domenica, Settembre 15, 2024

PREMIER, il database europeo per monitorare e ridurre l’impatto ambientale dei farmaci 

Ultime News

IL DIPARTIMENTO DI AMBIENTE E SALUTE DELL’ISTITUTO MARIO NEGRI DI MILANO HA AVVIATO LO SVILUPPO DI UN INNOVATIVO SISTEMA EUROPEO DI VALUTAZIONE PER MONITORARE E RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE DEI FARMACI. QUESTO PROGETTO, DENOMINATO PREMIER, MIRA A CREARE UN DATABASE CENTRALIZZATO PER RACCOGLIERE E ANALIZZARE I DATI RELATIVI AI MEDICINALI E AL LORO EFFETTO SULL’AMBIENTE 

IMI PREMIER: una risposta alla sfida ambientale 

L’aumento dell’uso dei farmaci ha migliorato significativamente la salute umana, ma ha sollevato preoccupazioni crescenti riguardo agli effetti sull’ambiente. Il progetto PREMIER si propone di fornire una soluzione sistematica e scientifica per fronteggiare questa sfida. Ma quali sono gli impatti di queste sostanze sull’ambiente? 

Impatti ambientali dei farmaci ed effetti sulla salute

I farmaci possono contaminare l’ambiente attraverso diversi meccanismi. Quando vengono utilizzati, una parte dei principi attivi non viene metabolizzata dal corpo umano e viene espulsa tramite urina e feci. Questi residui finiscono nelle acque reflue, che spesso non vengono trattate adeguatamente per rimuoverli.
Di conseguenza, i medicinali possono accumularsi nei corpi idrici, quali fiumi, laghi e mari, alterando gravemente la fauna acquatica. Sostanze come antibiotici, antidepressivi e ormoni possono ad esempio influenzare il sistema endocrino dei pesci, provocando alterazioni nel comportamento e nella riproduzione. Inoltre, le tracce di farmaci presenti nell’acqua potabile, anche a bassissime concentrazioni, possono avere effetti dannosi sulla salute. 

Possono causare disturbi gastrointestinali, come nausea e diarrea, influenzare negativamente il sistema immunitario, avere effetti tossici a lungo termine e, in alcuni casi, aumentano il rischio di sviluppare malattie gravi, incluso il cancro. Insomma, i medicinali utilizzati per farci guarire possono farci ammalare. 

Anche i suoli possono essere contaminati dai farmaci attraverso l’uso di fertilizzanti e letame che ne contengono i residui. Questo può compromettere la qualità del terreno, influenzando negativamente la crescita delle piante e la salute dei microbi presenti nella terra. La contaminazione può altresì avere effetti a lungo termine sulla sicurezza alimentare e sulla salute degli ecosistemi terrestri. 

L’Iniziativa PREMIER 

Per affrontare questi problemi, il Dipartimento di Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri ha avviato l’iniziativa PREMIER (Prioritisation and Risk Evaluation of Medicines in the Environment). Questo progetto, iniziato nel 2020 e finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea e dall’EFPIA, ha l’obiettivo di sviluppare un sistema europeo di valutazione dell’impatto ambientale dei farmaci.

Il cuore dell’iniziativa è un database centralizzato, denominato DAS (Digital Assessment System), che raccoglierà e renderà accessibili i dati sull’impatto ambientale dei farmaci. Emilio Benfenati, capo del Dipartimento di Ambiente e Salute, ha commentato: «Siamo fieri di gestire questo nuovo database, che sottolinea la consolidata esperienza dell’Istituto in materia di sicurezza e nei programmi necessari a verificare e individuare la presenza di effetti avversi delle sostanze chimiche». 

Benfenati ha anche sottolineato che l’Istituto Mario Negri ha già sviluppato VEGA, una piattaforma avanzata per analizzare gli effetti ambientali e tossicologici delle sostanze chimiche. «Il sistema PREMIER estenderà questo lavoro, fornendo strumenti avanzati per guidare la progettazione di farmaci più ecologici e ridurre la necessità di test sugli animali», ha aggiunto. Entriamo nei dettagli. 

Obiettivi e strategie di PREMIER 

PREMIER si propone di integrare la valutazione ambientale fin dalle prime fasi dello sviluppo dei farmaci. Questo approccio prevede l’integrazione della sostenibilità ambientale nella progettazione dei medicinali, con l’obiettivo di ridurre il loro impatto ecologico.

Il progetto non solo svilupperà strumenti avanzati e modelli predittivi per stimare la concentrazione dei farmaci nei corpi idrici ma fornirà anche manuali e linee guida per l’uso efficace di queste informazioni. L’intento è di stabilire nuovi standard di protezione ambientale a livello europeo. 

In pratica, PREMIER utilizzerà dati di consumo nazionale e informazioni dettagliate su oltre 26mila impianti di depurazione e 1.500 bacini idrici per prevedere come queste sostanze chimiche si distribuiscano e si concentrino nell’ambiente. I dati e gli strumenti sviluppati saranno continuamente aggiornati, grazie alla collaborazione di una rete internazionale di ventotto istituzioni, tra cui università, istituti di ricerca, piccole e medie imprese, agenzie regolatorie come l’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) e industrie farmaceutiche. 

Numero verde ONA

spot_img
spot_img
spot_img

Consulenza gratuita

    Articoli simili