sabato, Gennaio 25, 2025

Amianto nella Marina Militare, la Difesa condannata al risarcimento del danno morale, esistenziale, biologico e patrimoniale

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IL TAR LAZIO CONDANNA IL MINISTERO DELLA DIFESA AL RISARCIMENTO DEGLI EREDI DEL SOTTUFFICIALE CIRO CENTOFANTI, “VITTIMA DEL DOVERE”. ALLA FAMIGLIA DELL’EX MILITARE, DECEDUTO PER MESOTELIOMA UN RISARCIMENTO DI 308MILA EURO

Il Tar del Lazio “…accertata la dipendenza della patologia diagnosticata dal servizio prestato e la responsabilità in capo all’Amministrazione intimata per l’insorgenza dell’infermità de qua…”, recita la sentenza, ha condannato il ministero della Difesa al risarcimento del “danno morale, esistenziale, biologico, e patrimoniale”, nei confronti di un sottufficiale della marina Militare.

Ciro Centofanti, originario di Napoli, riconosciuto “vittima del dovere”, è deceduto nel 2020 a 78 anni a causa di un “mesotelioma pleurico maligno di tipo epitelioide”, dovuto all’esposizione all’amianto.

Alla famiglia, assistita dall’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, sarà liquidato un risarcimento di 308mila euro.

Una sentenza importante perché riconosce il diritto del militare al risarcimento del danno

«Questa sentenza è molto importante perché riconosce il diritto del militare al risarcimento del danno che si aggiunge al riconoscimento dello status di vittima del dovere e alle prestazioni previdenziali, già erogate al militare in vita e ora in godimento ai familiari superstiti», ha commentato Bonanni.

L’ex militare ha prestato servizio nella Marina Militare italiana, per circa 20 anni, dal 1960 al 1979, in qualità di elettricista di bordo. “Unità navali, la cui costruzione risale al periodo in cui l’utilizzo dell’amianto era comunemente impiegato e non sottoposto a restrizioni, come da dichiarazione resa dalla Marina Militare … (nonostante ne fosse ormai da tempo nota, in determinate condizioni di utilizzo e in relazione al livello di conservazione di detto materiale, la tossicità)”.

Ciro ha respirato le fibre killer per 24 ore al giorno

L’amianto, a bordo, era presente in tutte le coibentazioni, dai locali motori ai rivestimenti delle condotte di scarico, anche negli alloggiamenti, nei corridoi e perfino nei servizi igienici.

Data, quindi, “la esposizione del ricorrente alle fibre di amianto respirate e/o ingerite (in quanto aerodisperse) nel lungo periodo (circa un ventennio)…”, è scritto nel dispositivo, è come se Ciro avesse respirato le fibre killer per 24 ore al giorno.

Il TAR Lazio, quindi, ha accertato “l’esistenza di un nesso causale tra la grave patologia menzionata, malattia relativamente rara che ha una delle sue peculiarità nel lungo periodo di latenza fra l’esposizione alle possibili cause e la comparsa della malattia, che può variare dai 20 fino ai 40 anni”.

Le richieste di risarcimento di Centofanti

Ciro Centofanti, con il ricorso depositato il 12 febbraio 2019, ha adito il TAR Lazio per ottenere la condanna del ministero della Difesa al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali da lui patiti in conseguenza del tumore che era stato diagnosticato nel 2015, “chiedendo, in particolare, il riconoscimento delle seguenti voci di danno: lesione all’integrità psicofisica / danno biologico, pari al 100%; danni morali ed esistenziali”.  

“Lasciando da parte disquisizioni dottrinarie e giurisprudenziali, nel caso in esame è possibile asserire che il Sig. Centofanti abbia sperimentato una sofferenza morale massima e ciò in relazione a numerosi fattori”.

La sofferenza morale sopraggiunta, scrivono i magistrati, era evidente dato il progressivo degrado della persona, ossia “dalla consapevolezza di “non essere più in grado” di condurre la propria esistenza come nello stato anteriore”.

Ciro Centofanti è deceduto il 13 ottobre 2020.

Il ministero della Difesa aveva riconosciuto al sottufficiale la causa di servizio e lo status di “vittima del dovere”

“La causa è proseguita, per effetto dell’atto di costituzione” depositato il 24 aprile 2023, dagli eredi del medesimo, la moglie signora Annunziata Massaro e i figli Elena e Carlo Centofanti. Il tribunale amministrativo laziale, quindi, condanna lo stesso ministero della Difesa, che intanto a Ciro aveva riconosciuto la causa di servizio e lo status di “vittima del dovere” e “riconosce, in favore dei ricorrenti “iure hereditatis” la somma complessiva di euro di Euro 308.790,00 a titolo di danno non patrimoniale (danno biologico e danno morale)”.

Il commento dell’avv. Bonanni

«Confidiamo di ottenere anche la condanna per i danni da lutto e perdita del rapporto parentale nella causa già promossa innanzi il Tribunale Civile di Roma. Continueremo a lottare per la giustizia e la tutela dei diritti di tutte le persone colpite da questa malattia devastante», conclude Bonanni.

Numero verde ONA

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