martedì, Aprile 29, 2025

Un filo rosso contro l’amianto: l’eredità di Nellie Kershaw e Romana Blasotti Pavesi

Ultime News

NELL’ATTESA DELL’ULTIMA E DEFINITIVA SENTENZA DEL PROCESSO ETERNIT-BIS, CHE LA CORTE D’APPELLO DEL TRIBUNALE DI TORINO PRONUNCERÀ AD APRILE, CASALE MONFERRATO RENDE OMAGGIO A DUE FIGURE SIMBOLO DELLA LOTTA CONTRO L’AMIANTO: NELLIE KERSHAW E ROMANA BLASOTTI PAVESI. UN’ESPOSIZIONE, ORGANIZZATA DAL COLLETTIVO “DONNE INSIEME” E AFeVA, RIPERCORRE LE LORO STORIE, UNITE DA UN FILO ROSSO DI RESISTENZA, MEMORIA E IMPEGNO PER LA GIUSTIZIA

Oggi, sabato 15 marzo 2025, in Piazza Mazzini a Casale Monferrato, si tiene un’esposizione dedicata a due figure emblematiche della lotta contro l’amianto, unite da un filo rosso: Nellie Kershaw e Romana Blasotti Pavesi. L’evento si svolge dalle 10 alle 19 e ha previsto una commemorazione alle 11. Il collettivo Donne Insieme, in collaborazione con AFeVA, presenta una raccolta di documenti, fotografie e video che raccontano le vicende dell’operaia inglese e dell’attivista italiana.

Nellie Kershaw

Nellie Kershaw, nata nel 1891 a Rochdale, nel Lancashire, iniziò a lavorare come filatrice di cotone a soli dodici anni. Nel 1917 entrò alla Turner Brothers Asbestos Company, dove filava fibre grezze di amianto. Nel 1920 manifestò i primi sintomi di una grave malattia respiratoria ma continuò a lavorare fino al luglio 1922, quando le sue condizioni peggiorarono a tal punto da renderla inabile al lavoro.

Il medico Walter Scott Joss le diagnosticò una “intossicazione da amianto” e certificò la sua incapacità lavorativa. Tuttavia, poiché l’asbestosi non era ancora riconosciuta come malattia professionale, né il sistema di assicurazione sanitaria nazionale né il datore di lavoro le concessero alcuna indennità. La Turner Brothers Asbestos negò ogni responsabilità, sostenendo che l’amianto non fosse tossico e che non esistesse una patologia definita come “intossicazione da amianto”.

Nellie Kershaw morì il 14 marzo 1924, all’età di 33 anni. L’autopsia rivelò una fibrosi polmonare con presenza di particelle minerali riconosciute come fibre di amianto, confermando il legame tra l’esposizione all’amianto e la sua malattia. La sua morte portò a un’inchiesta parlamentare, culminata nel rapporto “Occurrence of Pulmonary Fibrosis & Other Pulmonary Affections in Asbestos Workers” del 1930.

Questo documento stabilì in modo inequivocabile il collegamento tra l’inalazione di polveri di amianto e lo sviluppo di gravi patologie polmonari, come la fibrosi polmonare e l’asbestosi. Questi studi portarono all’introduzione, nel 1931, delle prime normative per l’industria dell’amianto nel Regno Unito.

L’Asbestos Industry Regulations Act

L’Asbestos Industry Regulations Act del 1931 rappresentò il primo tentativo di regolamentare l’uso dell’amianto per proteggere la salute dei lavoratori. Questa legge imponeva una serie di misure per ridurre l’esposizione alle fibre di amianto nei luoghi di lavoro, tra cui:

  • Ventilazione obbligatoria per limitare la concentrazione di fibre nell’aria;
  • Pulizia regolare con tecniche che evitassero la dispersione della polvere;
  • Ispezioni mediche periodiche per i lavoratori esposti;
  • Limitazioni sulla manipolazione diretta dell’amianto.

Nonostante fosse un primo passo significativo, la legge presentava notevoli limitazioni:

  • Si applicava solo a determinati settori industriali, escludendo l’edilizia, dove l’amianto era ampiamente usato;
  • Le misure di sicurezza venivano spesso ignorate o non adeguatamente applicate;
  • Non proibiva l’uso dell’amianto, ma ne regolamentava esclusivamente il trattamento.

Negli anni ’20 del secolo scorso, nel Regno Unito, imprenditori e compagnie assicurative furono obbligati a risarcire i lavoratori intossicati dalle fibre letali inalate nelle fabbriche e ad adottare impianti di aerazione per prevenire ulteriori danni alla salute.

Tuttavia, nell’Europa continentale, la polvere di amianto continuò a propagarsi inesorabilmente all’interno di stabilimenti e magazzini, senza alcuna regolamentazione. In Italia, ad esempio, il gruppo svizzero Eternit possedeva sedi a Siracusa, Bagnoli (Napoli), Rubiera (Reggio Emilia) e, in Piemonte, a Cavagnolo e Casale Monferrato, dove la popolazione fu duramente colpita dagli effetti dell’amianto.

Romana Blasotti Pavesi

Un simbolo della lotta di Casale Monferrato contro l’Eternit fu Romana Blasotti Pavesi, nata il 3 marzo 1929 e scomparsa, all’età di 95 anni, l’11 settembre 2024, esattamente un secolo dopo Nellie Kershaw. Romana nacque a Salona, una frazione di Kanal ob Soči (oggi Slovenia), ma crebbe a Casale Monferrato, dove la sua famiglia fu devastata dal mesotelioma, un tumore asbesto-correlato.

Suo marito Mario, operaio dell’Eternit, morì nel 1983. Negli anni successivi, la malattia strappò alla vita sua sorella Libera (1989), suo nipote Enrico Malavasi (2003), sua cugina Anna (2004) e sua figlia Maria Rosa (2004).

Il mesotelioma pleurico è strettamente legato all’esposizione all’amianto. A Casale Monferrato, il tasso di incidenza della malattia è impressionante: mentre in Italia si registrano mediamente 5,2 casi ogni 100mila abitanti, a Casale Monferrato la cifra schizza a 81,4 casi su 100mila.

Nel 1988, Romana Blasotti Pavesi fu nominata presidente dell’AFLED (Associazione Familiari Lavoratori Eternit Deceduti). In seguito ha guidato per oltre trent’anni l’AFeVA (Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto), diventando il volto della battaglia per la giustizia contro Eternit.

Definita “la pasionaria”, l’8 marzo 2015 ha marciato con i suoi concittadini, uniti dal simbolico filo rosso della resistenza e della memoria. Oggi, quello stesso filo rosso caratterizza l’iniziativa promossa dal collettivo “Donne Insieme” e da AFeVA in suo onore.

Fonti

LA “GUERRA” ALL’ETERNIT E L’ETERNIT IN GUERRA / Maddalena Brunasti – 18 febbraio 2025

Il primo decesso “ufficiale” per asbestosi – risale al 1924. La vittima era la giovane operaia Nellie Kershaw,… / STUDIO LEGALE EZIO BONANNI  – 30 GENNAIO 2023

Nellie Kershaw: An Inspiration to Stand Up Against Asbestos Exposure / Simmons Hanly Conroy · April 3, 2024

Numero verde ONA

spot_img
spot_img
spot_img

Consulenza gratuita

    Articoli simili