NEL CUORE DI BARI, DOVE UN TEMPO SORGEVA LA FABBRICA DELLA MORTE, NASCE OGGI IL PARCO DELLA RINASCITA: UN LUOGO SIMBOLO DI MEMORIA, RISCATTO E SPERANZA, FRUTTO DI UNA LUNGA BATTAGLIA CIVILE CONTRO L’AMIANTO E PER LA RIGENERAZIONE URBANA
A Bari nasce il Parco della Rinascita: simbolo di riscatto morale e civile contro l’eredità dell’amianto
Dove un tempo c’era la fabbrica che produceva manufatti in amianto ora sorgerà il Parco della Rinascita. Sabato 7 aprile 2025, nell’area ex Fibronit, a Bari, è stato dato ufficialmente inizio ai lavori. Finanziati coi fondi PNRR, dovrebbero essere completati entro marzo 2026.
“Finalmente il sogno diventa realtà: Si apre il cantiere del Parco della Rinascita! Oggi è un giorno di gioia incontenibile, un giorno che la nostra città attende da troppo tempo”. Così il Comitato Cittadino Fibronit annuncia con profonda emozione l’apertura ufficiale del cantiere per la realizzazione del Parco della Rinascita.
“È un riscatto morale e civile”, “Semi di speranza”: con queste parole è stato inaugurato il Parco della Rinascita, sorto sull’ex sito Fibronit. Alla cerimonia hanno partecipato tutti i rappresentanti istituzionali degli ultimi vent’anni. Presenti l’ex sindaco Michele Emiliano, oggi governatore della Puglia e l’ex primo cittadino Antonio Decaro. Accanto a loro, anche l’ex presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e numerosi attivisti, tra cui Nicola Brescia, presidente del Comitato ex Fibronit.
«È una rinascita morale e civile della città di Bari – ha detto Nicola Brescia -. Morale perché è un risarcimento, minimo, per quanti hanno sofferto e perso la vita a causa della Fibronit. Civile perché è un parco realizzato dalla volontà dei cittadini di ottenere questo risultato».
Una rivincita per le famiglie che hanno perso i propri cari a causa dell’amianto
Il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha ricordato chi ha lottato contro la “fabbrica della morte”, come l’indimenticata ambientalista Maria Maugeri. Il Parco, ha detto, rappresenta una rivincita per i baresi e per le famiglie che hanno perso i propri cari a causa dell’amianto.
Alla presentazione del progetto, a gennaio scorso, Leccese aveva annunciato che, durante le celebrazioni di San Nicola, patrono della città, saranno piantumati alberi di Davidia Involucrata, chiamati anche “alberi dei fazzoletti”. I fiori di questa specie ricordano, per forma e colore, dei fazzoletti bianchi: simbolo di memoria e rinascita, scelto con forte valore evocativo.
Un progetto che unisce città, comunità e futuro
Il Parco della Rinascita è il più grande intervento di rigenerazione urbana della regione. Si estende su una superficie di 146.850 metri quadrati, pari a 14 ettari. L’area collega tre quartieri: Japigia, Madonnella e San Pasquale. Un progetto che unisce città, comunità e futuro. Il valore complessivo dei lavori ammonta a circa 16 milioni di euro.
La Regione Puglia ha stanziato 3,5 milioni. Altri 11,5 milioni arrivano dai fondi PNRR per “Inclusione e coesione”. Il restante milione e mezzo da fondi per opere indifferibili.

Una progettazione partecipata
La riqualificazione del sito è frutto di una progettazione partecipata con il Comitato Cittadino Fibronit. L’intervento prevede forestazione, impianti sportivi, una piazza yin e yang, aree gioco, percorsi pedonali e un sistema integrato di piazze.
Al centro del Parco sorgerà l’anfiteatro dedicato a Maria Maugeri. Intorno, nuovi impianti di illuminazione, videosorveglianza e wi-fi completeranno la fruizione dello spazio pubblico.
La bonifica dell’area si è conclusa nel 2022. L’amministrazione comunale ha rilasciato il certificato che attesta l’avvenuto risanamento ambientale. Sul sito è stato posato uno strato di copertura in terra: alto un metro nelle zone più contaminate, 20 centimetri dove la presenza di amianto era minore.
Dopo la rimozione dei ruderi blu dell’ex fabbrica e la messa in sicurezza dei materiali residui, l’area è rimasta chiusa, visitabile solo in rare occasioni.
Il progetto di forestazione prevede la piantumazione di: 8.374 piante erbacee, 71.046 tappezzanti, 1.810 rampicanti, 51.861 arbusti e 1.300 alberi. A questi si aggiungono 451 alberi “pronto effetto”, per un impatto ambientale immediato. Il parco permetterà un risparmio annuo di 700 tonnellate di CO₂.
Un tributo molto caro di vite spezzate
La Fibronit ha prodotto cemento-amianto fino al 1985. In cinquant’anni vi hanno lavorato centinaia di operai. Secondo i dati ufficiali, 400 di loro sono morti per mesotelioma o altre patologie legate all’amianto. Il Comitato vittime amianto Bari, invece, denuncia 700 decessi. E il tributo di vite non è finito: si continua a morire, ancora oggi, per esposizioni di “seconda generazione”.

Una svolta storica per Bari
La vicenda Fibronit ha segnato una svolta storica per Bari. Per la prima volta, nella città si è consolidato un movimento civico ispirato a valori ambientalisti ed ecologisti. È nato dalla consapevolezza che quel luogo rappresentasse una minaccia concreta, un sito di morte che ha spezzato centinaia di vite civili.
Molti sono caduti per mesotelioma pleurico, malattia legata all’esposizione all’amianto. Quel dolore collettivo ha generato una reazione forte, un risveglio di coscienza e partecipazione.
Il Parco della Rinascita è frutto di quella mobilitazione cittadina. Sorgerà proprio sui suoli della ex fabbrica della morte. Sarà il simbolo concreto di un riscatto collettivo. Un luogo che custodirà la memoria, ma parlerà anche di futuro. Un risultato ottenuto grazie al protagonismo della cittadinanza attiva.
Un luogo di riflessione, di ricordo, un monito costante
“Questo parco non è solo un’area verde, è un monumento vivo dedicato a tutte le vittime dell’amianto, a coloro che hanno pagato il prezzo più alto per un progresso cieco. Sarà un luogo di riflessione, di ricordo, un monito costante affinché simili tragedie non si ripetano mai più. Ma sarà anche e soprattutto un luogo di vita, di incontro, di gioco, di serenità per tutti i cittadini di Bari, dalle famiglie ai più giovani, agli anziani”.
“Guardiamo con fiducia ai prossimi 330 giorni, consapevoli che al termine di questo percorso Bari avrà un nuovo cuore verde, un luogo di rinascita dedicato alla memoria e al futuro”, conclude la nota del Comitato Cittadino Fibronit.





