mercoledì, Maggio 21, 2025

Rifiuti in spiaggia. Il nuovo report di Legambiente 2025

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IL REPORT BEACH LITTER 2025 DI LEGAMBIENTE LANCIA UN NUOVO ALL’ARME SULL’INQUINAMENTO COSTIERO IN ITALIA. QUALI E QUANTI SONO I RIFIUTI SULLE NOSTRE SPIAGGE?

Un mare di rifiuti: i numeri del beach litter parlano chiaro

Ogni 100 metri di spiaggia, troviamo in media 892 rifiuti abbandonati. È questo il dato sconvolgente emerso dall’Indagine Beach Litter 2025 condotta da Legambiente, che quest’anno ha monitorato sessantatrè spiagge in tredici regioni, per un totale di quasi 200mila metri quadrati di arenili esaminati.

In totale sono stati raccolti 56.168 rifiuti, e il quadro che ne emerge è tutt’altro che rassicurante: la situazione rispetto al 2024 è peggiorata, sia per quantità sia per tipologia dei materiali trovati.

Oltre il 40% dei rifiuti è di plastica

La plastica resta il principale materiale rinvenuto, rappresentando quasi l’80% dei rifiuti totali. Nonostante le normative europee che ne vietano l’uso in certi ambiti, moltissimi oggetti in plastica monouso continuano a essere abbandonati sulle nostre spiagge.

Tra i più frequenti: bottiglie, tappi, cotton fioc, stoviglie e frammenti di plastica di varia dimensione. In particolare, i prodotti messi al bando dalla Direttiva SUP (Single Use Plastics) rappresentano ancora oltre il 40% dei rifiuti monitorati.

Beach litter: la classifica dei rifiuti più comuni

Solo 10 tipologie di rifiuti rappresentano ben il 61% del totale dei materiali raccolti. Tra questi, i più diffusi sono:

  • frammenti di plastica (13%)
  • Mozziconi di sigaretta (7,5%)
  • Tappi e coperchi (8,2%)
  • Cotton fioc (5,6%)
  • Pezzi di polistirolo (6,9%)
  • Salviette umide, materiali da costruzione e sacchetti di plastica

Colpisce il fatto che i mozziconi di sigaretta, pur essendo piccoli e spesso ignorati, siano tra i rifiuti più presenti: una media di 7 ogni 10 metri di spiaggia. Eppure basterebbero pochi gesti responsabili per evitarne la dispersione.

Beach Litter 2025: l’ultimo report di Legambiente sui rifiuti sulle spiagge e coste italiane.

Clean Coast Index: spiagge sempre più sporche

Per il secondo anno consecutivo, l’indagine ha utilizzato il Clean Coast Index (CCI), un parametro riconosciuto a livello internazionale per misurare la pulizia delle spiagge. Il risultato è preoccupante: quasi il 30% delle spiagge italiane è classificato come “sporco” o “molto sporco”, contro il 6,6% del 2024. Allo stesso tempo, le spiagge “molto pulite” scendono dal 42% al 27%. Segno evidente che l’inquinamento sta crescendo in modo rapido e sistemico.

Il marine litter, ossia i rifiuti presenti in mare e lungo le coste, rappresenta una minaccia per l’ecosistema, la fauna marina e anche per noi esseri umani. La buona notizia? Possiamo ancora cambiare le cose.

Questa battaglia non è solo di Legambiente, ma di ciascuno di noi. Ogni gesto conta: evitare la plastica monouso, raccogliere i rifiuti in spiaggia, fare attenzione a dove buttiamo mozziconi o salviette, sensibilizzare chi ci sta intorno.

Numero verde ONA

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