LA PUGLIA, TERRITORIO NOTO PER ESSERE LA PRIMA REGIONE PRODUTTRICE DI OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, SI DISTINGUE PER UN INNOVATIVO MODELLO DI ECONOMIA CIRCOLARE CHE HA SUSCITATO L’INTERESSE NAZIONALE. ATTRAVERSO L’USO DELLA SANSA, UN SOTTOPRODOTTO DELLA LAVORAZIONE DELL’OLIO, SI DIMOSTRA COME SIA POSSIBILE PRODURRE ENERGIA RINNOVABILE E FERTILIZZANTE ORGANICO, RIUTILIZZANDO COSÌ GLI SCARTI E RISPETTANDO L’AMBIENTE
La sansa delle olive come risorsa per il biometano
Nella città di Cerignola, in provincia di Foggia, da settembre 2023, si trova uno dei primi impianti italiani di digestione anaerobica, che trasforma la sansa delle olive in biometano. Questo impianto innovativo produce energia e fertilizzante organico.
L’impianto ha processato, in un anno, circa 60mila tonnellate di sansa, generando 4,8milioni di metri cubi di biometano, soddisfacendo il fabbisogno energetico di circa 20mila famiglie e riducendo al contempo i costi di concimazione per gli agricoltori locali.
Il modello di economia circolare in Puglia
Questo impianto innovativo, da 90 ettari di uliveti, rappresenta un modello di economia circolare basato su una filiera corta e sostenibile. Grazie a una stretta collaborazione con i produttori locali e alla vicinanza delle risorse (sansa e foglie d’ulivo provengono entro un raggio di 10 km), l’impianto massimizza l’efficienza e riduce l’impatto ambientale.
Il progetto, promosso da Legambiente e dal CIB (Consorzio Italiano Biogas), dimostra che l’unione tra agricoltura e tecnologia può favorire una transizione ecologica vantaggiosa per l’ambiente e per la comunità locale.
La storia virtuosa di questo impianto, al centro della XXVI tappa della campagna di Legambiente dedicata ai cantieri della transizione ecologica, è stata inserita anche nella mappa interattiva del sito di Legambiente, realizzato dall’associazione ambientalista e che raccoglie, con schede di approfondimento, foto e video, le storie di quelle esperienze virtuose che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica e che meritano di essere replicate. Ad oggi sono oltre cento le buone pratiche raccolte e “mappate” sul sito.
Benefici per l’ambiente e per l’economia locale
La digestione anaerobica della sansa ha portato alla produzione non solo di biometano ma anche di digestato, un fertilizzante organico di alta qualità. Questo approccio ha contribuito a rigenerare il terreno, aumentando i livelli di carbonio organico e migliorando la salute dei suoli, a beneficio delle generazioni future.
L’impianto, alimentato da cinque digestori anaerobici, produce biometano pronto per l’immissione nella rete SNAM dopo un processo di purificazione. Questi risultati positivi testimoniano l’efficacia del “Biogasfattobene”, modello promosso dal CIB.
La Puglia come modello di economia circolare
«La Puglia è un territorio a grande vocazione agricola e la promozione dell’economia circolare nella filiera dell’olio è molto importante. I frantoi producono enormi volumi di sottoprodotti organici liquidi e solidi, il loro riutilizzo è molto costoso e in assenza di digestione anaerobica ha impatti negativi sull’ambiente», commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, sottolineando come il riutilizzo degli scarti tramite digestione anaerobica riduce l’impatto ambientale, e si auspica che questo modello venga replicato in tutta Italia.
«L’Azienda ARCA rappresenta un modello innovativo e sostenibile nella produzione di biometano in Italia. Questo progetto concretizza la visione del Biogasfattobene®, dimostrando come l’alleanza tra agricoltura e industria possa tracciare un cammino positivo per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica e competitività delle produzioni alimentari di qualità, grazie alla spinta dell’innovazione tecnologica», commenta Piero Gattoni, presidente del CIB.
«Essere scelti da Legambiente come esempio di transizione ecologica conferma l’efficacia della nostra visione imprenditoriale, “sostenere la terra“», aggiunge Massimo Borrelli, presidente ARCA, sottolineando l’importanza di un approccio imprenditoriale mirato a generare valore duraturo per il territorio.
I numeri del biogas in Italia
Con oltre 1.700 impianti di biogas, l’Italia è il secondo produttore in Europa. Tuttavia, il Paese ha margini di crescita significativi, con l’obiettivo fissato nel PNRR di raggiungere 2,3 miliardi di metri cubi di biometano entro il 2026, puntando a un traguardo di 5-6 miliardi di metri cubi entro il 2030.