GLI INCENDI CHE STANNO DEVASTANDO LOS ANGELES, IN CALIFORNIA, NON SI LIMITANO A DISTRUGGERE FORESTE E ABITAZIONI MA ESTENDONO IL LORO IMPATTO ANCHE ALL’ACQUA POTABILE. LA CONTAMINAZIONE DEI SISTEMI IDRICI, SPESSO IGNORATA, RAPPRESENTA UNA MINACCIA INVISIBILE MA PERICOLOSA PER LA SALUTE PUBBLICA E LA RIPRESA DELLE COMUNITÀ COLPITE
Los Angeles in fiamme
Nell’ultimo decennio, la California ha affrontato un aumento esponenziale degli incendi boschivi e l’area di los angeles non è stata risparmiata. Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, una serie di incendi devastanti ha colpito la regione, lasciando un’impronta indelebile su pacific palisades, altadena, pasadena e altre comunità circostanti.
L’evento più distruttivo, noto come il “Pacific Inferno”, ha avuto origine il 29 dicembre 2024, alimentato da venti di Santa Ana estremamente intensi e temperature insolitamente elevate per il periodo.
Le fiamme si sono propagate rapidamente attraverso le colline, divorando vegetazione secca e infrastrutture in un lampo. Pacific Palisades, celebre per le sue residenze di lusso e i panorami mozzafiato sull’oceano, si è trasformata in una zona di fuoco, devastata dalle vampate.
Altadena, ha subito perdite considerevoli ma ha anche mostrato una sorprendente capacità di resilienza. Qui, la stretta collaborazione tra residenti e istituzioni locali ha facilitato la condivisione di risorse come cibo, acqua e rifugi temporanei. Le scuole hanno funzionato come centri di raccolta per gli sfollati, mentre le associazioni di quartiere hanno coordinato le donazioni e fornito supporto logistico.
A Pasadena, invece, città famosa per il Rose Bowl (uno stadio iconico che ospita eventi sportivi di alto livello, come il celebre torneo di football universitario e il Rose Parade) e il suo ricco patrimonio culturale, la devastazione ha messo in evidenza una maggiore difficoltà nel coordinare gli sforzi di risposta. La mancanza di un livello simile di interconnessione sociale e istituzionale ha rallentato l’organizzazione degli aiuti e la distribuzione delle risorse necessarie.
Le conseguenze immediate sono state disastrose: oltre 10mila acri di terreno sono stati carbonizzati, migliaia di famiglie hanno perso le loro case, e decine di migliaia di persone sono state costrette a evacuare. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza, mobilitando risorse da tutto il Paese per cercare di contenere le fiamme. Nonostante gli sforzi, la vastità degli incendi e le condizioni atmosferiche sfavorevoli hanno reso impossibile un contenimento rapido.
Gli incendi a Los Angeles e il rischio per l’acqua potabile
Durante gli incendi, mentre le fiamme devastavano strutture e paesaggi, i sistemi idrici locali hanno subito un grave collasso. La pressione dell’acqua è drasticamente diminuita in molte aree a causa dell’enorme quantità utilizzata durante le operazioni di spegnimento.
Questo calo ha permesso l’infiltrazione di contaminanti chimici e microbiologici nei sistemi idrici. Inoltre, il calore estremo ha provocato danni significativi alle infrastrutture, fondendo tubature di plastica e contatori dell’acqua e rilasciando sostanze tossiche direttamente nell’approvvigionamento idrico.
Le analisi preliminari hanno identificato la presenza di benzene, uno degli agenti cancerogeni più pericolosi, insieme con altri composti organici volatili come lo stirene (una sostanza chimica utilizzata nella produzione di plastica, nota per il suo potenziale neurotossico) e il toluene (un solvente industriale impiegato in vernici e colle, che può causare danni al sistema nervoso centrale e al fegato).
Questi contaminanti rappresentano una minaccia immediata per la salute, causando sintomi come nausea, vertigini e, in caso di esposizione prolungata, danni gravi al sistema immunitario e ad altri organi vitali.
