domenica, Dicembre 8, 2024

Rifiuti spaziali, è emergenza

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MENTRE LA NOSTRA ATTENZIONE RIMANE FOCALIZZATA SULLE SFIDE AMBIENTALI SULLA TERRA, UN’ALTRA EMERGENZA STA CRESCENDO SILENZIOSAMENTE NELL’OSCURITÀ DEL COSMO: I RIFIUTI SPAZIALI. LA NASA STA AFFRONTANDO QUESTA MINACCIA ATTRAVERSO UN PROGRAMMA. TUTTAVIA, ALCUNI ESPERTI AVVERTONO CHE SIAMO GIÀ IN UN PUNTO DI NON RITORNO 

La NASA affronta la spazzatura spaziale: una corsa contro il tempo

Il problema della spazzatura in orbita tra i pianeti è probabilmente la questione “spaziale” più urgente in questo momento. Quasi 10mila satelliti circondano il globo ma ci sono anche molti altri corpi di razzi abbandonati e milioni di altri rifiuti che sfrecciano intorno al nostro pianeta a circa 27mila chilometri all’ora.

Gli astronomi che hanno lanciato l’allarme per lo spazio sempre più affollato intorno alla Terra hanno elogiato il nuovo piano della NASA ma molti sostengono che l’agenzia spaziale statunitense debba affrettarsi per affrontare il problema dell’inquinamento in orbita.

Ma quale rischi si celano nel cosmo?

Preoccupazioni in crescita: la minaccia dei rifiuti spaziali

La proliferazione di satelliti in orbita terrestre ha portato a un aumento dei pericoli derivanti dalla spazzatura spaziale. Pam Melroy vice-amministratore della NASA e i suoi colleghi sono particolarmente preoccupati per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e per gli astronauti a bordo. Nello specifico, temono il rischio di collisioni che potrebbero mettere a repentaglio le vite umane.

La crescente densità di satelliti rende infatti l’orbita terrestre sempre più congestionata e pericolosa. 

Inoltre, secondo Darren McKnight, esperto di tracciamento di veicoli spaziali, i modelli a lungo termine della NASA suggeriscono che il problema dei detriti continuerà a crescere nel tempo. 

Ogni satellite è vulnerabile, se colpito da un detrito potrebbe creare un ciclo pericoloso in cui le collisioni possono generare ulteriori detriti. Cosa che potrebbe rendere le orbite inutilizzabili per lunghi periodi.

La strategia di sostenibilità della NASA evidenzia l’urgente necessità di affrontare questa sfida. 

Con la rapida diffusione di costellazioni artificiali, (satelliti artificiali) come Starlink di SpaceX e il Progetto Kuiper di Amazon, diventa sempre più critico proteggere lo spazio intorno alla Terra e garantire la sicurezza degli asset cosmici. Ma siamo ancora in tempo per intervenire?

La minaccia della grande massa di rifiuti nello spazio

Recenti incontri ravvicinati tra sonde spaziali attive e satelliti defunti indicano che il pericolo è serio. Il contatto della sonda TIMED della NASA con un satellite russo inattivo da 32 anni, evidenzia la vulnerabilità delle missioni spaziali, poiché i satelliti non funzionanti non possono evitare collisioni.

L’ISS è particolarmente a rischio, avendo subito diverse minacce da detriti spaziali negli ultimi anni. Queste minacce includono schegge di un vecchio razzo russo e frammenti di un test missilistico antisatellite russo, che hanno ritardato una passeggiata spaziale degli astronauti della NASA. Anche altri Paesi, come Cina e India, hanno contribuito alla proliferazione dei detriti spaziali attraverso test di missili antisatellite.

Moriba Jah, esperto di ingegneria aerospaziale, dell’Università del Texas, sottolinea che il destino di ogni oggetto lanciato nello spazio è diventare spazzatura. Di conseguenza, urge un cambiamento nell’approccio delle agenzie e delle aziende spaziali.

Zero detriti 

Mentre il problema dei detriti cosmici continua a crescere, diverse agenzie stanno adottando misure concrete per contrastare questa minaccia imminente. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha introdotto il suo approccio “zero detriti” con obiettivi chiari da raggiungere entro il 2030, mentre il Regno Unito e il Giappone stanno investendo in iniziative volte a promuovere la sostenibilità spaziale e a collaborare con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite. 

Per quanto riguarda gli Stati Unitit, la Federal Communications Commission ha imposto nuove regole per obbligare le società di telecomunicazioni a smaltire correttamente i loro veicoli spaziali dismessi, mentre la Federal Aviation Administration ha proposto normative per garantire lo smaltimento responsabile degli stadi superiori dei razzi lasciati in orbita.

