domenica, Luglio 13, 2025

Materia Viva Experience e il valore nascosto dei nostri scarti elettronici

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“MATERIA VIVA EXPERIENCE” È UNA MOSTRA INTERATTIVA CHE INVITA IL PUBBLICO A RIFLETTERE SULL’IMPORTANZA DEL RICICLO DEI RAEE (RIFIUTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE), SENSIBILIZZANDO I PARTECIPANTI SULLA LORO CORRETTA GESTIONE PER MOTIVI SIA AMBIENTALI SIA ECONOMICI. L’EVENTO, CHE SI È SVOLTO ALLA COFFEE HOUSE COLONNA DI ROMA DAL 16 AL 20 OTTOBRE, SI INSERISCE IN UN AMPIO PROGETTO PROMOSSO DA ERION WEEE, UNO DEI PRINCIPALI CONSORZI ITALIANI PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI ELETTRONICI

Riciclando il futuro a Materia Viva Experience

La mostra Materia Viva Experience ha invitato i visitatori a riflettere sul ciclo di vita dei dispositivi elettronici e sull’importanza del loro corretto smaltimento. 

All’ingresso, i visitatori si sono trovati avvolti da un’atmosfera che trasmetteva l’idea di un mondo elettronico pronto a risorgere dalle sue stesse “ceneri”, come l’Araba Fenice. Dai computer ai telefoni cellulari, dalle lampadine agli elettrodomestici, gli oggetti di uso quotidiano sono stati presentati non come semplice “immondizia”, ma come risorse preziose, portatrici di potenziali vantaggi economici e ambientali, se gestite in modo responsabile.

Giorgio Arienti, direttore generale di Erion WEEE, ha sottolineato una realtà inquietante e spesso ignorata: in Italia si potrebbero raccogliere e riciclare fino a 700mila tonnellate di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) ogni anno, mentre attualmente ne vengono gestite correttamente solo 360mila.

Questo divario porta gran parte dei rifiuti elettronici a essere smaltiti in modo inadeguato, con un impatto devastante sull’ambiente e sulla salute umana, specialmente nei Paesi dove questi materiali sono trattati senza le necessarie precauzioni, come in alcune aree dell’Africa e dell’India.

Attraverso Materia Viva Experience, Erion WEEE ha quindi cercato di sensibilizzare il pubblico su questi temi, invitando i partecipanti a riconsiderare il proprio rapporto con gli oggetti tecnologici e a vedere nel riciclo non solo un dovere, ma anche un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile.

Cerchiamo di capire meglio la questione.

L’economia circolare: un’opportunità mancata?

I RAEE rappresentano una vera e propria “miniera urbana” di risorse preziose: racchiudono al loro interno una varietà di materiali strategici, molti dei quali definiti “materie prime critiche” dall’Unione Europea. Tra questi, il cobalto, il litio e le terre rare sono componenti essenziali per la produzione di batterie, dispositivi tecnologici e infrastrutture moderne.

Tuttavia, il recupero di queste materie prime è spesso ostacolato da complesse dinamiche geopolitiche e da gravi condizioni di sfruttamento nei Paesi produttori, dove l’estrazione avviene in contesti caratterizzati da scarse tutele per i lavoratori e da pesanti danni ambientali.

Come accennato, Arienti evidenzia che in Italia il sistema di gestione dei rifiuti elettronici non è ancora ottimizzato per recuperare appieno il valore intrinseco di questi materiali preziosi. 

Uno dei principali ostacoli alla piena valorizzazione dei RAEE nel nostro Paese risiede nella raccolta e nel trattamento illegale di grandi elettrodomestici come lavatrici, frigoriferi e altri apparecchi di uso quotidiano. Spesso, questi dispositivi non vengono conferiti ai consorzi autorizzati, ma finiscono nelle mani di operatori non regolamentati che si limitano a smantellarli sommariamente, per poi destinare i rifiuti compattati alle acciaierie. 

