo eccessivo potrebbe alterare o persino rompere questo equilibrio, provocando la miscelazione tra le acque marine e quelle di falda, che diventano progressivamente più saline, anche in aree lontane dalla costa.

In queste zone, la qualità dell’acqua deteriora rapidamente, fino a renderla inutilizzabile. Quando il contenuto salino supera 1,5 g/l, l’acqua non è più adatta neppure per l’irrigazione.

La Regione Puglia presti maggiore attenzione agli studi idrogeologici

Al contrario, l’utilizzo di acque reflue depurate e trattate potrebbe non solo costituire una valida soluzione per l’irrigazione, ma anche contribuire, se posizionate negli strati superficiali del sottosuolo, al rifornimento artificiale delle falde sotterranee.

I geologi sottolineano il significativo apporto che possono offrire nella gestione delle acque sotterranee, evidenziando il lavoro già svolto all’interno delle commissioni regionali. Per esempio possono collaborare nel censimento dei pozzi esistenti. Infatti, conoscono il territorio e sono distribuiti in quasi tutti i comuni.

L’Ordine richiede che da parte della Regione Puglia ci sia una maggiore attenzione agli studi idrogeologici. Questi non devono essere considerati meri calcoli matematici, afferma.  Invece, possono definire i volumi possibili di emungimento di anno in anno, per esempio, nel principio della sostenibilità della risorsa sotterranea.

E, quindi, strumenti fondamentali per proteggere e preservare una risorsa idrica già fortemente compromessa.

«Oggi che siamo in piena crisi idrica occorre fare delle scelte importanti ma serve – anche – prima di tutto sensibilizzare le persone ad un uso sostenibile e controllato della risorsa acqua», conclude Amedei.

La gestione dell’ambiente e dell’ambiente urbano

Antonello Fiore, geologo, funzionario della Regione Puglia, presidente della SIGEA, ha sottolineato come gli effetti della crisi climatica in atto, sempre più frequenti, stiano influenzando in misura crescente anche il tessuto sociale ed economico del capoluogo pugliese.

In un appello rivolto al nuovo sindaco di Bari, Vito Leccese, il geologo ha ribadito la necessità di una gestione ambientale affidata a una figura dotata di esperienza amministrativa, profonda conoscenza della città, capacità di ascolto, apertura al dialogo e abilità nella sintesi politica. Secondo Fiore, è essenziale che abbia una visione ampia, che sappia integrare diverse esperienze e operare concretamente a livello locale.

«Le politiche amministrative di Bari devono prioritariamente affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, all’igiene urbana e alla qualità della vita di residenti, lavoratori non residenti e turisti», afferma Fiore.

Numero verde ONA

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