Lettera immaginaria di Federico Ruggero alla sua amata
Federico II descrive l’architettura di Castel del Monte, così come lui l’ha voluta.
Memorie di Federico Ruggero di Hohenstaufen è una raccolta frutto della ricerca di Domenico Tangaro. Lo studio dell’architetto Tangaro è durato tre anni (Domenico Tangaro Arte). In questa Parte Sesta, l’Imperatore Federico II di Svevia descrive alla sua donna la funzione di Castel del Monte: il suo osservatorio astronomico.
Nelle notti d’estate, quando il cielo è terso, senza nuvole, senza vento e senza la luce della Luna, nella profondità del cielo blu del Mediterraneo, posso guardare il cielo a occhio nudo.
Tutti alzano gli occhi al cielo notturno solo per guardarlo vagamente, anch’io lo fatto, ma questa notte mi soffermerò con Te, e ti insegnerò a vederlo con occhi diversi, cogliendo il tempo lento del Cosmo.
Castel del Monte e il cielo d’estate in Puglia
Guarda con attenzione fuori dalla finestra; ti accorgi dell’esistenza di migliaia di stelle. Tutto ti stordisce. Ti disorienta. Per superare questo disorientamento devi affacciarti alle finestre di Castel del Monte e, facendoti guidare dale finestre, dal cortile centrale, dalle torri ottagonali e dagli otto lati esterni del castello, racchiusi tra le torri, comprenderai, in modo Greco e Tolemaico il cielo d’estate in Puglia.

La costellazione di Cassiopea
Siamo sulla finestra corrispondente al portale d’ingresso principale; affascinante con le sue forme scolpite sulla pietra brecciata rossa. Essa guarda verso est. Nel cielo, in alto, puoi riconoscere, spostando lo sguardo leggermente verso nord, la costellazione di Cassiopea, composta da cinque stelle, le più luminose tra migliaia di stelle visibili che, se unite tra loro con una linea ideale, compongono una doppia “w”.
Stai guardando il cielo con nuovi occhi e le stelle, d’ora in poi, non ti sembreranno più genericamente simili tra loro. Continua a cercare nel buio spostandoti sulla finestra che guarda a sud, a sinistra del portale d’ingresso.
La costellazione del Sagittario, Antares e Spica

Bassa sull’orizzonte, puoi scorgere la costellazione del Sagittario, anch’essa composta da cinque stelle, le più luminose nel cielo notturno, anch’esse collegabili tra loro con una linea ideale; vedrai formarsi una “U” rovesciata.
Sopra di essa, verso sud/ovest, c’è un’altra stella, la più luminosa dell’estate, si chiama Antares. Guardala con attenzione, percepirai oltre la sua luminosità, anche una leggera dominante cromatica tendente al rosso, un rosso astronomico leggero e diffuso, confrontata con la luminosità di Spica, più bassa nel cielo, verso l’orizzonte.
Il “Triangolo d’Estate”
Ora, lascia l’orizzonte e dirigi lo sguardo nel cortile centrale, in alto, verso lo zenith. Scoprirai, ad occhio nudo, il “Triangolo d’Estate”, grande, enorme, nell’universo blu, composto da tre stelle principali; Altair con una luminosità cromatica tendente al blu, Deneb al bianco puro e Vega al blu-bianco.
Quando le tre stelle sono allo zenith e comprese nel perimetro del cortile centrale, è piena estate, così sostenevano i Greci.
Per anni hai guardato il cielo senza vederlo e i pensieri che si affollano ora nella tua mente, stimolati da tale visione, immagino, ti staccano per un attimo, dalla visione fisica, dal suolo, dalla terra. È la magia naturale della conoscenza.
La Stella Polare
Guarda verso ovest, a questo punto con l’occhio allenato ad intercettare stelle, linee ideali e luminosità cromatiche, incrocierai una che attirerà il tuo sguardo, è Arcturus, la stella più luminosa della costellazione di Bootes; ha una luminosità tendente all’arancione. Al suo fianco, verso nord puoi vedere la costellazione dell’Orsa Maggiore, composta da sette stelle principali e, alla sua destra, staccata al centro, tra lo zenith e l’orizzonte, vedrai la Stella Polare.
La ricerca libera ti ha portato a guardare verso nord, e, a questo punto della notte hai visto, anche, alcune stelle cadenti ma, sopratutto, tante stelle fisse, e quest’ultime, sono di maggior interesse.
La finestra trifora di Castel del Monte
Dopo aver girato all’interno di Castel del Monte, sfiorando le finestre, le pareti e le torri di pietra sbozzata e levigata dal vento, ospitata in esso, ti ritrovi con la stella Polare a Nord, in coincidenza geometrica, l’unica finestra trifora di Castel del Monte, una finestra da me voluta, per guardare in direzione nord.
Questa coincidenza non è casuale, è studio, idea, progetto, precisione architettonica in relazione col cosmo. L’architettura di Castel del Monte, da me voluta, in riferimento alla “Mappa mobile del Cielo”, è il mio osservatorio astronomico, in cui ho sintetizzato il pensiero astronomico di Tolomeo per vedere tutte le costellazioni e i pianeti, in tutte le stagioni dell’anno nelle “notti blu del cielo di Puglia”, nel Mediterraneo.