DOPO DECENNI DALLA PRIMA USCITA, ECCO ARRIVARE LA NUOVA EDIZIONE DEL LIBRO “I CAVALIERI DELLA GRANDE LAGUNA” DI FULCO PRATESI FONDATORE DEL WWF ITALIA.
È uscito il formato tascabile del libro storico di Fulco Pratesi “I Cavalieri della Grande Laguna”, di Pandion Edizioni.
L’autore, scomparso il 1 marzo 2025, è stato un ambientalista, giornalista, politico e fondatore del WWF Italia. Il suo contributo è stato fondamentale per la nascita di una narrazione, cultura e sensibilità ambientale in Italia e nel resto del mondo.
Il testo giunge in una nuova versione leggera ed economica, il cui ricavato sarà donato per il 40% del ricavato all’Oasi WWF di Orbetello. Una ristampa che omaggia un punto di riferimento della storia dell’associazionismo ambientalista e che si arricchisce anche di nuovi contenuti preziosi.
Tra questi, l’aggiornamento sugli uccelli Cavalieri d’Italia e la presentazione del naturista e artista Fabrizio Carbone.
I Cavalieri d’Italia
Il Cavaliere d’Italia, uccello acquatico di paludi e lagune le cui zampe possono raggiungere anche i 30 cm di lunghezza, è il protagonista elegante e signorile del libro. Il testo si concentra sui trampolieri della laguna di Orbetello.
«Oggi i Cavalieri d’Italia sono presenti in quasi tutte le paludi e le lagune italiane dove si riproducono grazie anche alla protezione che, dopo secoli di bonifiche e di prosciugamenti, il nostro Paese ha finalmente accordato a questi ambienti.E così l’epopea eroica di questi e di altri uccelli migratori continua a verificarsi ogni anno nonostante la caccia, gli inquinamenti e i parossismi del clima dovuti all’irresponsabilità umana», scrive Pratesi nel suo libro.
La notizia arrivò come una bomba
«La notizia che i Cavalieri d’Italia nidificassero nella laguna di Orbetello arrivò come una bomba nelle case degli appassionati romani. Avevo poco più di vent’anni e Fulco Pignatti, cugino di Fulco Pratesi, mi avvisò della scoperta», ha dichiarato Carbone nella sua presentazione del testo.
Le ricerche iniziarono alla fine degli anni ‘60 e Pratesi e Carbone fecero una scoperta eccezionale: il trampoliere giunse dall’Africa in primavera per tornare a riprodursi in Italia, smentendo i testi ornitologici dell’epoca che non lo davano per nidificante nel nostro territorio.
Era sorprendente come questi uccelli difendessero il territorio, il nido, le uova a terra.
Disegni ed acquarelli
Il testo è arricchito di immagini disegnate dallo stesso Pratesi.
«Passavo i pomeriggi a disegnare gli animali, con l’aiuto di uno zio pittore. Passione che coltivo ancora adesso, realizzando, sempre con gli acquerelli, grandi disegni e illustrando pagine dei miei taccuini naturalistici, fedeli compagni di viaggi e di avventure in tutto il mondo», dichiarerà Pratesi in un’intervista poco prima della sua scomparsa avvenuta a novant’anni.

Il WWF non era ancora nato
Quando il libro fu scritto, il WWF Italia non era ancora stato fondato, ma spiccò il volo da lì a poco. In Italia i birdwatcher all’epoca erano circa una dozzina.
L’attività di birdwatching, si diffuse a macchia d’olio nel corso degli anni anche grazie alla nascita di questo libro. Detta anche osservazione ornitologica, è la pratica di studio degli uccelli in natura. I birdwatcher possono essere studiosi con finalità scientifiche, ma anche semplici appassioni. Generalmente viene utilizzato almeno un binocolo o un cannocchiale su treppiede.
«Fulco Pratesi prese a cuore la vicenda dei cavalieri d’Italia. Si scatenò, come solo lui ha sempre saputo fare, perché quel tratto di laguna di Orbetello potesse essere protetto. Il problema era, allora come oggi, una caccia talmente sregolata da permettere ai cacciatori di potersi aggirare nella palude e sparare ai trampolieri, identificati allora genericamente come “gambette” o “gambettoni” anche a fine estate», ha affermato Carbone.
Una dichiarazione che si configura come simbolo pioneristico di tutte le battaglie che arrivarono in seguito.«I cavalieri della grande laguna, fu un libro che commosse tutti gli amanti della natura di allora». conclude Carbone.