DAL 14 AL 17 OTTOBRE 2024, ROMA DIVENTA IL FULCRO DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA INTERNAZIONALE GRAZIE ALL’EVENTO CHE SI SVOLGE ALL’ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA (INGV). IN QUESTA SEDE, LA COMMISSIONE NEXT SCIENTIFIC PROGRAMME (NSP) DELLO SCIENTIFIC COMMITTEE ON SOLAR-TERRESTRIAL PHYSICS (SCOSTEP) SI RIUNISCE PER DEFINIRE IL NUOVO PROGRAMMA SCIENTIFICO QUINQUENNALE CHE GUIDERÀ LA RICERCA NEL SETTORE DELLA FISICA DEL SISTEMA SOLE-TERRA DAL 2025 AL 2029. L’INCONTRO, UN’IMPORTANTE OCCASIONE PER DISCUTERE E PIANIFICARE STUDI INTERDISCIPLINARI, COINVOLGE ESPERTI DI FAMA MONDIALE E AFFRONTA LE SFIDE E LE OPPORTUNITÀ FUTURE IN UN CAMPO SCIENTIFICO DI CRESCENTE RILEVANZA
Gli incontri per il nuovo programma Quinquennale: la Commissione NSP
La commissione NSP (New Scientific Program), attiva dal giugno scorso all’Institute for Space-Earth Environmental Research di Nagoya, Giappone, rappresenta un’iniziativa di grande rilevanza nel campo della ricerca scientifica. Composta da undici studiosi di fama internazionale, si propone di delineare un programma strategico volto a rispondere alle esigenze della comunità scientifica, affrontando questioni fondamentali e definendo obiettivi praticabili per il prossimo quinquennio.
Sotto la direzione della dott.ssa Monica Laurenza, prima ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e presidente della commissione, l’approccio della NSP si distingue per la sua natura inclusiva e interdisciplinare. Questo orientamento mira a garantire che le future ricerche nel campo della fisica solare e terrestre siano ben coordinate e mirate, così da favorire un dialogo costruttivo tra diverse discipline scientifiche e connettere le competenze di esperti provenienti da vari ambiti.
Verso un futuro di ricerca
In particolare, la commissione si concentrerà su questioni chiave come il monitoraggio delle condizioni spaziali, l’impatto delle attività solari sul clima terrestre e le interazioni tra la Terra e l’ambiente spaziale circostante, compresi fenomeni come i venti solari e le tempeste geomagnetiche.
Questi studi includeranno anche il ruolo dei satelliti, fondamentali per osservare e raccogliere dati su questi fenomeni, al fine di comprendere meglio l’influenza dello spazio sulla Terra e sulle tecnologie umane.
Questa attenzione si inserisce nel contesto più ampio dell’iniziativa SCOSTEP (Scientific Committee on Solar-Terrestrial Physics), un organismo tematico dell’International Science Council (ISC) che promuove programmi interdisciplinari per affrontare le complesse relazioni tra Sole e Terra.
Tra i suoi obiettivi a lungo termine figurano la formazione di giovani ricercatori, lo scambio di dati e informazioni tra scienziati, il supporto a progetti internazionali che superino i confini delle discipline e delle regioni fisiche.
Tali iniziative sono fondamentali per favorire la cooperazione e l’innovazione nel campo della scienza. In questo contesto, gli studi condotti dalla commissione NSP sono fondamentali per lo sviluppo di tecnologie in grado di proteggere le infrastrutture moderne da eventi solari estremi, come le tempeste geomagnetiche.
L’incontro di Roma, pertanto, si configura come un momento nevralgico di confronto e riflessione.
Italia in pole position verso lo spazio
L’Italia, attraverso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), riveste un ruolo nevralgico nello SCOSTEP grazie alla partecipazione attiva di figure di spicco come la dott.ssa Lucilla Alfonsi e la dott.ssa Monica Laurenza. Alfonsi, in particolare, rappresenta il nostro Paese all’interno del Bureau di SCOSTEP.
La dott.ssa Laurenza, con il suo ruolo di rappresentante nelle discipline dello Space Weather e della Fisica Solare ed Eliosferica, apporta ulteriori competenze e prospettive al lavoro della commissione. La loro presenza non solo consolida il prestigio della nostra penisola all’interno della comunità scientifica globale, ma evidenzia anche l’impegno del Bel Paese nella promozione della ricerca scientifica avanzata, specialmente in settori così fondamentali per la nostra comprensione del clima e delle sue dinamiche.
Un elemento chiave che facilita questa collaborazione internazionale è il sostegno attivo del presidente dell’INGV, Carlo Doglioni. La dott.ssa Alfonsi ha sottolineato come la sua sensibilità e apertura abbiano permesso all’INGV di offrire la propria sede centrale a Roma come palcoscenico per i lavori della commissione NSP.
L’importanza della collaborazione
L’evento romano non è solo un incontro tra esperti, ma rappresenta anche un’occasione per scambiare idee e best practices. Ospitare esperti di fama mondiale consente di consolidare la rete di collaborazioni e di creare sinergie tra diverse istituzioni e organizzazioni scientifiche.
Durante questi giorni, saranno presentate ricerche innovative e sviluppi recenti nelle discipline afferenti alle relazioni Sole-Terra. Grazie a queste iniziative sarà possibile affrontare le sfide emergenti nel campo della fisica spaziale e formulare strategie efficaci per il futuro.