domenica, Dicembre 8, 2024

Turismo e clima, una ricerca indaga questo rapporto

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UNO STUDIO BASATO SUI DATI RELATIVI AI SITI UNESCO STA INDAGANDO IL RAPPORTO TRA TURISMO E CLIMA

Il cambiamento climatico ha effetti anche sul turismo? E quali? È quanto cercheranno di capire i ricercatori coinvolti nel progetto “Turismo Climate-sensitive”.

Si tratta di uno studio che ha un duplice scopo: da un lato, analizzare e misurare l’impatto dell’emergenza climatica nei comportamenti della domanda di viaggio e dell’offerta di turismi; dall’altro, contribuire a mettere a punto nuovi modelli di lavoro per imprese e destinazioni turistiche, sulla base di dati oggettivi.

turisti green

Turismo e clima: meno vacanze in estate

La ricerca “Turismo Climate-sensitive” evidenzia, dai primi dati, una nuova modulazione delle presenze di turisti stranieri. Questi ultimi infatti diminuiscono del 25% nei mesi estivi, con un contestuale aumento in primavera e autunno. «Sono fatti che descrivono un evidente spostamento di flussi turistici con un impatto sulle principali organizzazioni turistiche», spiega Enit, l’Ente nazionale del turismo.

«Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre secondo i dati di Copernicus Climate Change Service. L’aumento delle temperature medie modifica criteri, tempi, modalità e costi di vacanza, al mare, in montagna, nell’outdoor, nelle città d’arte, nei siti archeologici e museali, etc. La “forzante calore”, cioè il progressivo aumento delle temperature medie incide profondamente sul settore. Il turismo, infatti, è una delle attività di interesse Paese maggiormente esposte, perché l’Italia è al centro dell’hot spot mediterraneo nel quale gli eventi climatici estremi sono accelerati del 20%».

dolomiti turismo e clima
Dolomiti – Alpe di Siusi

Impatto climatico, turismo culturale e siti Unesco

“Impatto climatico, turismo culturale e siti Unesco” ed “Evoluzione del rapporto domanda e offerta nel turismo climate-sensitive”, sono tra i temi della ricerca.

L’indagine sul turismo culturale punta ad esaminare la gestione del patrimonio culturale in Italia utilizzando i 59 presidi UNESCO per comprendere la capacità di risposta del sistema nazionale alle criticità del cambiamento climatico. Nel 2022 l’Italia ha registrato oltre 142milioni di presenze nel turismo heritage, per un valore di circa 12miliardi di euro.

Sulla base di questi dati, secondo l’Enit, è dunque importante valutare «un cambio importante di strategia di destinazioni, OTA e imprese, il cui perno è integrare l’emergenza climatica nel modello di business, invece che farsi trovare impreparati, e coinvolgere tutti i propri stakeholder a far parte delle nuove decisioni. In primis, gli stessi clienti che, infatti, per il 51% (Booking, 2023) deciderà di programmare viaggi e vacanze basandosi sulle previsioni climatiche rispetto al periodo e alla destinazione prescelta».

La base dati è offerta dallo studio di 10 destinazioni e 7 imprese. Si tratta dell’Austria, del Comune di Courmayer, la Convenzione delle Alpi, San Sebastian (Spagna), Irlanda, Lubiana (Slovenia), Norvegia, Scozia, Porto (Portogallo) e Valencia (Spagna).

Per le aziende, forniranno dati Booking, Expedia, e le strutture ricettive di Marriott, Boutiquehotel Stadt Halle, Hotel Doolin, Hotel Ullensvang e Whatley Manor.

caldo record

I protagonisti della ricerca su turismo e clima

La ricerca è in corso ed è curata da Fondazione Santagata di Torino in collaborazione con Studio Giaccardi & Associati di Ravenna.

Coinvolti nello studio: Elena Di Raco, research manager del Centro Studi ENIT, su “Evidenze 2023, opportunità e criticità 2024”; Paola Borrione, direttore di ricerca e presidente della Fondazione Santagata, su “Obiettivi, azioni e aspettative del progetto di ricerca Turismo Climate-sensitive”. E poi Rodolfo Baggio, ricercatore e docente all’Università Bocconi di Milano, su “I dati necessari per destinazioni climate-sensitive”.

Infine Marco Antonioli, capo analista dello Studio Giaccardi & Associati, su “Strategie di adattamento climatico di imprese e destinazioni turistiche in Italia e in Europa” che presenta anche una stima statistica della riduzione delle presenze a causa della “forzante calore” calcolata rispetto a un gruppo di destinazioni regionali del centro nord e del centro sud Italia.

Per Pasqua previsto boom di presenze

Intanto per le vacanze di Pasqua che sono imminenti, si prevede l’arrivo di 217mila stranieri.

Gli USA, con oltre 11mila prenotazioni, rappresentano il 17,7% sul dato complessivo e sono il primo paese di provenienza estera. Seguono Germania, Francia e Spagna, con arrivi aeroportuali che incidono rispettivamente per il 5,2%, 4,6% e 3,6%. Attesi anche turisti britannici (3,5%), brasiliani (2,6%), coreani (2,2%), portoghesi (2,1%) e canadesi (1,9%).

Saranno invece 12mila gli italiani che si sposteranno in aereo lungo la Penisola in questi quattro giorni, il 19,2% del totale.

Tra le mete più gettonate del periodo pasquale, ci sono il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta e Roma. Tra le regioni, in testa la Liguria per le vacanze al mare, mentre Toscana, Abruzzo, Veneto e Campania se la giocano sulle offerte multi-prodotto.

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