“LE RISORSE IDRICHE MONTANE E GLI IMPATTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO” È STATO L’EVENTO SVOLTOSI NEI GIORNI SCORSI A VERBANIA PER PRESENTARE IL PROGETTO “INTERREG ITALIA-SVIZZERA RESERVAQUA” E FARE IL PUNTO SULLA SITUAZIONE IDRICA ALPINA
Le risorse idriche nell’area alpina e nei territori circostanti rappresentano un tema sempre più urgente, aggravato, negli ultimi anni, da condizioni meteo-climatiche avverse. Per questo motivo, è stato realizzato il progetto Interreg Italia-Svizzera “Reservaqua”, iniziato nel luglio 2019 e conclusosi nei giorni scorsi.
Il programma prevedeva l’implementazione di una rete di servizi per lo studio, la protezione, la valorizzazione e la gestione sostenibile dell’acqua. Ciò sia a scala locale sia regionale su un territorio transfrontaliero alpino.
I risultati del progetto e la tematica delle risorse idriche sono state al centro dell’evento “Le risorse idriche montane e gli impatti del cambiamento climatico”. Organizzato a Verbania da Arpa Piemonte e CNR IRSA, l’iniziativa ha coinvolto tutti i portatori di interesse del territorio.
Conseguenze dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche
In alcune stagioni dell’anno, le Alpi forniscono alle pianure fino al 90% di acqua. La risorsa assume un ruolo strategico per mantenere adeguate le condizioni di vita delle popolazioni europee. E anche per le numerose attività e filiere socio-economiche che ne discendono. Tuttavia, questo prezioso patrimonio è sempre più minacciato da:
- una drastica riduzione delle scorte idriche conservate sotto forma di ghiaccio in quota,
- un aumento della frequenza e della durata di periodi siccitosi,
- un deterioramento della qualità delle acque.
Queste sono solo alcune delle conseguenze dei cambiamenti climatici, dell’aumento demografico e degli impatti legati alle diverse attività dell’uomo.
Il caso Piemonte
Il Piemonte si è trovato ad affrontare nell’ultimo anno una crisi idrica senza precedenti, imputabile agli effetti del cambiamento climatico. Questo ha inciso profondamente, su ambiente, agricoltura e consumo umano.
La Regione Piemonte, con il supporto di Arpa, già da tempo ha gettato le basi per l’attuazione di politiche di contrasto ai cambiamenti climatici.
Ciò attraverso «azioni ad ampio raggio che spaziano dalla politica energetica a quella della gestione dei rifiuti – afferma Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte – passando dal piano per la qualità dell’aria a quello per la tutela delle acque. In uno scenario come quello attuale, nel quale la crisi idrica non è assolutamente superata, appare importante ragionare non nell’ottica di interventi emergenziali, ma in quella della realizzazione di interventi infrastrutturali. Nel 2022, per la prima volta, Regione Piemonte è intervenuta alla Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, portando la propria esperienza».