martedì, Aprile 29, 2025

Piccole scene quotidiane del dopo incendio a Los Angeles

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DOPO UN INCENDIO DEVASTANTE CHE HA SPAZZATO VIA UN QUARTO DELLA CITTÀ, LOS ANGELES SI TROVA IN BILICO TRA LA TRAGEDIA E LA SOLIDARIETÀ. MENTRE CENERE TOSSICA E CARCASSE DI AUTO BRUCIATE RACCONTANO IL DRAMMA, EMERGONO GESTI DI ALTRUISMO STRAORDINARIO. IN QUESTO SCENARIO, LA VITA CONTINUA, TRA SFIDE QUOTIDIANE E RESILIENZA COLLETTIVA

La vita va avanti, sempre e comunque

Sono stata fortunata. A parte la voce che ho perso per una decina di giorni, di materiale non ho perso molto.

Sono tornata a casa e, dal mio orizzonte, se non ci penso troppo, a volte mi posso anche dimenticare che c’è stato un incendio che ha spazzato via un quarto di città.

In realtà in alcuni posti, Los Angeles ancora brucia. Ci sono pure tanti “incendini” che sono tali solo perché bruciano lontano o vicino alle montagne dell’interno e perché l’incendio di Palisades è stato fuori da ogni concezione ordinaria.

Poi arrivano le piccole osservazioni

Dappertutto cartelli scintillanti con scritto “Thanks to first responders” (Cari soccorritori, grazie di cuore) e annunci un po’ improbabili di specialisti di pneumologia che offrono servizi respiratori gratis. E poi donazioni di vestiti, collette di mobili usati, barbieri gratis, musei aperti, concerti a scopo benefico.

La cosa che più cercano sono le calzette. Nessuno ci pensa ma sono importanti le calzette.

A suo modo è molto bello. Credo che sia cosi ovunque nel mondo ci siano catastrofi. Per un giorno o un mese ci si vuole tutti bene.

Mi ha molto colpito una piccola catena di hamburger con sede ad Altadena, per metà bruciata. I due ragazzi che l’hanno fondata hanno deciso di donare hamburger a tutti i vigili del fuoco che si presentano. Non chiedono soldi, ma solo che la gente continui a mangiare i loro hamburger.

Stamattina andavo in macchina e ho visto un carro attrezzi con una cosa metallica sopra. Non sapevo cosa fosse e li per li credevo fosse un pezzo da museo. E invece poi ho capito. Era la carcassa di una macchina che si era bruciata. E poi ne ho viste altre trasportate sull’autostrada. La 405. Alcune si capiva che un tempo erano state macchine di lusso. Altre facevi fatica a capire che erano state macchine di qualsiasi genere. Le gomme non c’erano più, i vetri nemmeno ed erano tutte colorate di una qualche varietà di grigio cenere.

Mi ha impressionato.

Palisades off limits

Non sono ancora riuscita ad andare a vedere Palisades con i miei occhi.

È ancora tutto chiuso.

Dicono di stare attenti alla cenere perché non è cenere di legno, ma di roba chimica ed è tossica. È anche per questo che dove è bruciato è tutto ancora chiuso.

Alla mia conta almeno dieci persone che conosco hanno perso la casa.

Ogni tanto passano i vigili del fuoco in autostrada, a volte hanno le sirene che fanno rumore, altre volte sono solo colori luccicanti. Tutti scattiamo e ci scansiamo con un senso di rispetto più consapevole. Come dire, grazie che fate questo. L’avete sempre fatto, ma adesso capiamo un po’ di più.

Nessuno ha fretta quando passano i pompieri e per un momento ci fermiamo tutti.

Non tutti ci si vuole così bene

Tutti dicono che gli affitti sono aumentati. Ed è cosi, vicino a casa mia una “2 bedroom” va per 8,300 dollari al mese. Ci sono rimasta male.

Evidentemente non tutti ci si vuole cosi bene.

Qualcuno pronostica che un sacco di gente lascerà la città per i costi esorbitanti del ricostruire. Molte persone hanno comprato le loro case 30, 40 anni fa, quando i prezzi erano più bassi e ora avranno 80 anni. Come faranno?

Ma dopo gli incendi, anche la pioggia minaccia danni

Pare che arrivi la pioggia. E si parla di possibili smottamenti, visto che la vegetazione che teneva tutto è ora in cenere.

Speriamo di no.

Ecco, da Los Angeles è tutto.

Numero verde ONA

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