IL COLLEGIO MELLERIO ROSMINI DI DOMODOSSOLA OSPITA, FINO AL 2 FEBBRAIO 2025, LA MOSTRA “PASSI SILENZIOSI NEL BOSCO. NICOLA MAGRIN INCONTRA HUGO PRATT”. LE TAVOLE DI HUGO PRATT, UNO DEGLI AUTORI DI FUMETTI PIÙ NOTI DEL MONDO, DIALOGANO CON GLI ACQUARELLI DI NICOLA MAGRIN, ARTISTA E ILLUSTRATORE PER TANTI GRANDI AUTORI
Si chiama “Passi silenziosi nel bosco. Nicola Magrin incontra Hugo Pratt”, la mostra di acquarelli di Nicola Magrin e originali a china di Pratt, illustrati dai testi di Marco Steiner, scrittore e studioso, uno dei più stretti collaboratori di Hugo. Pratt, per chi non lo dovesse ricordare, è il creatore di “Corto Maltese”, personaggio iconico della omonima e rinomata serie di fumetti.
La vetrina si inserisce nella seconda parte della quarta edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se, Di-Segnare il territorio. Il Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola ospita la mostra fino al 2 febbraio prossimo.
“Passi silenziosi nel bosco” intreccia magistralmente Natura e Storia, temi che da sempre hanno ispirato Hugo Pratt e che rappresentano il cuore della ricerca artistica di Nicola Magrin. Quest’ultimo, affascinato dagli scenari evocati da Pratt, lascia che essi guidino il suo immaginario creativo. Il risultato è un dialogo profondo tra due artisti accomunati da una sensibilità unica e da un’intima connessione spirituale con la natura e le culture indigene.
Marco Steiner, ispirato dall’armonia tra le opere di Pratt e Magrin, ha scritto “Il respiro del bosco”, una ballata poetica e intensa. Le sue parole, cariche di emozione e significati profondi, evocano con maestria il mondo poetico dei due artisti.


Il percorso espositivo
Lungo il percorso espositivo, i visitatori camminano con passo leggero e rispettoso nel “bosco”, è scritto nella nota. Qui ammirano le chine originali di Pratt, affiancate da grandi riproduzioni dei suoi acquerelli, tutte create per “Wheeling”. Romanzo che mescola avventura e formazione e rende omaggio agli scrittori che hanno influenzato Pratt fin dall’infanzia, come Kenneth Roberts, James Fenimore Cooper, James Oliver Curwood e Zane Gray. “Wheeling”, iniziato nel 1962, ha accompagnato Pratt per tutta la sua carriera, fino alle ultime tavole realizzate negli anni ’90, poco prima della sua scomparsa.
Nicola Magrin trae ispirazione dal romanzo di Pratt, rappresentando nelle sue opere le lotte tra nativi e coloni e i suggestivi paesaggi del Nord America. I suoi splendidi acquerelli arricchiscono “Passi silenziosi nel bosco” e si affiancano a quelli creati per altri progetti, come il volume “Ancora poche lune. La risposta di capo Seattle”, un vero inno poetico alla Natura, e le illustrazioni realizzate per “Il richiamo della foresta” di Jack London. Questi tre volumi, pubblicati da Edizioni Nuages, sono stati ideati da Cristina Taverna, storica gallerista e amica di Pratt.

«Penso a questo libro e a questa mostra come a una eredità di Hugo Pratt – scrive Taverna -. Pratt amava mettere insieme le persone che stimava, appassionate delle cose che lo avvincevano, amava creare occasioni, indicare un cammino. Marco Steiner ha iniziato a scrivere per lui, la passione per la letteratura d’avventura li infiammava. Nicola Magrin ha incontrato presto l’opera di Pratt, ne è rimasto subito affascinato e da allora sparge di acquarello le sue carte dando loro vita. Ama il bosco, gli animali, le storie raccontate da Pratt, anche lui è un suo erede».
“Per vivere il bosco bisogna essere bosco”
L’installazione include grandi teli in stile “kakemono”, che immergono lo spettatore nelle betulle dipinte da Magrin. Come scrive Steiner, “per vivere il bosco bisogna essere bosco”. L’esposizione si completa con due video: un reportage del 1983 di Vincenzo Mollica per la Rai, che esplora i luoghi narrativi di Pratt nello stato di New York e un secondo video di Nicolò Piazza, che ritrae Magrin mentre dipinge.














