sabato, Novembre 8, 2025

Allo SWICo2024 Sole e Terra al centro della ricerca

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DAL 27 AL 29 NOVEMBRE 2024, L’AGENZIA SPAZIALE ITALIANA (ASI) HA OSPITATO, A ROMA, LO SWICO2024, IL TERZO CONGRESSO DELLA SPACE WEATHER ITALIAN COMMUNITY. QUESTO EVENTO, FRUTTO DELLA COLLABORAZIONE TRA UNIVERSITÀ, ENTI DI RICERCA E INDUSTRIA, NON È STATA SOLO UNA VETRINA PER GLI AVANZAMENTI SCIENTIFICI, MA ANCHE UN’OCCASIONE PER DELINEARE STRATEGIE CAPACI DI AFFRONTARE LE SFIDE GLOBALI POSTE DAI FENOMENI SPAZIALI

Space Weather: una forza invisibile, un impatto incommensurabile

Il termine Space Weather, tradotto come “meteo spaziale”, può sembrare suggestivo e quasi poetico ma descrive un campo di ricerca fondamentale per la nostra epoca tecnologica. Questa disciplina studia le interazioni tra il Sole, il sistema solare e la Terra, con particolare attenzione ai fenomeni estremi di origine solare.

Tra questi spiccano i brillamenti (solar flares), violente eruzioni di materia ed energia e le emissioni di massa coronale (Coronal Mass Ejections, CME), che trasportano enormi quantità di plasma solare (materia in stato di aggregazione).

Sebbene questi eventi si verifichino a milioni di chilometri di distanza, le loro conseguenze sulla Terra possono essere immediate e di vasta portata. Il che, dimostra quanto sia profonda l’interconnessione tra il nostro pianeta e il cosmo.

Perché il meteo spaziale è essenziale per la vita moderna

Lo Space Weather analizza le dinamiche dell’attività e del vento solare, un flusso costante di particelle cariche che l’ “Astro luminoso” emette in tutte le direzioni. Durante eventi estremi, il vento si intensifica trasportando grandi quantità di energia verso la Terra.

Quando queste particelle raggiungono il campo magnetico terrestre, possono scatenare tempeste geomagnetiche, che alterano non solo l’ambiente spaziale vicino al nostro pianeta, ma anche le infrastrutture tecnologiche di cui dipendiamo quotidianamente.

Queste, infatti, possono disattivare satelliti fondamentali per le telecomunicazioni e i servizi meteorologici, interferire con le comunicazioni radio utilizzate nel traffico aereo e marittimo, e compromettere la precisione dei sistemi di navigazione GPS, essenziali per la logistica globale. 

Le particelle cariche emesse durante gli eventi solari possono infatti disturbare le comunicazioni radio ad alta frequenza, fondamentali per i piloti di aerei e aumentare il livello di radiazioni cui sono esposti gli equipaggi e i passeggeri.

Inoltre, queste perturbazioni possono generare correnti geomagnetiche capaci di sovraccaricare le reti elettriche terrestri, causando blackout che potrebbero interrompere le attività di intere regioni.

Basti pensare, ad esempio, al blackout del Québec del 1989 (causato da una tempesta geomagnetica), che lasciò milioni di persone senza energia elettrica per ore. Gli effetti, in definitiva, si estendono così a tutti i settori, dall’energia ai trasporti, dalla finanza alla sicurezza.

Lezioni dalla storia: l’evento di Carrington

Un caso emblematico dell’impatto del meteo spaziale sulla Terra è l’evento di Carrington del 1859, la più potente tempesta di sole mai registrata. Durante questo fenomeno, l’intensa attività solare mandò in tilt i sistemi telegrafici dell’epoca, causando incendi nelle stazioni telegrafiche e permettendo di osservare aurore boreali visibili fino ai tropici.

Sebbene nel XIX secolo l’umanità non fosse ancora dipendente dalle tecnologie moderne, un evento di simile intensità oggi avrebbe conseguenze devastanti.

Comprendere il meteo spaziale, dunque, non è un mero esercizio scientifico, ma una priorità per la sicurezza e la resilienza delle nostre infrastrutture tecnologiche.

