martedì, Maggio 20, 2025

Cannabis e giovani: un rischio sottovalutato anche per il cuore

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NUOVE EVIDENZE SCEIENTIFICHE SUGGERISCONO DANNI ALLA SALUTE NEI GIOVANI CHE ASUMONO CANNABIS E RIVELANO EFFETTI CARDIOVASCOLARI TRA GLI UNDER 50

La cannabis: da sostanza ricreativa a rischio clinico concreto

Per lungo tempo, il dibattito sull’uso della cannabis si è concentrato quasi esclusivamente sui suoi effetti neuropsichiatrici, spesso sottovalutati o addirittura banalizzati nell’opinione pubblica.

Tuttavia, nuovi dati scientifici pongono ora l’accento su un altro aspetto cruciale: il legame diretto tra consumo di cannabis e gravi malattie cardiovascolari, inclusi infarti, ictus e aritmie, anche nei giovani adulti apparentemente sani.

Lo conferma il vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Stefano De Lillo, facendo riferimento a una serie di studi recenti condotti negli Stati Uniti, che non lasciano spazio a interpretazioni ambigue.

Gli studi americani: un rischio sei volte maggiore di infarto

Le evidenze presentate al congresso dell’American College of Cardiology (marzo 2025) e pubblicate su riviste come JACC Advances e Journal of American Heart Association parlano chiaro. Le persone sotto i 50 anni che consumano cannabis hanno fino a sei volte più probabilità di avere un infarto rispetto ai non consumatori.

Anche un uso sporadico risulta pericoloso, aumentando il rischio di eventi ischemici del 25% e quello di ictus del 42%. Il pericolo è più marcato negli uomini sotto i 55 anni e nelle donne sotto i 65, evidenziando come la giovinezza e l’apparente buona salute non offrano protezione.

Con gli ultimi studi, arriva la certezza: l’assunzione di cannabis fa male alla salute, non solo neuropsicologica

Cannabis terapeutica e fibrillazione atriale: un’ulteriore allerta

Un’altra ricerca condotta in Europa, pubblicata sull’European Heart Journal, ha sollevato preoccupazioni persino per l’uso terapeutico della cannabis. I pazienti trattati con cannabinoidi a scopo medico hanno mostrato un rischio doppio di sviluppare fibrillazione atriale rispetto a coloro che non ne fanno uso.

Questa condizione, oltre a compromettere la funzionalità cardiaca, è strettamente correlata all’insorgenza di ictus cerebrali. Anche in ambito clinico, dunque, è necessaria un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi legati all’assunzione di cannabinoidi.

Un impegno per la prevenzione: la risposta dell’Ordine dei Medici di Roma

L’Ordine dei Medici di Roma ha risposto a questi allarmi con la creazione di una Commissione per la prevenzione delle dipendenze, rivolta in particolare agli adolescenti. L’obiettivo è quello di sensibilizzare giovani, famiglie e insegnanti attraverso programmi educativi nelle scuole, nei centri sportivi e negli oratori.

De Lillo sottolinea l’importanza di coinvolgere l’intera comunità -medici, media, istituzioni e cittadini – per smettere di considerare “leggera” una sostanza che, alla luce delle attuali conoscenze, può causare danni gravi e permanenti.

Numero verde ONA

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