venerdì, Giugno 13, 2025

Un appello concreto per salvare il mare dagli oli esausti

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IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEGLI OCEANI UN APPELLO VIENE DA SPERLONGA PER SALVARE IL MARE DAGLI OLI ESAUSTI

Stop Food Oils & Fats in the sea: la campagna

In occasione del World Oceans Day 2025, che si celebra l’8 giugno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia degli oceani, prende il via dal porto di Sperlonga la campagna “STOP FOOD OILS & FATS IN THE SEA”. La campagna è promossa dal Conoe – Consorzio nazionale di raccolta degli oli vegetali esausti insieme con Nuova C Plastica, azienda attiva nel settore dell’ecologia e della plastica riciclata.

L’iniziativa punta i riflettori su un nemico invisibile ma estremamente dannoso per il mare: gli oli e i grassi alimentari esausti, troppo spesso scaricati in acqua dai diportisti, con conseguenze devastanti per l’ecosistema marino.

Le tanichette marino: un appello concreto contro l’olio esausto in mare

Per contrastare questo fenomeno, ai proprietari di imbarcazioni saranno distribuite gratuitamente le tanichette MARINO, appositi contenitori realizzati in plastica riciclata. Progettati per raccogliere e trasportare in sicurezza l’olio esausto.

Nei porti coinvolti, sarà possibile conferire gli oli nelle stazioni di raccolta “Olivia”, chiudendo così il cerchio virtuoso dell’economia circolare. Il messaggio è chiaro: con piccoli gesti quotidiani, come non gettare l’olio in mare, ogni cittadino può contribuire alla difesa degli oceani.

Sperlonga, insignita della Bandiera Blu degli Approdi Turistici 2025, rappresenta simbolicamente il punto di partenza per una campagna che coinvolgerà tutta la costa italiana durante l’estate.

Olio esausto: un pericolo sottovalutato per la vita marina

Lo sversamento di olio vegetale esausto in mare è una forma di inquinamento spesso trascurata ma dalle conseguenze estremamente serie. Una volta scaricato in acqua, l’olio forma una pellicola impermeabile sulla superficie marina, impedendo il naturale scambio di ossigeno tra l’atmosfera e l’acqua.

Questo blocco asfissia il fitoplancton, primo anello della catena alimentare marina, compromettendo a cascata la sopravvivenza di pesci, molluschi, crostacei e altre specie. Inoltre, l’olio altera la tensione superficiale dell’acqua e può danneggiare il piumaggio degli uccelli marini e le branchie dei pesci.

A differenza di quanto si possa pensare, l’olio esausto non è biodegradabile in tempi brevi: può persistere nell’ambiente per anni, trasformandosi in un vero e proprio rifiuto tossico.

 Gli oli esausti formano una pellicola sulla superficie dell’acqua, ostacolando il naturale scambio di ossigeno e compromettendo la vita di numerose specie marine. Se recuperati e riutilizzati, gli oli esausti possono essere trasformati in biodiesel o altre risorse preziose per la nautica, l’edilizia e l’industria manifatturiera, evitando sprechi e inquinamento
 

Un’economia circolare per l’olio esausto

Eppure, se correttamente raccolto, può diventare una risorsa preziosa. Grazie a processi di rigenerazione, l’olio alimentare usato può essere trasformato in biocarburanti, lubrificanti, saponi, o utilizzato nell’industria nautica ed edilizia.

La sua raccolta e rigenerazione è dunque un esempio perfetto di economia circolare, in cui ciò che prima era rifiuto diventa materia prima seconda.

Numero verde ONA

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