“SALVAGUARDARE LA NATURA, RISPETTARE GLI ANIMALI, PROTEGGERE L’AMBIENTE, DIFENDERE LA TERRA – I PIONIERI DEL PENSIERO DEL NOSTRO TEMPO”, IL LIBRO DI FABIENNE CHARLOTTE VALLINO, TRACCIA UNO SPLENDIDO PERCORSO, DALLA FINE DEL SETTECENTO AGLI ANNI NOVANTA DEL NOVECENTO, TRA FIGURE ILLUMINATE CHE HANNO PRECORSO I TEMPI
La dedica ai propri studenti
Dedicare un libro ai propri studenti significa esprimere la volontà di tramandargli un’eredità, in ricordo del prezioso tempo trascorso insieme, fatto di condivisione e di reciproco arricchimento.
Così tutti quei personaggi che negli anni hanno fatto capolino nelle aule dell’università dove Fabienne Charlotte Vallino, professoressa di Geografia all’Università degli Studi della Tuscia, ha insegnato (e tuttora insegna), hanno trovato casa in un volume di circa quattrocento pagine, dal titolo “Salvaguardare la Natura, rispettare gli Animali, proteggere l’Ambiente, difendere la Terra – I pionieri del pensiero del nostro tempo”.
Una schiera di personaggi illuminati
Un libro affollato di presenze: artisti, scienziati, giuristi, studiosi, che a diverso titolo hanno abbracciato con le loro idee e le loro azioni il tema della Natura e della sua salvaguardia.
Fabienne Charlotte Vallino focalizza la sua attenzione su personaggi e vicende spesso non molto note nel panorama culturale italiano. Vi dedica ben nove capitoli, corredati da illustrazioni, con trentadue tavole a colori.
Ad aprire la pista il barone Alexander Von Humboldt, attivo tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. L’erudito, capofila della schiera dei pionieri del pensiero moderno non a caso, viene descritto infatti come colui che “elaborò teorie che concorsero a stimolare il passaggio dalla geografia e dalle discipline naturalistiche verso l’ecologia, la nuova scienza della natura e la nuova visione del rapporto uomo-natura”.
La pittura di paesaggio e la fragilità della natura
La studiosa non tralascia di analizzare la visione della natura restituita dagli artisti attraverso la pittura di paesaggio. Si concentra su due rappresentanti della scuola americana di Hudson River, Thomas Cole e Frederic Edwin Church.
Il movimento artistico del XIX secolo rappresenta il paesaggio naturalistico americano, spesso idealizzato e pregno di un sentimento che tende alla trascendentalità ma che mostra i primi segni della colonizzazione dell’uomo. Una natura selvaggia che comincia a sentire gli effetti dell’antropizzazione e mostra tutta la sua fragilità.
Una donna che ha lasciato il segno
Tra le donne che hanno lasciato il segno viene presa in esame la figura di Rachel Carson, scienziata, zoologa, scrittrice, considerata la madre dell’ambientalismo americano. Pubblica nel 1962 “Primavera silenziosa”, un manuale di scienze ambientali che prende le mosse proprio dal silenzioso manifestarsi della bella stagione, che non viene più preannunciata dal cinguettio degli uccelli a causa dell’inquinamento di pesticidi e dei fertilizzanti usati in agricoltura.
Questo libro-denuncia scuote le coscienze, apre gli occhi a molti sui danni che l’uomo stava causando all’ambiente e ispira il movimento ambientalista. Il bestseller di Rachel Carson è dedicato al premio Nobel Albert Schweitzer (tra i protagonisti del libro della Vallino), il quale profeticamente afferma che “L’uomo ha perso la capacità di prevedere e prevenire, finirà per distruggere la Terra”.

Una speranza per le nuove generazioni
Fabienne Charlotte Vallino conclude il suo affascinante excursus con l’età dell’ecologia, dagli anni Sessanta agli anni Novanta, in cui la questione ambientale, a dispetto del crescente attivismo, diviene sempre più preoccupante.
Un senso di speranza però pervade l’intera narrazione, la volontà di accrescere la consapevolezza in chi legge che l’uomo da secoli riesce ad ascoltare e interpretare la voce della Natura e può continuare a dialogare con essa anche nel tempo presente.