martedì, Aprile 29, 2025

“Sulle tracce di Roma. Un viaggio a piedi da Castel Sant’Angelo al Vallo di Adriano” 

Ultime News

IL 5 FEBBRAIO, AL SENATO DELLA REPUBBLICA, SI TERRÀ LA CONFERENZA STAMPA “SULLE TRACCE DI ROMA. UN VIAGGIO A PIEDI DA CASTEL SANT’ANGELO AL VALLO DI ADRIANO”, UN’IMPRESA IDEATA E INTRAPRESA DAL TENENTE PASQUALE TRABUCCO, PRESIDENTE DEL COMITATO NAZIONALE 4 NOVEMBRE, NONCHÉ PROMOTORE DELLA MEMORIA STORICA. L’EVENTO VEDRÀ LA PARTECIPAZIONE DI FIGURE DI SPICCO DEL PANORAMA ISTITUZIONALE E ACCADEMICO, TRA CUI IL SENATORE ROBERTO MENIA, PROMOTORE DELL’INIZIATIVA, L’ARCHEOLOGA E PROFESSORESSA ASSOCIATA DELL’UNIVERSITÀ LA SAPIENZA EMANUELA BORGIA, L’AVVOCATO EZIO BONANNI, PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE AMIANTO (ONA)

Sulle tracce di Roma: un cammino tra storia, identità e consapevolezza civile

Il viaggio, che prenderà il via il 22 aprile 2025, si articolerà in 75 tappe e attraverserà l’Italia, la Francia, l’Inghilterra e la Scozia, seguendo le vestigia dell’Impero Romano. Da Roma al Vallo di Adriano, passando per Lione e Londra, questo percorso si propone come un ponte ideale tra epoche diverse, unendo il passato glorioso della civiltà romana con il sacrificio di quanti hanno difeso l’Italia nel corso dei secoli.

Quanto al progetto, affonda le radici in una lunga battaglia per il ripristino degli effetti civili del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, affinché torni a essere una celebrazione di partecipazione collettiva, come avviene per l’11 novembre in Francia e Belgio.

Memoria, giustizia e identità nazionale

Uno dei temi centrali della conferenza sarà la commemorazione dei 650mila militari italiani caduti nella Prima guerra mondiale, insieme con 550mila vittime civili del conflitto. Il 4 novembre, infatti, non è soltanto il giorno della fine della guerra, ma rappresenta il completamento dell’unità nazionale, con il ritorno di Trento e Trieste all’Italia. 

Un altro nodo cruciale che sarà affrontato riguarda la disparità di trattamento tra le vittime del dovere e le vittime del terrorismo. Attualmente, chi ha perso la vita nell’adempimento del proprio incarico – Forze Armate e di polizia, nonché civili– non gode dello stesso riconoscimento normativo riservato a chi è caduto per mano del terrorismo. Si tratta di una distinzione che, pur basandosi su fattori storici e giuridici, non rende giustizia a coloro che hanno sacrificato la propria vita al servizio della collettività. Pasquale Trabucco, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), si batte affinché questa inaccettabile disparità venga finalmente sanata.

Un messaggio che supera i confini nazionali

Il Comitato Nazionale 4 Novembre si impegna a portare questo messaggio anche oltre i confini italiani, nei Paesi in cui il ricordo dei caduti è parte integrante della cultura nazionale. L’iniziativa, dunque, non è solo un tributo alla memoria storica, ma un ponte tra nazioni diverse che condividono la stessa eredità di lotta e sacrificio. La tappa finale al Vallo di Adriano, antica frontiera dell’Impero Romano, simbolizza la continuità della storia e il dialogo tra epoche e popoli.

L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), interverrà sul tema della tutela del patrimonio culturale e della salvaguardia dei luoghi della memoria, evidenziando l’importanza della conservazione dei siti storici e il loro valore per le future generazioni. Bonanni sottolinea spesso come «la memoria storica non sia un semplice esercizio di ricordo, ma un dovere civile che impone di tutelare i simboli e i luoghi che rappresentano il sacrificio di intere generazioni». Il suo contributo sarà fondamentale per comprendere come il rispetto per la storia debba tradursi in azioni concrete di tutela e valorizzazione.

La presenza della professoressa Emanuela Borgia permetterà inoltre di approfondire il valore storico di questo itinerario, mentre il senatore Roberto Menia illustrerà l’importanza politica e istituzionale di questa iniziativa, ponendo l’accento sulla necessità di preservare il 4 novembre come festa nazionale partecipata.

Un appuntamento importante per il futuro della memoria collettiva

La conferenza del 5 febbraio, che si svolgerà alla Sala “Caduti di Nassirya” non sarà solo un momento di riflessione, ma un’occasione per ribadire che il passato non è un frammento di storia da archiviare, bensì una radice solida da cui attingere per costruire il futuro. La memoria non può essere lasciata all’oblio o relegata a mere celebrazioni formali: è un patrimonio vivo, che richiede consapevolezza e impegno.

Questo evento, attraverso il contributo di storici, giuristi e istituzioni, vuole tracciare un percorso concreto affinché il sacrificio di chi ha servito il Paese non venga mai dimenticato. È un invito a ogni cittadino, giovane o adulto, a riscoprire e preservare la propria identità nazionale, perché solo riconoscendo le proprie radici si può costruire un futuro più forte e coeso.

Numero verde ONA

spot_img
spot_img
spot_img

Consulenza gratuita

    Articoli simili