Oltre ai danni chimici, il fumo generato dagli incendi, carico di particelle inquinanti e sostanze tossiche, è stato aspirato nelle condutture di acqua aggravando ulteriormente la contaminazione. Queste particelle non solo compromettono la qualità dell’acqua ma ne prolungano la pericolosità nel tempo. Il che, rende necessarie complesse operazioni di bonifica per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento.
Tra le zone più colpite figurano Pasadena, dove interi quartieri sono rimasti senza acqua potabile e Pacific Palisades, dove i residenti rientrati dopo le evacuazioni hanno trovato cartelli con l’avviso: “Acqua non potabile”. L’uso domestico di questa preziosa risorsa, per lavarsi o cucinare, continua a rappresentare un pericolo, poiché le sostanze chimiche si fissano alle superfici delle tubature, rendendo complessa la loro eliminazione.
Le risposte istituzionali
Le autorità locali hanno messo in atto un piano di emergenza volto a monitorare la qualità dell’acqua e a stabilire protocolli di sicurezza per ridurre i rischi legati alla contaminazione. Tuttavia, l’efficacia degli interventi è stata compromessa da ritardi nelle analisi e dalla mancanza di personale adeguatamente formato.
Per far fronte all’immediata esigenza della popolazione, le istituzioni hanno avviato la distribuzione di acqua in bottiglia. Questa misura temporanea, pur rappresentando un sollievo iniziale, si è dimostrata insufficiente: i residenti lamentano la scarsità delle scorte disponibili e la totale assenza di informazioni chiare sulla durata dell’emergenza e sui tempi di ripristino delle normali forniture.
Secondo gli esperti, la trasparenza è cruciale per gestire una situazione di questa portata. La popolazione deve essere informata tempestivamente sia sui livelli di contaminazione rilevati sia sulle misure preventive da adottare. Le autorità hanno consigliato ai residenti di evitare completamente l’uso di acqua potenzialmente contaminata, anche per cucinare o lavarsi. Tuttavia, questa strategia, oltre a gravare economicamente sulle famiglie, non riesce a coprire in modo efficace i bisogni quotidiani.
Le sfide tecniche
La riparazione dei sistemi idrici compromessi richiede interventi complessi e costosi. La sostituzione delle tubature danneggiate e la bonifica dei serbatoi potrebbero richiedere mesi. Nel frattempo, una guida tecnica pubblicata nel 2024 sulla gestione dell’acqua in situazioni di emergenza fornisce indicazioni preziose per accelerare i lavori.
Ultimi aggiornamenti
Negli ultimi giorni, la situazione è ulteriormente peggiorata a causa degli incendi che continuano a devastare la regione. Un nuovo episodio ha devastato Oxnard, una città californiana nella contea di Ventura, a una novantina di chilometri da Los Angeles. Le fiamme sono divampate nel letto di un fiume asciutto e si sono rapidamente estese alle aree agricole circostanti. Il bilancio delle vittime è salito a 25, con 26 persone ancora disperse.
Le autorità hanno emesso nuovi ordini di evacuazione, estendendo l’allerta a diverse aree della città. I venti forti, con raffiche che raggiungono i 105 km/h, continuano ad alimentare le fiamme. Oltre cinquemila pompieri, supportati da 1.800 uomini della Guardia Nazionale e da una brigata di 72 vigili del fuoco provenienti dal Messico, sono impegnati nelle operazioni di contenimento.
La qualità dell’aria è notevolmente peggiorata, con le autorità sanitarie che hanno dichiarato l’emergenza a causa del fumo e delle ceneri nell’atmosfera. Inoltre, oltre 267mila abitazioni e aziende sono senza elettricità, aggravando ulteriormente la crisi.
Le autorità locali e federali stanno lavorando incessantemente per fronteggiare l’emergenza, ma le condizioni meteorologiche avverse continuano a rappresentare una sfida significativa.
Affrontare questa crisi richiederà un impegno congiunto tra istituzioni, esperti e comunità locali per garantire il ripristino della sicurezza idrica e prevenire future emergenze simili.
Fonti
Andrea J. Whelton, professore di ingegneria civile, ambientale ed ecologica, Purdue University.
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EURONEWS
The Conversation