I CORALLI, FONDAMENTALI PILASTRI DEGLI ECOSISTEMI MARINI, SONO OGGI GRAVEMENTE MINACCIATI DALLE ONDATE DI CALORE SEMPRE PIÙ INTENSE E FREQUENTI, PROVOCATE DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO. UN RECENTE STUDIO CONDOTTO DALL’UNIVERSITÀ DI NEWCASTLE (REGNO UNITO) HA RIVELATO CHE L’ALLEVAMENTO SELETTIVO PUÒ AUMENTARE LA RESISTENZA DI QUESTI ORGANISMI ALLE ALTE TEMPERATURE, OFFRENDO UNA TENUE SPERANZA PER LA LORO SOPRAVVIVENZA
Il ruolo dei coralli nell’ecosistema
Le barriere coralline, veri gioielli della biodiversità marina, svolgono un ruolo fondamentale sia per l’ecosistema oceanico sia per le comunità costiere. Pur occupando una porzione minima della superficie degli oceani (circa lo 0,1%), ospitano un’enorme varietà di specie: pesci, crostacei, molluschi, spugne e molte altre forme di vita, tutte interconnesse in una rete ecologica complessa e delicata.
Questa straordinaria biodiversità è essenziale non solo per la sopravvivenza delle specie marine, ma anche per la pesca e il turismo, che rappresentano risorse economiche vitali per molte popolazioni locali.
Oltre alla loro funzione ecologica, i coralli proteggono le coste dall’erosione. Agiscono come barriere naturali, assorbendo l’energia delle onde e delle mareggiate, soprattutto durante le tempeste tropicali e i cicloni. Grazie a questa funzione, le barriere riducono l’impatto distruttivo delle onde sulle spiagge e sui villaggi costieri. Cosa che contribuisce a prevenire disastri naturali che causerebbero danni ingenti e perdite di vite umane.
Lo sbiancamento dei coralli minaccia le barriere
Purtroppo, queste delicate formazioni sono tristemente vulnerabili alle alterazioni ambientali. Anche un lieve incremento della temperatura marina può innescare il fenomeno dello sbiancamento, durante il quale i polipi espellono le zooxantelle, microscopiche alghe con cui vivono in simbiosi.
Questi minuscoli organismi conferiscono ai polipi il loro caratteristico colore e, attraverso la fotosintesi, forniscono una fonte essenziale di nutrimento. In assenza delle zooxantelle, i coralli non solo perdono la loro vivida colorazione, ma anche il vitale apporto energetico, divenendo così più esposti a malattie e al rischio di morte.
L’allevamento selettivo: una risposta scientifica alla crisi
Il fenomeno dello sbiancamento ha raggiunto livelli allarmanti negli ultimi decenni, con eventi di massa che hanno devastato barriere coralline in tutto il mondo. Oltre all’aumento delle temperature, l’acidificazione degli oceani, dovuta all’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera, indebolisce ulteriormente i coralli, rendendo difficile la formazione del loro scheletro calcareo. L’inquinamento, la pesca eccessiva e l’urbanizzazione costiera aggravano ulteriormente queste minacce, contribuendo alla loro degradazione.
Ragion per cui, gli scienziati stanno esplorando soluzioni per salvaguardare queste preziose strutture. Tra le strategie emergenti vi sono l’allevamento selettivo per aumentare la resistenza dei coralli al calore, il ripopolamento delle barriere con specie resilienti e l’adozione di tecnologie per ridurre l’acidità locale dell’acqua. Cerchiamo di capire in cosa consiste.
Dettagli della tecnica
L’allevamento selettivo per la resilienza termica è una tecnica innovativa progettata per potenziare la capacità dei coralli di tollerare temperature marine elevate, uno degli effetti più devastanti del cambiamento climatico sugli ecosistemi oceanici.
Basato sul principio dell’evoluzione accelerata, questo approccio permette di ottenere in tempi brevi adattamenti genetici che, in natura, richiederebbero migliaia di anni. Attraverso questa metodologia, i ricercatori selezionano e potenziano i tratti genetici più favorevoli alla resistenza termica dei coralli.
Il processo comprende varie fasi: in ambienti sperimentali come laboratori e acquari specializzati, i ricercatori espongono diverse colonie di coralli a condizioni di stress al calore per identificare quelle che mostrano una maggiore tolleranza, manifestata da una ridotta tendenza allo sbiancamento o al deterioramento.
Queste colonie, le più resistenti, vengono selezionate come genitori per le successive generazioni, riproducendosi attraverso tecniche di fertilizzazione assistita che favoriscono la trasmissione del tratto di resistenza al calore.
Quando la nuova generazione raggiunge uno sviluppo adeguato, viene testata per confermare l’effettiva eredità e il rafforzamento della capacità di adattamento al calore. Questo processo ha già permesso di ottenere un incremento di circa 1°C nella sopportazione delle alte temperature in una sola generazione, un risultato significativo benché non definitivo.
Questo grado di tolleranza aggiuntiva rappresenta un notevole vantaggio per i coralli, che dovranno affrontare ondate di calore sempre più intense e frequenti nei prossimi anni.
Limiti della tecnica
Tuttavia, il successo dell’allevamento selettivo è condizionato da diversi fattori ambientali e genetici. La tecnica stessa presenta dei limiti, poiché agisce principalmente su tratti specifici e può risultare insufficiente di fronte a sbalzi termici estremi e prolungati.
Inoltre, per quanto la resistenza al calore sia fondamentale, la sopravvivenza delle barriere coralline dipende anche da altri fattori ambientali, come la qualità dell’acqua, la presenza di nutrienti adeguati e l’assenza di agenti inquinanti.
Di conseguenza, l’allevamento selettivo richiede ulteriori studi e miglioramenti per adattarsi alle varie sfide che attendono questi ecosistemi fragili e preziosi.
Gli scienziati si interrogano dunque su come massimizzare i benefici di questo approccio. Ad esempio, sarà necessario piantare un numero sufficiente di coralli per vedere un impatto significativo sulle popolazioni selvatiche?
Sarà possibile evitare la diluizione delle caratteristiche selezionate una volta che questi coralli torneranno in mare aperto? Questi interrogativi dimostrano che il percorso verso una soluzione definitiva è ancora lungo e complesso.
L’importanza della riduzione delle emissioni globali
Ad ogni modo, ciò che emerge dallo studio è la necessità di agire sul fronte delle emissioni globali di gas serra. Anche se l’allevamento selettivo può migliorare la tolleranza dei coralli al calore, il riscaldamento degli oceani procede a un ritmo che supera le capacità di adattamento degli organismi marini.
Pertanto, per dare ai coralli e agli ecosistemi marini una possibilità di sopravvivenza, è indispensabile ridurre drasticamente le emissioni e limitare l’aumento delle temperature globali. Senza un’azione decisa e rapida, ogni sforzo di conservazione rischia di essere vano.
Solo un’azione climatica globale potrà davvero assicurare un futuro alle barriere coralline, proteggendo così la biodiversità marina e gli equilibri ambientali ad esse legati.
Fonti
Nature Communications (2024), “Selective breeding improves coral heat tolerance”