IL TRENO A IDROGENO: IL PROGETTO INNOVATIVO, AL VIA IN LOMBARDIA, RIDUCE LE EMISSIONI DI CO₂ E INTRODUCE UN’INFRASTRUTTURA DEDICATA AL RIFORNIMENTO. UN PASSO DECISIVO VERSO LA DECARBONIZZAZIONE DEL TRASPORTO FERROVIARIO E UN FUTURO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
“Tutti a bordo”: è in partenza il treno a idrogeno

Il nuovo treno, che entrerà in servizio sulla linea Brescia-Iseo-Edolo, rappresenta la prima applicazione concreta dell’idrogeno nel settore ferroviario italiano. Si tratta di una soluzione innovativa pensata per le tratte non elettrificate, dove fino a oggi erano impiegati esclusivamente treni diesel. L’obiettivo è quello di eliminare progressivamente i convogli più inquinanti, sostituendoli con una tecnologia a zero emissioni, in grado di garantire la stessa efficienza operativa ma con un impatto ambientale decisamente inferiore.
Il progetto rientra nell’iniziativa H2iseO, sviluppata da FNM, Ferrovienord e Trenord, che prevede la creazione di un’infrastruttura completa per la produzione e la distribuzione dell’idrogeno. Oltre ai quattordici treni che saranno gradualmente introdotti in servizio, il piano prevede la costruzione di impianti per la produzione di idrogeno rinnovabile a Iseo, Edolo e Brescia, che alimenteranno l’intero sistema di trasporto regionale.
Questa innovazione porta con sé una serie di benefici ambientali e tecnologici. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica e particolato migliorerà la qualità dell’aria nelle aree attraversate dalla linea ferroviaria, contribuendo a una maggiore sostenibilità. Inoltre, il treno a idrogeno, a differenza di quelli diesel, garantirà un’esperienza di viaggio più confortevole. Riduce infatti significativamente l’inquinamento acustico. La sua autonomia sarà paragonabile a quella dei treni a combustibili fossili, senza necessità di elettrificazione delle linee. Il che, rappresenta una soluzione particolarmente adatta alle tratte regionali e alle aree meno infrastrutturate.
L’impianto di Rovato: il primo polo di rifornimento per treni a idrogeno
Contestualmente all’introduzione del nuovo convoglio, è stato realizzato a Rovato, in provincia di Brescia, il primo impianto italiano di rifornimento e manutenzione per questi tipi di treni. Una struttura tecnologicamente avanzata, progettata per rispondere alle specifiche esigenze della nuova flotta ferroviaria e garantire la massima efficienza operativa.
Il deposito comprende cinque stazioni di sosta all’aperto e un’officina specializzata, con due binari coperti dedicati alla manutenzione dei treni. Il rifornimento dell’idrogeno avviene attraverso un impianto ad alta pressione, in grado di garantire la massima sicurezza e rapidità nelle operazioni. Il sito è dotato di sofisticati sistemi di monitoraggio, con sensori per la rilevazione di eventuali fughe di gas, impianti antincendio e avanzati meccanismi di ventilazione.
L’investimento complessivo per la realizzazione di questo impianto ha superato i 30milioni di euro, di cui una parte finanziata dal PNRR. La sua attivazione avverrà progressivamente, parallelamente alle fasi di test dei treni a idrogeno e alla loro progressiva introduzione in servizio. Ma perché è così importante questa novità?
Il ruolo dell’idrogeno nella transizione energetica
L’idrogeno è oggi considerato una delle chiavi di volta della transizione energetica globale. Si tratta di un vettore energetico estremamente versatile, in grado di immagazzinare e trasportare energia in modo efficiente e, soprattutto, privo di emissioni di CO₂ quando prodotto con fonti rinnovabili. Tuttavia, non tutto l’idrogeno è uguale e la sua sostenibilità dipende dalla modalità di produzione.
L’idrogeno grigio, attualmente la forma più diffusa, si ottiene dal gas naturale attraverso il reforming del metano (un processo chimico che estrae idrogeno dal gas naturale tramite reazioni ad alta temperatura con vapore d’acqua). Questo processo, però, comporta un’elevata produzione di anidride carbonica. Il che, lo rendendo poco sostenibile dal punto di vista ambientale.
Di contro, l’idrogeno blu rappresenta un’alternativa più ecologica: è prodotto con la stessa tecnica dell’idrogeno grigio, ma con un sistema di cattura e stoccaggio della CO₂, che riduce le emissioni in atmosfera.
L’idrogeno verde, invece, è la forma più sostenibile ed è quello che sarà utilizzato per alimentare il nuovo sistema ferroviario lombardo. Si ottiene attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua, utilizzando esclusivamente energia da fonti rinnovabili. Questo significa che la produzione di idrogeno verde non comporta alcuna emissione di gas serra, rendendolo una delle soluzioni più promettenti per la decarbonizzazione del settore dei trasporti.
Il progetto H2iseO prevede la realizzazione di tre impianti di produzione di idrogeno verde a Brescia, Edolo e Iseo, che saranno alimentati con energia rinnovabile e garantiranno una filiera energetica completamente sostenibile.
Un modello per il futuro della mobilità
L’introduzione del primo treno a idrogeno e lo sviluppo della Hydrogen Valley lombarda rappresentano un esempio concreto di come sia possibile coniugare innovazione e sostenibilità. Questo modello potrebbe presto essere replicato in altre regioni italiane e in diversi settori del trasporto pubblico, contribuendo alla riduzione dell’impronta ecologica dell’intero sistema di mobilità nazionale.
Parallelamente al settore ferroviario, l’idrogeno sta guadagnando spazio anche nel trasporto stradale e navale. Il progetto SerraH2Valle, prevede la realizzazione di una rete di stazioni di rifornimento per veicoli a idrogeno, che verranno installate lungo le principali arterie stradali del Nord Italia.
L’idrogeno, quindi, non è solo il futuro del trasporto ferroviario, ma una risorsa strategica destinata a rivoluzionare l’intero panorama energetico mondiale. L’investimento in questa tecnologia rappresenta una scommessa vincente non solo per l’ambiente, ma anche per lo sviluppo economico e industriale, aprendo la strada a nuove opportunità di crescita e innovazione.
La strada verso un mondo a emissioni zero è ancora lunga, ma con iniziative come questa l’Italia dimostra di essere sulla giusta rotta. La transizione ecologica non è più un’utopia, ma una realtà che sta prendendo forma giorno dopo giorno, con progetti concreti e soluzioni sostenibili per un futuro più pulito e sicuro per tutti.


