IMMERSO NEL PAESAGGIO PONTINO, IL LAGHETTO DEGLI ALFIERI RAPPRESENTA UN’OASI DI BIODIVERSITÀ E UN RIFUGIO PER OLTRE CENTO SPECIE DI UCCELLI, ALCUNE DELLE QUALI RARE E MINACCIATE. UN RECENTE PROGETTO MIRA A TUTELARE E VALORIZZARE IL LAGHETTO, CONIUGANDO CONSERVAZIONE AMBIENTALE E FRUIZIONE SOSTENIBILE
Un luogo di memoria e biodiversità: il laghetto degli Alfieri
Il Laghetto degli Alfieri, in provincia di Latina, si configura come uno scrigno di storia e biodiversità, immerso nel cuore del paesaggio pontino. Fin dai tempi più antichi, le sue sponde hanno rappresentato un crocevia tra l’uomo e la natura, un luogo dove la civiltà contadina ha saputo convivere in equilibrio con l’ambiente circostante. Qui, la vita rurale si è intrecciata con i ritmi lenti e ciclici della natura, così da creare un rapporto simbiotico che ha caratterizzato per secoli questa porzione di territorio.
Le comunità locali lo hanno sempre considerato una risorsa preziosa, sia per la fertilità delle terre circostanti, sia per la presenza di acqua dolce. La prossimità con il Lago di Fondi, uno dei più estesi bacini lacustri del Lazio, ha accresciuto la rilevanza di quest’area umida, rendendola una delle zone di connessione ecologica più importanti della regione.
Un patrimonio da tutelare
Il valore ecologico del Laghetto degli Alfieri si manifesta attraverso la ricchezza dei suoi ambienti. Le vaste distese di canneto e la vegetazione palustre creano habitat ideali per numerose specie di uccelli acquatici. In primavera, l’area si anima con la presenza di aironi cinerini, folaghe e tarabusi, che scelgono queste acque calme per nidificare. Con l’arrivo dell’autunno, il laghetto si trasforma in un’importante tappa per gli uccelli migratori, tra cui spiccano il cavaliere d’Italia e la spatola, che trovano ristoro e nutrimento durante i loro lunghi spostamenti.
Negli ultimi decenni, la rilevanza ambientale di questa area non è sfuggita all’attenzione delle istituzioni e delle associazioni ambientaliste. La LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), insieme con altri enti locali e gruppi di ricerca, ha avviato campagne di monitoraggio per studiare e proteggere la fauna del laghetto, consapevole della fragilità di questo delicato ecosistema.
L’espansione urbanistica incontrollata e l’inquinamento delle acque rappresentano, infatti, ostacoli persistenti, che mettono a rischio l’integrità ecologica dell’area. La zona è divenuta pertanto oggetto di progetti di conservazione volti a tutelare la biodiversità, ma anche a promuovere una fruizione sostenibile che valorizzi il territorio senza comprometterne l’equilibrio naturale. Ma approfondiamo la questione.
Il protocollo d’intesa: un ponte verso il futuro
Lo scorso marzo è stato ufficialmente siglato un protocollo d’intesa tra l’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi e la LIPU. Questo accordo sancisce l’avvio di una fase di recupero ambientale a lungo attesa.
La scelta della LIPU come partner strategico non è casuale. L’organizzazione, da anni in prima linea nella protezione degli uccelli selvatici e degli ecosistemi a rischio, porta con sé un bagaglio di competenze specialistiche e un approccio integrato che combina tutela ambientale e sensibilizzazione pubblica.
Il protocollo prevede una serie di interventi articolati che mirano a ripristinare l’equilibrio ecologico dell’area e a promuovere una fruizione consapevole e rispettosa del territorio. L’obiettivo non si limita alla sola protezione della biodiversità, ma punta a restituire il laghetto alla collettività, rendendolo accessibile attraverso infrastrutture sostenibili e percorsi di educazione ambientale.
Tra le iniziative più rilevanti spicca la realizzazione di un centro visite che fungerà da polo di accoglienza per i visitatori, offrendo percorsi guidati, esposizioni didattiche e attività divulgative legate alla fauna e alla flora locali. La progettazione di percorsi naturalistici e capanni di osservazione permetterà agli appassionati di birdwatching e ai fotografi naturalisti di ammirare l’avifauna senza disturbare gli habitat.
