Uranio impoverito strage militari. Infatti, si può parafrasare la sintesi della vicenda dei nostri militari con: Uranio impoverito la strage dei militari: la tutela legale.
Così infatti, l’Avv. Ezio Bonanni, intervistato dalla nostra redazione, ci sintetizza la vicenda dei nostri milatari impiegati nelle missioni all’estero e in Patria. L’uso di proiettili ad uranio impoverito, piuttosto che le pratiche vaccinali, hanno preovocato danni alla salute.
Ciò è stato testimoniato dallo stesso Colonnello Carlo Calcagni, in numerose puntate di ONA TV. Questo sono i presupposti di questa strage continua che è necessario fermare oltre alla tutela legale dei diritti delle vittime e dei loro familiari.
Continua la lunga scia di morti a causa dell’uranio impoverito, contro un nemico invivibile che ti colpisce e che non puoi fermare. Lo Stato fa ancora finta di non sapere.
Morte di Giuseppe De Biasi e quella di circa 400 commilitoni
Abbiamo ricevuto e abbiamo pubblicato la lettera del Dott. Domenico Leggiero, che annuncia l’ennesima perdita di un militare sotto esposizione ad uranio impoverito. Come a tanti altri, non gli è riconosciuta la causa di servizio.
Si chiamava Giuseppe De Biasi, era nato nel 1977. Lascia genitori e fratello distrutti dal dolore.
Giuseppe ha deciso di affidare la sua vita all’Esercito ed ha deciso di fare una vita operativa. Bosnia 1999; Kosovo 2003; Afghanistan 2009–2010; Libano 2012.
Missioni impegnative in reparti operativi, Paracadutisti e Bersaglieri. Il rientro, la malattia, l’abbandono da parte dell’Esercito e la morte in solitudine, con il solo affetto della famiglia, avvenuto oggi in un hospice pugliese.
Solita storia. Tanto per cambiare, anche Giuseppe per il Ministero, non farà parte di quei militari ammalati e deceduti in servizio e a cause di servizio (Uranio impoverito strage militari).
Uranio impoverito strage militari: smascherato il Ministero
Anche Giuseppe, come la maggior parte dei suoi colleghi che lo hanno preceduto, al momento della malattia viene abbandonato e lasciato al proprio destino.
Non è, quindi, conteggiato tra i casi riportati dall’Osservatorio epidemiologico della Difesa. Quest’ultimo, però, è smascherato dai lavori della IV Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dall’on. Giampiero Scanu.
Uranio impoverito e tutela legale di ONA
L’Avv. Ezio Bonanni rappresenta e tutela numerose vittime di uranio impoverito e i loro familiari. La tutela legale si articola nella fase amministrativa e poi in quella giudiziale.
Quindi è fondamentale raccogliere tutte le prove. Quindi si procede con la domanda di riconoscimento di causa di servizio e vittima del dovere.
In molti casi, è la stessa amministrazione a confessare ed a riconoscere i diritti delle vittime. In altri casi, invece, è necessario procedere giudiziariamente: è necessario depositare il ricorso al TAR per la causa di servizio; al Giudice del Lavoro per lo status di vittima del dovere.
Oltre ai diritti previdenziali, susstiste quello al risarcimento del danno, che deve essere integrale.
Uranio impoverito: servizio assistenza legale on line
L’Avv. Ezio Bonanni, sulla base della sua significativa esperienza, ha già ottenuto diversi risultati. In molti casi, l’amministrazione è stata condannata a costituire le prestazioni previdenziali e a risarcire i danni.
L’ONA- Osservatorio Nazionale Amianto- fornisce il servizio di assistenza legale, con un parere legale per iscritto. Solo con il parere legale scritto si può avere la massima informazione sui propri diritti e quindi azionare la relativa tutela.