A sottolinearlo, il presidente di SWICo, il Prof. Umberto Villante, secondo cui «Le manifestazioni dellattività solare influenzano direttamente i satelliti, le comunicazioni radio, i sistemi di navigazione GNSS e le reti energetiche. Un forte evento di Space Weather può provocare blackout, interrompere il traffico aereo e causare danni economici ingenti».

Per questo motivo, le principali agenzie spaziali e organizzazioni internazionali, tra cui NASA, ESA, CNSA e JAXA, investono risorse considerevoli in programmi di Space Situational Awareness (SSA). Questi programmi mirano a monitorare costantemente l’attività solare e a sviluppare sistemi di allerta precoce che possano proteggere le infrastrutture sensibili. Ma veniamo all’evento.

SWICo2024, un congresso per affrontare le sfide del meteo spaziale

In questo contesto, il Terzo Congresso della Space Weather Italian Community SWICo2024 , ha rappresentato un appuntamento importante per la comunità scientifica e tecnologica italiana. Fondato nel 2014, il gruppo SWICo riunisce figure di spicco provenienti da istituzioni prestigiose come l’INAF, l’INGV, l’INFN, il CNR e l’Università degli Studi dell’Aquila, ma anche professionisti del settore privato. L’obiettivo è quello di sviluppare soluzioni concrete per mitigare le problematiche legate ai fenomeni spaziali estremi, in un contesto in cui le tecnologie terrestri e spaziali sono sempre più interconnesse.

Il congresso ha posto al centro del dibattito gli impatti delle tempeste solari e geomagnetiche sulla vita moderna, affrontando problematiche complesse come l’interferenza nei sistemi di comunicazione satellitare e di navigazione, la compromissione delle reti energetiche e il rischio di blackout su larga scala. Particolare attenzione è stata rivolta anche agli effetti sui voli aerei, soprattutto lungo le rotte polari, e alle possibili conseguenze economiche e sociali di questi fenomeni.

SWICo2024 è diventato, quindi, un laboratorio di idee e soluzioni per migliorare le capacità di monitoraggio e previsione, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate e strategie innovative. La partecipazione attiva dell’Italia a programmi internazionali come quelli promossi dal COSPAR (Committee on Space Research) e dalla WMO (World Meteorological Organisation) dimostra l’importanza di una cooperazione globale per far fronte a queste sfide.

Oltre la ricerca: coinvolgere le nuove generazioni

Un aspetto di grande rilevanza del Terzo Congresso SWICo2024 è stata altresì l’attenzione dedicata alle nuove generazioni. Il congresso, infatti, ha promosso attivamente la partecipazione di studenti, dottorandi e giovani ricercatori, offrendo loro l’opportunità di presentare i propri studi e di inserirsi in un settore in continua evoluzione.

In questo contesto, il premio “Franco Mariani” diventa un simbolo significativo: non solo celebra la memoria di uno scienziato di levatura internazionale, ma rappresenta anche uno stimolo concreto per incoraggiare il coinvolgimento e la crescita professionale di chi contribuirà al futuro della ricerca sul meteo spaziale.

SWICo2024 non è, quindi, solo un’occasione per discutere di avanzamenti scientifici, ma si configura come un momento di connessione tra passato, presente e futuro della scienza italiana. L’Italia, attraverso l’ASI e gli enti di ricerca che partecipano attivamente al congresso, consolida il suo ruolo di protagonista nello scenario internazionale dello Space Weather. Questa leadership si fonda su una tradizione consolidata di eccellenza scientifica e tecnologica, resa possibile anche da collaborazioni strategiche con agenzie spaziali di primo piano come NASA, ESA, CNSA, JAXA e DLR.

Il congresso, pertanto, non è stato soltanto un punto di incontro per esperti, ma un vero laboratorio di innovazione e visione strategica, capace di formare nuove competenze, rafforzare le sinergie globali e porre le basi per un futuro sempre più resiliente alle sfide del meteo spaziale.

Numero verde ONA

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