UN’AGENDA CLIMATICA PER LE PROSSIME ELEZIONI È STATA APPRONTATA DAI FRIDAYS FOR FUTURE ITALIA. CINQUE PUNTI PER AFFRONTARE LA CRISI CLIMATICA E SOCIALE
I Fridays for Future (FfF) sono nati per chiedere alla politica e alle istituzioni maggiore attenzione per la ricerca scientifica. Nel 2020, con la campagna Ritorno al Futuro, hanno deciso di presentare le loro soluzioni, vista l’incapacità della politica di agire in modo efficace. «Quel documento – dichiarano i FfF – è ancora in gran parte valido. Ma l’attuale campagna elettorale ci obbliga a ripeterci, a dire che l’unica agenda possibile è quella climatica».
Secondo i FfF, ci troviamo in un momento di profonda crisi dei partiti e delle istituzioni. La partecipazione alla vita politica è ai minimi storici: l’unico momento in cui ci viene chiesto di esprimerci sono le elezioni. Ecco perché è importante presentare le proposte per cercare di risolvere la crisi climatica, un problema estremamente complesso che tocca ogni ambito economico e sociale.
Friday for Future, risolvere il problema clima
«La crisi climatica – affermano i FfF – è un fenomeno globale che si manifesta però a livello locale. Dobbiamo rivolgere lo sguardo verso quella grande fetta della popolazione che ricerca con fatica il suo diritto alla partecipazione attiva ogni giorno. Si deve restituire il potere decisionale alle comunità territoriali e alla società civile. Secondo lo slogan “Think global, act local”, presentiamo quindi le nostre proposte su cinque temi, attuabili nell’immediato futuro».
I cinque temi
- Trasporti e mobilità
- Energia
- Lavoro
- Edilizia e povertà energetica
- Acqua
Si tratta di proposte sui trasporti e sulla mobilità, sull’energia, sul lavoro, sull’acqua, sull’edilizia e sulla povertà energetica. Esse avrebbero un enorme impatto nell’affrontare la crisi climatica e sociale in Italia.
Non sono proposte esaustive ed esistono diversi altri ambiti. Molti di essi sono presenti in Ritorno al Futuro: il settore agroalimentare, i MAPA (Most Affected People and Areas) del mondo e del nostro Paese. E poi l’economia circolare, la gestione dei rifiuti, la tutela del territorio.
Intanto, scendiamo in piazza il prossimo 23 settembre per lo sciopero globale per il clima.