IL PROGETTO HASTA, FINANZIATO CON OLTRE 3 MILIONI DI EURO DAL PROGRAMMA HORIZON EUROPE, PUNTA A SERBATOI INNOVATIVI PER USARE L’IDROGENO NELL’AVIAZIONE COMMERCIALE E ALIMENTARE GLI AEREI A ZERO EMISSIONI. NEL CONSORZIO QUINDICI PARTNER DA OTTO PAESI DIVERSI TRA CUI GLI ITALIANI ENEA, CNR, LA SAPIENZA E UNIVERSITÀ DEGLI STUDI NICCOLÒ CUSANO
L’aviazione sostenibile decolla con l’idrogeno
Ridurre l’impatto ambientale del traffico aereo è una delle grandi sfide della transizione ecologica. A rispondere a questa esigenza arriva HASTA, un progetto europeo finanziato dal programma Horizon Europe con oltre 3milioni di euro, che riunisce quindici partner da otto Paesi – tra cui colossi come Airbus e Ariane Group – per sviluppare tecnologie capaci di utilizzare idrogeno liquido come carburante aeronautico.
L’Italia è presente con un contributo scientifico di primo piano: ENEA, CNR, Sapienza Università di Roma e Università degli Studi Niccolò Cusano partecipano al progetto con un ruolo chiave nella ricerca e nello sviluppo tecnologico.
Perché proprio l’idrogeno nell’aviazione?
L’idrogeno liquido rappresenta una delle soluzioni più promettenti per la decarbonizzazione dell’aviazione. A differenza del cherosene, attuale carburante standard, non produce emissioni di CO₂: il prodotto della sua combustione è solo vapore acqueo. Un cambiamento radicale che potrebbe abbattere in modo significativo l’impatto ambientale degli aerei di linea.
Ma l’utilizzo dell’idrogeno liquido in aviazione non è semplice né immediato. Richiede tecnologie avanzate per lo stoccaggio a bordo, in grado di mantenere il carburante a temperature criogeniche estreme (−252,87 °C) e di gestire con precisione le sue complesse dinamiche fisiche durante il volo.
La sfida del serbatoio perfetto per usare l’idrogeno nell’aviazione
Il cuore del progetto HASTA è proprio lo sviluppo di un serbatoio innovativo per l’idrogeno liquido, capace di garantire sicurezza, efficienza e compatibilità con le esigenze dell’aviazione civile.
Uno dei fenomeni più delicati da affrontare è lo sloshing: il movimento del liquido all’interno del serbatoio causato dalle sollecitazioni del volo. Questo movimento può generare variazioni improvvise di pressione e temperatura, con potenziali rischi per la sicurezza e la stabilità del sistema.
A occuparsi di questa parte del progetto è ENEA, che condurrà simulazioni avanzate con supercomputer per analizzare il comportamento termo-fluidodinamico dell’idrogeno liquido nei serbatoi in condizioni reali di volo.
Dal gemello digitale al volo reale
L’obiettivo finale è ambizioso: realizzare un modello digitale sperimentale del serbatoio, in grado di simulare ogni condizione di funzionamento, fino a sviluppare un prototipo fisico da integrare nei futuri aerei a idrogeno.
Questo approccio rientra nella strategia del cosiddetto “digital twin”, ossia un gemello virtuale che permette di testare ogni aspetto tecnico e di sicurezza prima della costruzione reale. Una metodologia già utilizzata in ambito spaziale, ora pronta a scendere in pista anche per l’aviazione civile.
Un combustibile spaziale per voli terrestri
L’idrogeno liquido non è una novità nel campo dell’ingegneria aerospaziale: viene già usato nei razzi spaziali, dove l’efficienza energetica è cruciale. Trasferirne l’utilizzo all’aviazione commerciale significa rendere questa tecnologia accessibile, sicura e sostenibile anche per i voli di tutti i giorni.
Il vantaggio principale? Una drastica riduzione delle emissioni climalteranti. Ma le sfide, come già detto, restano: conservazione, gestione, materiali e geometrie dei serbatoi devono essere completamente ripensati.
Un passo verso il futuro a zero emissioni
Con HASTA, l’Europa fa un deciso passo in avanti verso un’aviazione a impatto zero. Se la transizione energetica riguarda molti settori, quello aeronautico è tra i più difficili da riconvertire. Ma, grazie a una sinergia internazionale tra industrie e centri di ricerca, l’idrogeno potrebbe presto solcare i cieli, portando con sé non solo passeggeri, ma anche una nuova idea di sostenibilità ad alta quota.