martedì, Febbraio 11, 2025

Caldo estremo mette a rischio mezzo miliardo di bambini. Allarme UNICEF

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PER L’UNICEF QUASI 500MILIONI DI BAMBINI VIVONO IN AREE CON UN NUMERO DI GIORNATE ESTREMAMENTE CALDE, RADDOPPIATO RISPETTO AI TEMPI DEI LORO NONNI. IL CAMBIAMENTO CLIMATICO COLPISCE DURAMENTE I PIÙ VULNERABILI, CON GRAVI CONSEGUENZE PER LA LORO SALUTE E BENESSERE

Caldo estremo per oltre 95 giorni l’anno per 123milioni di bambini dell’Africa occidentale e centrale

Secondo una nuova analisi dell’UNICEF, un bambino su cinque nel mondo, pari a 466milioni di individui, vive in aree dove le giornate estremamente calde – oltre i 35 gradi Celsius – sono almeno raddoppiate rispetto a sei decenni fa. Il confronto tra le medie degli anni ’60 e quelle del periodo 2020-2024 evidenzia un drammatico incremento delle temperature, che sta colpendo in particolare i bambini, i quali spesso non hanno accesso alle infrastrutture e servizi per affrontare tali condizioni.

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Per Unicef, il confronto tra le medie degli anni ’60 e quelle del periodo 2020-2024 evidenzia un drammatico incremento delle temperature.

«Le giornate estive più calde sembrano ormai normali – ha dichiarato la direttrice generale dell’UNICEF Catherine RussellIl caldo estremo sta aumentando, sconvolgendo la salute, il benessere e la routine quotidiana dei bambini».

Allarme UNICEF: l’impatto del calore estremo in Africa occidentale e centrale ma non solo

L’analisi rivela che i bambini dell’Africa occidentale e centrale sono i più esposti al calore estremo. In questa regione, 123milioni di bambini – il 39% della popolazione infantile – vivono più di un terzo dell’anno con temperature superiori ai 35 gradi Celsius. Nei Paesi più colpiti, come Mali, Niger e Senegal, i bambini affrontano oltre 190 giorni all’anno di caldo estremo.

Ad esempio, in Sud Sudan, il numero medio di giorni di caldo estremo all’anno è passato da 110 negli anni ’60 a 165 oggi. Anche in Paraguay si è registrato un incremento significativo, da 36 a 71 giorni.

Ma, anche in Italia, la situazione è preoccupante. Rispetto agli anni ’60, il numero di giorni di caldo estremo è aumentato di quasi sei volte. Oggi, il 90% dei bambini italiani vive in aree dove la frequenza delle ondate di calore è raddoppiata, con 3,4milioni di bambini che risiedono in zone dove il fenomeno è addirittura triplicato.

Bambini a rischio per il caldo estremo

Il caldo estremo è una vera e propria minaccia per la salute dei grandi ma anche dei bambini. Lo stesso rapporto UNICEF, sottolinea come, nonostante le temperature stiano aumentando in tutto il mondo, sono proprio i più piccoli a pagarne le conseguenze.

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Il caldo estremo è una vera e propria minaccia per la salute dei grandi ma anche dei bambini.

«I bambini non sono piccoli adulti. I loro corpi sono molto più vulnerabili al caldo estremo. I corpi giovani si riscaldano più velocemente e si raffreddano più lentamente. Il caldo estremo è particolarmente rischioso per i neonati a causa della loro frequenza cardiaca più veloce, quindi l’aumento delle temperature è ancora più allarmante per i bambini», ha dichiarato Russell.

Tra i pericoli che può causare un’esposizione eccessiva al calore, ci sono lo stress termico, malnutrizione e altre patologie. Senza contare che il caldo prolungato ed eccessivo può influire negativamente sullo sviluppo neurologico e sulla salute mentale dei bambini.

In cento Paesi, più della metà della popolazione infantile è esposta a un numero doppio di ondate di calore rispetto a 60 anni fa. Negli Stati Uniti, ad esempio, 36milioni di bambini sono esposti a un numero raddoppiato di ondate di calore, e 5,7milioni a un numero triplicato.

Il 16 maggio 2024, Bigom, una nonna di 80 anni, si trovava con i suoi tre nipoti quando improvvise inondazioni hanno colpito il suo villaggio nella provincia di Baghlan, in Afghanistan. I nipoti di Bigom sono rimasti feriti nelle inondazioni e tutte le sue pecore sono state trascinate via e uccise. A partire dal 10 maggio 2024, improvvise inondazioni hanno devastato il nord-est dell’Afghanistan, uccidendo secondo i rapporti almeno 150 persone, tra cui più di 50 bambini. La provincia di Baghlan è stata la più colpita, con 220 persone ferite durante la prima inondazione. Le inondazioni stagionali e le forti piogge hanno distrutto rifugi, latrine, terreni agricoli, spazzato via il bestiame, chiuso temporaneamente le scuole e danneggiato i centri sanitari. Nella sola provincia di Baghlan, oltre 3.000 case sono state distrutte in otto distretti

Il messaggio di sensibilizzazione dell’UNICEF

L’UNICEF chiede ai leader, ai governi e al settore privato di cogliere questa opportunità per realizzare un’azione climatica urgente e coraggiosa che sostenga il diritto di ogni bambino a un ambiente pulito, sano e sostenibile. Nei prossimi mesi, tutti gli Stati membri che hanno aderito all’Accordo di Parigi dovranno presentare nuovi piani climatici nazionali. Questi piani definiranno il corso dell’azione per il clima per un decennio. Sono un’opportunità a tempo determinato per definire piani concreti per realizzare gli obiettivi del trattato.

(FOTOGRAFIE CORTESIA UNICEF)

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