Visitare l’atelier di Paul Cézanne è un viaggio mentale
Aix en Provence, 19 agosto 2021.
Carissime lettrici e carissimi lettori, questa estate sono andato, per voi, nell’atelier di Paul Cézanne.
Superata la soglia del portoncino che apre all’avvolgente giardino, prima di raggiungere l’ingresso del suo atelier, conoscendo la vostra sensibilità e curiosità per l’arte, ho immaginato che foste con me.
Entrare nel giardino e nell’atelier è stato un viaggio mentale tra le sue opere e i suoi appunti, scritti o dichiarati ai suoi amici più cari.
Cézanne precisava: “…non si dovrebbe modellare, si dovrebbe modulare…”, riferendosi al modo di stendere il colore sulla tela o su carta.
Il “suono” dei colori, sulla tavolozza di Paul Cézanne
Se ci pensate, modulare è un termine di natura musicale che rivela un’attenzione mistica del disegnare, del dipingere, del rappresentare la luce attraverso segni e colori.
“…i colori devono suonare, esprimere tutti i valori e gli intervalli della profondità…”.
Entrando nell’atelier, nell’antro color pesca, che mi ha accompagnato al piano superiore, un grande e unico salone con una parete rivolta a nord tutta di vetro, si è aperto ai miei occhi.
Una finestra di luce
Tutt’intorno, ogni oggetto sulle mensole e sui mobili, come piatti, caraffe, zuccheriere, tazze, bottiglie di vetro, fruttiere in ceramica bianca, mi hanno riportano mentalmente alle sue opere.
Come: Zuccheriera pere e tazza blu, del 1866, una piccola opera, un olio su tela, vista anni fa a Parigi al Musée d’Orsay.
Il giardino, visibile dalla grande finestra a rettangoli ampi, è un’anteprima della natura e dei paesaggi all’aperto dipinti nell’opera Sottobosco del 1899, sia in Alberi e rocce dipinti a Bibémus nel 1898, sia in Riflessi sull’acqua del lago di Annecy.
Opere che aprono a una dimensione metafisica e contemporanea della pittura, in cui l’artista ha cercato di leggere e trasferire le tenui indicazioni dei riflessi e dei colori sull’acqua. Dove i segni, i motivi e i colori si moltiplicano continuamente. E rivelano profondità tra le immagini riflesse su una superficie mobile. Quasi una metafora dei suoi processi pittorici.
I luoghi d’arte custodi della sensibilità umana
Raccontarveli, oggi, mi porta a trasferirvi percezioni, emozioni, immagini che vi invito a vivere e percepire dal vero, vivendo particolari luoghi d’arte, in cui si racchiudono e si custodiscono segni indelebili della sensibilità umana, fissati per noi, nelle opere tra Natura e Arte.
Un valore che segna la nostra contemporaneità, identificandoci culturalmente, attraverso viaggi interiori tra coscienza dell’essere e conoscenza dell’essere.
Che si compone gradualmente dentro di noi, attraverso dettagli particolarissimi, percepibili solo con i propri occhi, guardando opere d’arte dal vero.
Un modo unico per apprendere pensieri inediti di Vita e Passioni umane, uniche e ineguagliabili, immersi nella Natura.
Luoghi Essenziali:
Atelier de Cézanne, 9 Avenue Paul Cézanne, 13090
Aix-en-Provence (France).
Bibliografia Essenziale:
Cézanne, il padre dei moderni, Autori Vari, Mazzotta, Milano, 2002.