giovedì, Gennaio 23, 2025

John Muir, naturalista e poeta, per tutti “John delle Montagne”

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IN LIBRERIA, PER I TIPI DI PIANO B, “JOHN DELLE MONTAGNE” UNA RACCOLTA INEDITA DEGLI SCRITTI DI JOHN MUIR, NATURALISTA, AMBIENTALISTA E SCRITTORE SCOZZESE-AMERICANO, CONSIDERATO UNO DEI PADRI DEL MOVIMENTO PER LA CONSERVAZIONE DELLA NATURA

John Muir, (Dunbar, Scozia, 21 aprile del 1838 – Los Angeles, California, 24 dicembre 1914) noto naturalista, ambientalista e scrittore scozzese-americano, attivo nel tardo XIX secolo, è considerato uno dei padri del movimento per la conservazione della natura in generale, con un’enfasi particolare sulla conservazione delle terre selvagge e degli ecosistemi naturali.

In quarantaquattro anni, dal1867 al 1911, Muir scrisse sessanta diari, oltre tantissimi appunti pasticciati su fogli e pezzetti di carta di ogni forma e dimensione.

Sul Monte Clark

“Eriogonum dalle foglie bianche e setose – da uno degli appunti pubblicati su “John delle Montagne” -, bellissimi nella mor­te; sulla ghiaia ombrelli di fiori in perfetta bellezza di colori, morti. Come appaiono evidenti l’amore e la tenerezza di Dio nel custodire i delicati figli delle piante in luoghi che erroneamente tendiamo a chiamare Incolti, desolati, deserti! L’amore di Dio ricopre il mondo come una veste di luce. Le piante di Eriogonum – pure fontane di vita – sono incastonate in scheg­ge di roccia, e man mano che la ghiaia si accumula intorno ad esse allungano gli spessi cordoni radicali che li ancorano a terra, salendo sempre più in alto, come alghe sull’onda”.

John Muir il naturalista poeta

“John delle Montagne” raccoglie – per la prima volta in Italia – il meglio degli scritti e degli appunti del naturalista, il quale, come lo stesso aveva affermato: «Mi interessa vivere solo per invogliare la gente a guardare le bellezze della natura».

“Da quando sono giunto in questa terra del Pacifico – scrive Muir nei suoi appunti -, ho camminato con la Natura sulle sue pianure amman­tate da un lenzuolo di fiorì, lungo le ricamate pendici della grande Sier­ra Nevada e nelle foreste più alte e balsamiche delle fresche montagne. In queste passeggiate non ho segui­to nessun metodo umano, nessuna legge, nessuna regola”.

L’ambientalista era dotato anche di una certa sensibilità per la bellezza del linguaggio poetico.

“Una farfalla forte e piena di sole non si posa a lungo in nessun luogo; va di fiore in fiore per sentieri tortuosi e impre­visti – continua il nature writing statunitense -. A volte, dopo aver volteggia­to tra boccioli di ogni tipo, si posa nel limo di un ruscello, o getta uno sguardo verso l’alto, all’ombra degli alberi, o si posa sulla sabbia o sulla nuda roccia. Così è stata la mia vita ogni giorno e ogni notte della scorsa estate trascorsa sotto il cielo”.

Il Premio Pulitzer per la biografia di John Muir

John Muir annotava esperienze, sensazioni e scoperte nei taccuini che portava sempre legati alla cintura. Alcuni anni dopo la sua morte, la scrittrice americana Lìnnie Marsh Wolfe raccolse e selezionò il meglio degli oltre sessanta diari in una storica edizione. Wolfe vinse il Pulitzer per la biografia di Muir, “Son of the Wilderness: The Life of John Muir”.

In comunione spirituale con la valle di Yosemite

Questa prima raccolta, che copre il periodo della sua comunione spirituale con la valle di Yosemite, è ricca della meraviglia e dell’amore che Muir provava per tutta la natura: le nuvole, il cielo, le ombre, la neve e la pioggia, le montagne e i canyon, le cascate e i fiumi, i fiori amati e gli alberi.

Un amore appassionato per le regioni montuose

Muir viveva di una profonda connessione e di un amore appassionato per le regioni montuose, in particolare per la Sierra Nevada in California. Passava molto del suo tempo esplorando e vivendo nelle montagne, studiandole, scrivendone e difendendole. Muir era noto per i suoi scritti eloquenti e ispirati sulle montagne e per il suo impegno nella protezione di questi ambienti naturali.

La sua passione e la sua conoscenza delle montagne gli hanno valso il soprannome di “John delle Montagne”, che sottolineava la sua importanza e la sua influenza nel movimento per la conservazione e nella comprensione della bellezza e dell’importanza delle regioni montuose.

I resoconti scritti dei suoi viaggi hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla bellezza e sull’importanza della natura selvaggia. Le sue battaglie principali sono state per la protezione delle foreste, delle sequoie giganti della California e delle catene montuose, come la Sierra Nevada.

Yosemite National Park e Sierra Club

Uno dei suoi più grandi contributi è stato quello di essere stato uno dei fondatori del National Park System degli Stati Uniti. La sua difesa appassionata delle aree naturali incontaminate ha aiutato a guidare l’adozione di politiche di conservazione e la creazione di parchi nazionali, tra cui il famoso Yosemite National Park.

Muir è anche famoso per aver fondato il Sierra Club nel 1892, un’organizzazione ambientalista che ancora oggi gioca un ruolo importante nella protezione dell’ambiente. La sua eredità è celebrata non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo, come un pioniere del movimento ambientalista e un campione della bellezza e della grandezza della natura.

Dal “Grande grembo settentrionale del ghiacciaio Clark. 7 ottobre 1871”

“Dalla sommità del monte Clark ho visto un tramonto meraviglioso. È stato nuvoloso tutto il giorno fino a sera; poi il sole ha squarciato l’oscurità delle nuvole, irradiando i bordi con un’inondazione di luce viola e oro che si è abbattuta sulla montagna facendola risplendere del più ricco giallo crema, di una tonalità Intensamente fine e spirituale.

La cima del monte Clark è affilata e sorprendentemente cur­va … Deve tutte le sue curve e la sua acutezza ai ghiacciai, ed è difficile da raggiungere, anche se è possibile salire dal lato est. Boschetti di Pinus fiexttis si arrampicano fin quasi alla cima, e i pendii risplendono di cristalli e fiori – Erigeron Spraguea e cassiope, composita etc. -. Persino le rocce sono lichenizzate … li ghiacciaio che nacque tra questo monte e il Gray ha lasciato un bel lago”.

Numero verde ONA

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