La virtù invidiabile del vagabondare è la libertà di vivere lungo il cammino. In questo, infatti, consiste l’arte gentile di camminare. Se sulla strada non si riesce a vivere, allora non c’è nulla di gentile. Diventa solo un’esibizione che la gente noiosa usa per rendersi interessante
Stephen Graham
“L’ARTE GENTILE DI CAMMINARE” DI STEPHEN GRAHAM, PUBBLICATO NEL 1926, CELEBRA IL CAMMINO COME ESPERIENZA TRASFORMATIVA. TRA FILOSOFIA E DIARIO, ESPLORA LA RICONNESSIONE CON LA NATURA E SÉ STESSI, OFFRENDO RIFLESSIONI PRATICHE E UMORISTICHE PER VIVERE LA NATURA CON CONSAPEVOLEZZA E CURIOSITÀ
Il libro “L’arte gentile di camminare” di Stephen Graham è un’opera che celebra la bellezza e la semplicità del camminare come esperienza profondamente umana e trasformativa. Pubblicato originariamente nel 1926, questo testo si colloca a metà strada tra il saggio filosofico e il diario di viaggio, esplorando il cammino come mezzo per riconnettersi con la natura, con sé stessi e con gli altri. Ancora oggi, “L’arte gentile di camminare” rimane un classico per chiunque desideri esplorare il mondo con passo leggero e mente curiosa.
Stephen Graham esplora ogni aspetto di questa “arte gentile” con un testo impreziosito da un po’ di umorismo: dagli abiti e dagli scarponi più adatti, alla scelta dello zaino, fino alle riflessioni più profonde e vivere la natura in modo più consapevole.
Alcuni consigli del viaggiatore Stephen Graham
“Evitate anche di “abbrustolirvi” i piedi davanti ai fuochi da campo – scrive Graham durante un viaggio sulle Montagne Rocciose – o di lasciare gli stivali troppo vicini alla brace mentre si dorme. Se non vi servono come base per il cuscino, metteteli in un posto fresco e ventilato, magari ungendoli con un po’ di grasso per mantenere la tomaia morbida ed elastica. Fate solo attenzione a non spalmare quello stesso grasso su una fetta di pane”.
“Tuttavia – continua lo scrittore – va ricordato che le scarpe vecchie sono considerate essere dei portafortuna: è per questo che vengono legate alla carrozza nunziale, affinché la coppia benedetta, nel loro comune viaggio attraverso la vita possa godere del comfort e della felicità di un paio di scarponi ben rodati”.
“Camminare è un’arte gentile”, scrive Graham. E aggiunge. “La premessa è che sarete maleducati e vi intrufolerete nelle proprietà altrui. Concessa questa fondamentale impertinenza, dovreste essere più gentili possibile. Se lo vedete, sollevate gentilmente il cappello e salutate il proprietario; state attenti a fare meno danni possibili. Riparate la siepe che avete sciupato; chiudete il cancello e distogliete lo sguardo se la signora sta nuotando nel suo laghetto privato”.
La natura tema centrale
La natura è un tema centrale che colma ogni pagina di “L’arte gentile di camminare”.
Graham non si limita a descrivere il camminare come un semplice mezzo per spostarsi, ma lo eleva a una pratica spirituale, un ponte tra l’essere umano e il mondo naturale. La sua visione del cammino è una celebrazione della semplicità e dell’armonia che si può ritrovare nell’abbraccio della natura.
Per Graham, camminare non è un viaggio alla scoperta di nuovi luoghi, ma un viaggio interiore che permette di ascoltare e comprendere il respiro della terra. Attraverso i sentieri, le colline e le valli, egli coglie la profonda bellezza di un fiore selvatico, il canto del vento tra gli alberi e la luce mutevole del cielo. La natura, per lo scrittore, non è solo uno sfondo pittoresco, ma una presenza viva e pulsante con cui entrare in dialogo.
Camminare, un atto meditativo
La riconnessione con la natura che Graham esplora nel suo libro è un processo di riscoperta dell’essenziale. Egli invita il lettore a liberarsi del superfluo, a lasciare da parte il peso della modernità e a immergersi nei ritmi lenti e sinceri della vita naturale. Camminare diventa così un atto meditativo, un modo per ritrovare il proprio equilibrio interiore entrando in sintonia con l’ambiente circostante.
Attraversando foreste, prati e villaggi, Graham dimostra come il cammino apra la mente alla meraviglia. Ogni paesaggio attraversato diventa un’opera d’arte viva e ogni incontro con la natura è un momento di epifania. Egli coglie l’anima dei luoghi, descrivendo non solo ciò che vede ma anche ciò che sente. Ogni passo è un invito a rallentare, a osservare con attenzione e a lasciarsi pervadere dalla serenità del mondo naturale.
“L’arte gentile di camminare”, celebrazione della riconciliazione tra l’uomo e la natura
In questo viaggio, la natura non è solo uno spazio esterno ma una parte integrante dell’essere umano. Graham ci ricorda che siamo fatti della stessa materia della Terra, che il nostro benessere dipende dalla nostra capacità di ascoltare e rispettare il battito vitale della natura.
La prosa di Graham, ricca di immagini evocative e riflessioni profonde, invita a rivalutare il nostro rapporto con il mondo che ci circonda. “L’arte gentile di camminare” non è solo un libro sul cammino: è una celebrazione della riconciliazione tra l’uomo e la natura, un invito a riscoprire il senso di appartenenza a qualcosa di più grande e autentico.
“L’arte gentile di camminare”, di Stephen Graham pubblicato da Piano B