Questo approccio non solo impedisce il recupero delle materie prime critiche, ma mina anche la tracciabilità e la trasparenza del flusso di smaltimento.

Senza una rete efficiente di conferimento, molti rifiuti elettronici sfuggono al circuito ufficiale, finendo per alimentare il mercato nero o venendo esportati illegalmente verso Paesi in cui i protocolli di trattamento sono meno rigorosi. Cosa si può fare?

Il ruolo dei cittadini e delle istituzioni

Il ruolo di cittadini e istituzioni nella gestione dei RAEE è sicuramente una base di partenza per promuovere un’economia circolare efficace. Tuttavia, se da un lato è essenziale che i cittadini collaborino attivamente, dall’altro esistono numerosi ostacoli strutturali che complicano il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici.

Arienti sottolinea come molte isole ecologiche risultino difficilmente accessibili e alcuni rivenditori non rispettino l’obbligo di ritirare vecchi dispositivi elettronici al momento dell’acquisto di nuovi.

Questo crea una contraddizione evidente: mentre le normative sulla gestione dei RAEE si fanno sempre più rigide, mancano i controlli e le infrastrutture necessarie per facilitarne l’applicazione pratica. Cosa che rende difficile per i cittadini rispettarle appieno.

Il progetto New-Re

Nonostante le sfide che ancora ostacolano il pieno sviluppo del settore del riciclo dei RAEE, alcune iniziative aprono prospettive incoraggianti per il futuro dell’economia circolare in Italia.

Un esempio significativo è il progetto New-Re, che si dedica alla sperimentazione di tecniche per estrarre neodimio (metallo che appartiene alle “terre rare”) dai magneti permanenti presenti nei dispositivi elettronici.

Questo elemento, fondamentale per la produzione di numerose apparecchiature tecnologiche, è tra i più difficili da recuperare e il progetto rappresenta un passo avanti nella gestione sostenibile dei rifiuti elettronici.

Un altro traguardo importante è l’inaugurazione di un impianto pilota a Ceccano, nel Lazio, per il recupero delle terre rare. Questi materiali, essenziali per la tecnologia moderna, sono notoriamente complessi da trattare e richiedono processi avanzati di separazione e purificazione.

Iniziative come questa dimostrano che, con l’adeguato sostegno delle politiche pubbliche e investimenti mirati, l’industria del riciclo dei RAEE può trasformarsi in una risorsa strategica, capace di ridurre in modo significativo la dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materie prime critiche.

Un vulnus legislativo 

Tuttavia, Arienti evidenzia una lacuna significativa nel quadro normativo attuale: lo Stato non sembra aver ancora riconosciuto appieno il potenziale strategico del riciclo dei RAEE.

Il recente Decreto Legge 84/2024, pur trattando la gestione delle materie prime critiche, non include alcuna disposizione specifica sul riciclo dei rifiuti elettronici. Questa omissione rappresenta un’opportunità mancata per dare impulso a un sistema di gestione dei RAEE in linea con i principi dell’economia circolare, e per consolidare una filiera del riciclo che potrebbe rafforzare l’autonomia produttiva e la competitività del Paese.

Verso un futuro più responsabile

In questo contesto, Materia Viva Experience rappresenta un importante tassello nel percorso verso una maggiore consapevolezza collettiva riguardo alla gestione dei RAEE. Iniziative come questa sono fondamentali per promuovere una cultura della sostenibilità che non solo riduca l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici, ma contribuisca anche a creare nuove opportunità economiche.

La sfida è duplice: da un lato, migliorare l’educazione dei cittadini, dall’altro, spingere le istituzioni a investire in infrastrutture e tecnologie avanzate per il riciclo dei materiali critici. Solo così sarà possibile trasformare i RAEE da problema a risorsa, sfruttando le “miniere” nascoste che si trovano nelle nostre case e costruendo un futuro più sostenibile per tutti.

Fonti

Cattaneo, M. (2024). Materia Viva Experience: una mostra per scoprire la miniera contenuta nei nostri rifiuti

Numero verde ONA

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