IL PREMIO LAURA CONTI, ARRIVATO AL SUO 25° ANNIVERSARIO, RENDE OMAGGIO A UNA FIGURA CENTRALE DELL’AMBIENTALISMO ITALIANO. ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DELLE MIGLIORI TESI DI LAUREA, IL RICONOSCIMENTO PROMUOVE L’IMPEGNO ACCADEMICO VERSO TEMI IMPORTANTI COME LA SOSTENIBILITÀ, L’EDUCAZIONE AMBIENTALE E LA TUTELA DELLE RISORSE NATURALI. TERMINE ULTIMO IL 30 NOVEMBRE 2024
Il Premio Laura Conti: valorizzare le tesi di laurea per un futuro sostenibile
Giunto alla venticinquesima edizione, il Premio Laura Conti rappresenta uno dei più prestigiosi appuntamenti italiani per celebrare la ricerca nel campo dell’ambientalismo e della giustizia sociale.
Istituito nel 1998 dalla Fondazione ICU di Venezia e dall’Ecoistituto del Veneto, l’iniziativa mira a sostenere e valorizzare tesi di laurea che affrontano tematiche legate alla sostenibilità, alla salvaguardia dell’ambiente e all’educazione ecologica.
L’edizione 2024 accoglierà i progetti fino al 30 novembre, data entro cui i candidati dovranno presentare le loro tesi seguendo le indicazioni disponibili sul sito dell’Ecoistituto del Veneto.
Ogni anno, giovani ricercatori e studenti universitari, che provengono da tutta Italia e dall’estero, partecipano con i loro lavori, offrendo un contributo significativo al dibattito sulle sfide globali.
La cerimonia si tiene nella città di Venezia, luogo emblematico per la sua bellezza fragile e la necessità di proteggerla dalle minacce ambientali.
Un’iniziativa che promuove il cambiamento
Il riconoscimento intitolato a Laura Conti non si limita a celebrare i risultati accademici: agisce come catalizzatore per la diffusione di idee e soluzioni innovative. Attraverso la selezione di tesi su argomenti come energie rinnovabili, economia circolare, bioedilizia e mobilità sostenibile, l’iniziativa crea un ponte tra ricerca e azione concreta.
I progetti vincitori, raccolti in un archivio digitale, rappresentano un patrimonio di conoscenze accessibile non solo al mondo accademico, ma anche a chi opera sul campo, come associazioni e amministrazioni locali. In questo modo, le idee dei giovani studiosi si traducono in strumenti utili per affrontare le emergenze ambientali e sociali.
Questo approccio riflette l’eredità intellettuale e morale di Laura Conti, che ha sempre considerato la conoscenza come un bene collettivo, da condividere per generare un impatto positivo. Il riconoscimento si distingue proprio per la sua capacità di far dialogare diversi ambiti – accademia, attivismo, istituzioni – in un’ottica di collaborazione e crescita comune. Ma chi era questa straordinaria donna?
Laura Conti: una vita spesa per il bene comune
Laura Conti (1921-1993) è stata una pioniera dell’ambientalismo italiano, una figura poliedrica che ha saputo coniugare medicina, politica e impegno sociale per affrontare questioni cruciali come il rapporto tra uomo e natura.
Fondatrice della Lega per l’Ambiente, oggi Legambiente, ha saputo anticipare con lucidità i problemi che il mondo avrebbe affrontato nei decenni successivi, mettendo in evidenza l’interconnessione tra tutela ambientale, equità sociale e salute pubblica.
Medico di professione, Conti ha dedicato la sua vita a educare e sensibilizzare, sostenendo che la conoscenza fosse l’arma più potente per prevenire catastrofi ambientali e sociali.
Dopo aver sperimentato in prima persona gli orrori e le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, Laura Conti sviluppò una profonda consapevolezza sull’importanza di affrontare i problemi alla loro origine, riconoscendo che solo un intervento preventivo e mirato potesse evitare il ripetersi di tragedie, non solo di natura bellica ma anche ecologica e sociale.
Questo senso di responsabilità civile ed etica divenne il fulcro del suo impegno politico, culturale e ambientale, spingendola a dedicare la sua vita alla costruzione di un futuro più equo, solidale e sostenibile.
Una lepre con la faccia da bambina
Tra le sue opere più significative, spicca il romanzo “Una lepre con la faccia di bambina“, pubblicato nel 1978, che rappresenta una delle sue eredità più preziose. L’opera si ispira al drammatico disastro di Seveso, avvenuto nel 1976, quando una nube tossica di diossina fu rilasciata nell’aria a seguito di un incidente industriale, causando danni ambientali e sanitari di proporzioni enormi. Laura Conti, che all’epoca ricopriva il ruolo di consigliera regionale in Lombardia, seguì da vicino gli eventi, denunciando con determinazione le negligenze che avevano portato alla catastrofe.
Il libro non è semplicemente una cronaca del disastro, ma una narrazione densa di riflessioni etiche, politiche e sociali. Attraverso la storia di un bambino nato con malformazioni a causa dell’esposizione alla sostanza tossica, l’autrice mette in luce le drammatiche conseguenze dell’irresponsabilità umana. Il titolo stesso, volutamente evocativo, sottolinea l’orrore di un mondo in cui l’avidità e l’incuria prevalgono sul rispetto per la vita.
“Una lepre con la faccia di bambina” non è dunque solo un romanzo di denuncia, ma un manifesto per una nuova consapevolezza ecologica. La fondatrice di legambiente vi affronta temi che restano di stringente attualità, come la necessità di prevenire i rischi industriali, la gestione responsabile delle crisi ambientali e il diritto delle comunità locali a essere informate e tutelate.
L’opera ha anticipato di decenni il dibattito sulla sostenibilità e sulla giustizia ambientale, dimostrando la lungimiranza e la profondità di pensiero dell’autrice.
Oggi, questo testo è considerato un punto di riferimento per chiunque si occupi di ecologia, salute pubblica e giustizia sociale.
Un’eredità sempre attuale
Il Premio Laura Conti non guarda solo al passato, ma pone solide basi per affrontare le sfide del presente e del futuro. I temi che lei stessa aveva sollevato – dalla necessità di rispettare l’ambiente alla costruzione di una società più equa – sono oggi di drammatica attualità, mentre il pianeta affronta i gravi effetti del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dello sfruttamento indiscriminato delle risorse.
Questo riconoscimento non è dunque solo un omaggio a una figura straordinaria, ma un invito a riflettere e agire. È un invito a confrontarsi con le radici di problemi che continuano a emergere nel presente, ma anche trarre ispirazione da una voce che ha saputo unire scienza, cultura e impegno civile in una visione integrata e coerente del mondo.
Laura Conti ci ricorda che il cambiamento è possibile, ma richiede impegno, visione e la volontà di mettere il bene comune al centro delle nostre scelte.