Economia spaziale circolare 

Nonostante questi progressi, alcuni esperti ritengono che la strategia della NASA potrebbe essere migliorata. Moriba Jah, suggerisce che la NASA potrebbe beneficiare dall’adozione di principi di gestione dei rifiuti già applicati per affrontare altre forme di inquinamento. Jah sottolinea inoltre l’importanza di sviluppare un’economia spaziale circolare, che preveda il riutilizzo e il riciclo dei satelliti anziché la loro semplice dispersione in orbita.

Sfide e prospettive per la rimozione dei rifiuti in orbita

La missione Active Debris Removal di Astroscale-Japan (ADRAS-J), lanciata a febbraio, si sta concentrando su un vecchio corpo di razzo abbandonato in orbita da quindici anni. L’obiettivo è caratterizzare le condizioni e i movimenti di questo gigantesco pezzo di spazzatura per sincronizzare la sua rimozione in una futura missione.

Nel frattempo, nel 2026, l’ESA e la società svizzera Clearspace, specializzata nella rimozione dei rifiuti cosmici, pianificano di lanciare un veicolo spaziale con bracci robotici per catturare un pezzo di razzo di 113 kg e trascinarlo in modo sicuro nell’atmosfera terrestre, dove sia il rifiuto sia il veicolo bruceranno in sicurezza. Secondo la U.S. Space Force, il pezzo di razzo in questione è stato colpito da frammenti cosmici più piccoli lo scorso anno.

Pam Melroy sostiene che gli Stati Uniti condurranno sicuramente le proprie missioni di smaltimento dei rifiuti spaziali ma l’agenzia deve ancora perfezionare il suo piano di sostenibilità prima di prendere decisioni. Melroy, ha esplorato varie idee innovative, tra cui l’uso di arpioni, reti o guanti da presa orbitale per afferrare la spazzatura.

Tuttavia, l’implementazione di queste tecnologie richiederà tempo e risorse considerevoli. I bilanci annuali della NASA dipendono infatti dal Congresso degli Stati Uniti, il quale ha recentemente tagliato il budget dell’agenzia.

Un’analisi costi-benefici della National Aeronautics and Space Administration dimostra che la rimozione dei cinquanta oggetti più pericolosi nell’orbita terrestre bassa sarebbe utile nel lungo periodo. Inoltre, lo sviluppo di tecnologie come il laser, per allontanare i detriti da una eventuale rotta di collisione, potrebbe aiutare a prevenire incidenti imminenti. Purtroppo, però, la realizzazione di tali soluzioni richiederà anni di ricerca e sviluppo.

Prossime tappe nella gestione dei rifiuti galattici 

Aaron Boley, scienziato planetario dell’Università della British Columbia (Canada), sottolinea l’importanza di considerare la rimozione attiva dei rifiuti galattici come parte di una strategia più ampia. Pur lodando il recente impegno di sostenibilità spaziale della NASA, Boley mette in guardia contro l’idea che la sola rimozione dei detriti possa risolvere il problema. 

Boley sottolinea l’importanza di cambiare i comportamenti umani poiché, continuare a inquinare e lasciare immondizia in orbita, renderà vani gli sforzi di rimozione.

Nello specifico, dal momento che l’orbita terrestre segna il confine con lo spazio esterno, una gestione completa richiede strategie che proteggano non solo l’orbita terrestre bassa, ma anche altre regioni dello spazio, ossia lo Spazio Interplanetario, lo Spazio Interstellare e lo Spazio Intergalattico.

Esplorare la Luna in modo sostenibile: Il futuro della strategia spaziale della NASA

La NASA, intanto, si prepara ad estendere la sua strategia di sostenibilità anche alla Luna e allo spazio profondo, compresi Marte e gli asteroidi. Attraverso il programma Artemis, l’agenzia spaziale americana si impegna a sviluppare un avamposto lunare. Tuttavia, la concorrenza per le risorse lunari è intensa, con la Cina, la Russia e l’industria spaziale commerciale che avanzano nei loro progetti per la Luna.

Pam Melroy, sottolinea l’importanza di considerare le esigenze presenti e future nell’uso delle risorse lunari, in particolare dell’acqua ghiacciata. La conservazione delle aree scientificamente significative, storicamente importanti e di grande bellezza naturale è una priorità per garantire che le risorse siano disponibili per le generazioni future.

Rifiuti spaziali e cambiamento climatico

L’esperto di tracciamento di veicoli spaziali Darren McKnight, precisa che la crisi dei rifiuti spaziali è simile al cambiamento climatico. Nel senso che è una minaccia imminente ma spesso viene ignorata finché non diventa un problema grave.

Si auspica che la NASA affronti la questione con urgenza, riconoscendo che è meglio prevenire che rimediare a una crisi.

Fonte

National Geographic

Numero verde ONA

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