GLI ANIMALI, IL LORO COMPORTAMENTO E LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE SONO STATI ALCUNI ARGOMENTI TRATTATI NEL CORSO DEL 12° CONVEGNO NAZIONALE DELLA RICERCA NEI PARCHI, ORGANIZZATO DAL PARCO NATURA VIVA DI BUSSOLENGO (VR). DURANTE L’INCONTRO, SI È FATTO IL PUNTO SULLE ATTIVITÀ DI RICERCA E SULLA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE IN NATURA, NEI PARCHI NAZIONALI E NELLE AREE PROTETTE. È EMERSO CHE IL VERTEBRATO PIÙ MINACCIATO AL MONDO È LA TARTARUGA D’ACQUA DOLCE
Parchi zoologici, aree protette e istituti di ricerca sono tornati al Parco Natura Viva di Bussolengo (VR) per presentare le ultime scoperte del regno animale.
L’occasione è stata data dal 12° Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi, organizzato dal Parco Natura Viva, che si è svolto nei giorni scorsi. Numerosi sono stati i relatori che hanno partecipato, provenienti dalle Università di Pisa, di Padova, di Torino e da enti internazionali.
Biologi, veterinari, etologi ed esperti hanno fatto il punto sulle minacce alla biodiversità post-Covid e sulle conoscenze scientifiche che possono contribuire a proteggerla. La presentazione dei risultati degli studi e il confronto con ricercatori italiani e internazionali hanno arricchito le sessioni plenarie. Durante le giornate del Convegno, l’attenzione si è concentrata soprattutto sulla tartaruga d’acqua dolce, i cui dati si sono rivelati davvero impietosi.
Tartaruga d’acqua dolce, un triste primato
Il vertebrato più minacciato al mondo è la tartaruga d’acqua dolce. Il 62% delle specie di tartarughe d’acqua dolce sul pianeta è, infatti, minacciato o in pericolo. Sono già dieci le sottospecie ad essersi estinte negli ultimi anni, un triste primato che questi animali condividono solo con le scimmie.
L’allarme è giunto durante il 12° Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi, grazie all’intervento dello zoologo Peter Praschag che non ha lasciato spazio a dubbi. Tra il 1970 e il 2010, il declino delle popolazioni di tartarughe di acqua dolce è stato del 79%.
Per fare un paragone, è sufficiente pensare che sia le specie animali terrestri che quelle marine sono scomparse a un tasso del 39%. Fiumi, laghi e bacini d’acqua dolce stanno perdendo i propri abitanti.
Con il Parco Natura Viva di Bussolengo, Praschag sta già lavorando al progetto di reintroduzione in natura della Emys orbicularis. Questa è la tartaruga palustre europea fortemente minacciata dall’invasione dell’americana Trachemys scripta.
Chi è Peter Praschag
Praschag è uno zoologo che ha fondato in Austria la più grande “arca” di salvezza del mondo per tartarughe d’acqua dolce. Questa ospita circa 2500 animali in quattro località diverse. 800 di questi esemplari appartengono ai generi Batagur e Cuora, i più minacciati in assoluto. «Delle cinquanta specie di tartarughe più a rischio – ha detto Praschag – ci prendiamo cura di trentasette e ne alleviamo trentacinque. Adesso è necessario combinare misure di conservazione al di fuori del loro habitat naturale con misure nei luoghi originari». «Ma per le specie con pochissimi sopravvissuti, costituire gruppi di riproduzione gestiti dall’uomo è l’unica possibilità di garantirne il futuro», ha concluso lo zoologo.