Particolare attenzione sarà dedicata ai più giovani, con la creazione di spazi educativi e aree ricreative per bambini e ragazzi, pensati per avvicinare le nuove generazioni alla conoscenza e al rispetto della natura. Questi ambienti saranno animati da laboratori, incontri con esperti e attività pratiche, favorendo un legame diretto e profondo con l’ecosistema locale.
Le parole dei protagonisti
Il direttore dell’Ente Parco, Lucio De Filippis, ha sottolineato l’importanza del progetto dichiarando: «Gli uccelli selvatici sono sentinelle della salute di un ecosistema. La loro presenza o assenza ci indica lo stato di conservazione di un ambiente. Il recupero del Laghetto degli Alfieri rappresenta una tappa fondamentale per preservare questo delicato equilibrio naturale e restituire al territorio una risorsa che appartiene a tutti».
Dal suo canto, il Commissario straordinario dell’Ente Parco, Giuseppe Incocciati, ha evidenziato come questa iniziativa si inserisca in modo armonioso e coerente nel più ampio disegno delle politiche ambientali europee. Questo intervento, infatti, riflette i principi sanciti dal Green Deal Europeo e dalla recente Nature Restoration Law, approvata dal Parlamento Europeo.
Gli obiettivi da raggiungere
Nello specifico, il progetto del Laghetto degli Alfieri, con i suoi interventi di rigenerazione e salvaguardia degli habitat, si allinea perfettamente a uno dei pilastri centrali del Green Deal 2019: l’obiettivo di proteggere il 30% delle aree terrestri e marine dell’UE entro il 2030.
Quanto alla Nature Restoration Law, approvata nel 2023, rafforza ulteriormente questo quadro, introducendo obblighi giuridici per il ripristino degli ecosistemi degradati in tutta l’Unione Europea. Questa legge mira a recuperare almeno il 20% delle superfici terrestri e marine entro il 2030 e la totalità degli ecosistemi in stato critico entro il 2050.
La protezione delle aree umide, assume dunque un ruolo centrale in questa strategia, poiché questi ecosistemi non solo ospitano una vasta gamma di specie, ma fungono anche da serbatoi naturali di carbonio, contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico.
Alessandro Polinori, presidente della LIPU, ha accolto con entusiasmo l’avvio della collaborazione, sottolineando l’importanza di proteggere la biodiversità, non solo come atto di responsabilità verso il pianeta ma anche come azione necessaria per garantire la resilienza del territorio di fronte alle sfide ambientali. Polinori ha ribadito come la perdita di biodiversità comprometta la stabilità degli ecosistemi, aumentando la vulnerabilità delle comunità locali ai fenomeni estremi, come alluvioni o siccità.
Questo progetto, quindi, non si limita alla conservazione della natura ma rappresenta un investimento concreto nella salvaguardia del benessere collettivo e nella difesa del patrimonio ambientale che, se preservato, continuerà a offrire benefici ecologici, economici e sociali per le generazioni future. Ma c’è di più.
Un progetto visionario tra conservazione e valorizzazione
L’obiettivo non è solo salvaguardare la biodiversità, ma creare un modello di gestione integrata che coniughi tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Ugo Faralli, responsabile delle Oasi e Riserve della LIPU, ha delineato i passi concreti che saranno intrapresi già dai primi mesi del 2025.
Si prevede un ampliamento delle aree a canneto, con l’obiettivo di incrementare le zone umide, habitat fondamentali per molte specie di uccelli in declino. Parallelamente, gli edifici esistenti saranno ristrutturati per ospitare un centro visite e una ludoteca.
L’accesso sarà regolamentato per garantire una fruizione controllata, con parcheggi per auto e biciclette e sentieri immersi nella natura.
La speranza è che questo progetto diventi un modello replicabile, capace di dimostrare che la tutela della natura può andare di pari passo con la valorizzazione del territorio e con il benessere delle comunità locali. Il Laghetto degli Alfieri, con la sua rinascita, ci ricorda che proteggere l’ambiente non è solo un dovere, ma un’opportunità per costruire un futuro più giusto, sano e sostenibile per tutti.