IN LIBRERIA, PER I TIPI DI PIANO B, “JOHN DELLE MONTAGNE” UNA RACCOLTA INEDITA DEGLI SCRITTI DI JOHN MUIR, NATURALISTA, AMBIENTALISTA E SCRITTORE SCOZZESE-AMERICANO, CONSIDERATO UNO DEI PADRI DEL MOVIMENTO PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA
John Muir, (Dunbar, Scozia, 21 aprile del 1838 – Los Angeles, California, 24 dicembre 1914) noto naturalista, ambientalista e scrittore scozzese-americano, attivo nel tardo XIX secolo, è considerato uno dei padri del movimento per la conservazione della natura in generale, con un’enfasi particolare sulla conservazione delle terre selvagge e degli ecosistemi naturali.
In quarantaquattro anni, dal1867 al 1911, Muir scrisse sessanta diari, oltre tantissimi appunti pasticciati su fogli e pezzetti di carta di ogni forma e dimensione.
Sul Monte Clark
“Eriogonum dalle foglie bianche e setose – da uno degli appunti pubblicati su “John delle Montagne” -, bellissimi nella morte; sulla ghiaia ombrelli di fiori in perfetta bellezza di colori, morti. Come appaiono evidenti l’amore e la tenerezza di Dio nel custodire i delicati figli delle piante in luoghi che erroneamente tendiamo a chiamare Incolti, desolati, deserti! L’amore di Dio ricopre il mondo come una veste di luce. Le piante di Eriogonum – pure fontane di vita – sono incastonate in schegge di roccia, e man mano che la ghiaia si accumula intorno ad esse allungano gli spessi cordoni radicali che li ancorano a terra, salendo sempre più in alto, come alghe sull’onda”.
John Muir il naturalista poeta
“John delle Montagne” raccoglie – per la prima volta in Italia – il meglio degli scritti e degli appunti del naturalista, il quale, come lo stesso aveva affermato: «Mi interessa vivere solo per invogliare la gente a guardare le bellezze della natura».
“Da quando sono giunto in questa terra del Pacifico – scrive Muir nei suoi appunti -, ho camminato con la Natura sulle sue pianure ammantate da un lenzuolo di fiorì, lungo le ricamate pendici della grande Sierra Nevada e nelle foreste più alte e balsamiche delle fresche montagne. In queste passeggiate non ho seguito nessun metodo umano, nessuna legge, nessuna regola”.
L’ambientalista era dotato anche di una certa sensibilità per la bellezza del linguaggio poetico.
“Una farfalla forte e piena di sole non si posa a lungo in nessun luogo; va di fiore in fiore per sentieri tortuosi e imprevisti – continua il nature writing statunitense -. A volte, dopo aver volteggiato tra boccioli di ogni tipo, si posa nel limo di un ruscello, o getta uno sguardo verso l’alto, all’ombra degli alberi, o si posa sulla sabbia o sulla nuda roccia. Così è stata la mia vita ogni giorno e ogni notte della scorsa estate trascorsa sotto il cielo”.
Il Premio Pulitzer per la biografia di John Muir
John Muir annotava esperienze, sensazioni e scoperte nei taccuini che portava sempre legati alla cintura. Alcuni anni dopo la sua morte, la scrittrice americana Lìnnie Marsh Wolfe raccolse e selezionò il meglio degli oltre sessanta diari in una storica edizione. Wolfe vinse il Pulitzer per la biografia di Muir, “Son of the Wilderness: The Life of John Muir”.
In comunione spirituale con la valle di Yosemite
Questa prima raccolta, che copre il periodo della sua comunione spirituale con la valle di Yosemite, è ricca della meraviglia e dell’amore che Muir provava per tutta la natura: le nuvole, il cielo, le ombre, la neve e la pioggia, le montagne e i canyon, le cascate e i fiumi, i fiori amati e gli alberi.
Un amore appassionato per le regioni montuose
Muir viveva di una profonda connessione e di un amore appassionato per le regioni montuose, in particolare per la Sierra Nevada in California. Passava molto del suo tempo esplorando e vivendo nelle montagne, studiandole, scrivendone e difendendole. Muir era noto per i suoi scritti eloquenti e ispirati sulle montagne e per il suo impegno nella protezione di questi ambienti naturali.
La sua passione e la sua conoscenza delle montagne gli hanno valso il soprannome di “John delle Montagne”, che sottolineava la sua importanza e la sua influenza nel movimento per la conservazione e nella comprensione della bellezza e dell’importanza delle regioni montuose.
I resoconti scritti dei suoi viaggi hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla bellezza e sull’importanza della natura selvaggia. Le sue battaglie principali sono state per la protezione delle foreste, delle sequoie giganti della California e delle catene montuose, come la Sierra Nevada.
Yosemite National Park e Sierra Club
Uno dei suoi più grandi contributi è stato quello di essere stato uno dei fondatori del National Park System degli Stati Uniti. La sua difesa appassionata delle aree naturali incontaminate ha aiutato a guidare l’adozione di politiche di conservazione e la creazione di parchi nazionali, tra cui il famoso Yosemite National Park.
Muir è anche famoso per aver fondato il Sierra Club nel 1892, un’organizzazione ambientalista che ancora oggi gioca un ruolo importante nella protezione dell’ambiente. La sua eredità è celebrata non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo, come un pioniere del movimento ambientalista e un campione della bellezza e della grandezza della natura.
Dal “Grande grembo settentrionale del ghiacciaio Clark. 7 ottobre 1871”
“Dalla sommità del monte Clark ho visto un tramonto meraviglioso. È stato nuvoloso tutto il giorno fino a sera; poi il sole ha squarciato l’oscurità delle nuvole, irradiando i bordi con un’inondazione di luce viola e oro che si è abbattuta sulla montagna facendola risplendere del più ricco giallo crema, di una tonalità Intensamente fine e spirituale.
La cima del monte Clark è affilata e sorprendentemente curva … Deve tutte le sue curve e la sua acutezza ai ghiacciai, ed è difficile da raggiungere, anche se è possibile salire dal lato est. Boschetti di Pinus fiexttis si arrampicano fin quasi alla cima, e i pendii risplendono di cristalli e fiori – Erigeron Spraguea e cassiope, composita etc. -. Persino le rocce sono lichenizzate … li ghiacciaio che nacque tra questo monte e il Gray ha lasciato un bel lago”.