martedì, Aprile 29, 2025

Impatto Ambientale. Extinction Rebellion contro Elon Musk: occupata la concessionaria Tesla di Milano

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GLI ATTIVISTI DI EXTINCTION REBELLION HANNO OCCUPATO LA CONCESSIONARIA TESLA DI MILANO PER DENUNCIARE L’IMPATTO AMBIENTALE DELLE ÉLITE ECONOMICHE. SECONDO OXFAM, I SUPER-RICCHI DEVASTANO IL PIANETA MENTRE I PIÙ VULNERABILI NE PAGANO IL PREZZO. ELON MUSK INCARNA QUESTA DISPARITÀ, ESERCITANDO UN’INFLUENZA POLITICA E MEDIATICA SENZA PRECEDENTI

L’1% più ricco della popolazione mondiale genera più emissioni di carbonio rispetto al 66% più povero

L’1% più ricco della popolazione mondiale genera più emissioni di carbonio rispetto al 66% più povero, alimentando una crisi climatica devastante e compromettendo gli sforzi globali per contrastarla. Lo rivela un nuovo rapporto che denuncia l’impatto sproporzionato di questa élite sulle comunità più vulnerabili. 

Lo studio più approfondito mai realizzato sulle disuguaglianze climatiche evidenzia come questo gruppo privilegiato, composto da 77milioni di individui tra miliardari, milionari e persone con redditi superiori a 140mila dollari annui (circa 112.500 sterline), abbia prodotto il 16% di tutte le emissioni di CO₂ nel 2019. Questo livello di inquinamento risulta sufficiente a provocare oltre un milione di morti premature legate al caldo estremo. 

I super-ricchi stanno saccheggiando e inquinando il pianeta

Oxfam sottolinea che, mentre i più ricchi vivono in ambienti protetti e climatizzati, il loro stile di vita causa sofferenze immense. Le loro emissioni – 5,9miliardi di tonnellate di CO₂ nel 2019 – rappresentano una minaccia diretta per la vita di milioni di persone. 

Il rapporto applica la formula del “costo in termini di mortalità” – adottata dall’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti e da altre istituzioni – e calcola 226 decessi in eccesso per ogni milione di tonnellate di carbonio rilasciato nell’atmosfera. Con questa stima, le emissioni prodotte dall’1% più ricco potrebbero causare 1,3milioni di morti legate al caldo nei prossimi decenni. 

«I super-ricchi stanno saccheggiando e inquinando il pianeta fino al punto di distruzione, e chi può permetterselo di meno paga il prezzo più alto», afferma Chiara Liguori, consulente senior per la giustizia climatica di Oxfam. Secondo lei, la crisi climatica e la disuguaglianza si alimentano reciprocamente, aggravando un’emergenza sempre più insostenibile. 

Elon Musk

Tra coloro che incarnano questa disparità estrema, spicca Elon Musk. Con un patrimonio personale superiore ai 400miliardi di dollari, il magnate esercita un’influenza mediatica e politica senza precedenti, una condizione che molti attivisti considerano pericolosa. Il suo potere, infatti, non si limita al settore tecnologico ma si estende alle decisioni politiche e ai processi democratici, suscitando preoccupazione in chi vede nelle sue scelte un’ulteriore minaccia alla giustizia climatica e sociale.

L’opposizione di Extinction Rebellion

Questa mattina, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno deciso di agire, trasformando la loro opposizione in un gesto di protesta diretto e scenografico. Hanno occupato la concessionaria Tesla di Milano, paralizzandone le attività con un’azione dimostrativa mirata. Elon Musk è di fatto il volto e il motore strategico del colosso dell’industria automobilistica globale.

Alcuni manifestanti si sono incatenati alle auto esposte all’interno dello store, mentre altri, all’esterno, si sono letteralmente incollati alle vetrine. Un enorme striscione recitava: “Ecologia per tutti, non fascismo green”, un’accusa esplicita contro quella che definiscono la deriva autoritaria di Elon Musk.

L’azione si è svolta nella concessionaria Tesla di piazza Gae Aulenti, nel capoluogo lombardo, trasformata in un teatro di protesta pacifica contro il potere smisurato dell’uomo più ricco del mondo.

“Make millionaires pay again”

All’interno del negozio, i manifestanti hanno bloccato le vetture esposte e srotolato un secondo striscione con la scritta: “Make millionaires pay again”, una provocatoria parodia dello slogan trumpiano “Make America Great Again“. Nel frattempo, all’esterno, altri attivisti cantavano, interagivano con i passanti e spiegavano le ragioni della mobilitazione.

«L’apparentamento con Musk di molte forze politiche della destra globale, incluse quelle al governo in Italia, equivale di fatto a una svendita della sovranità nazionale a favore di società private che, come è ovvio, hanno come obiettivo il loro personale profitto», spiega Lorenzo, uno degli attivisti di Extinction Rebellion all’esterno dello store.

Le comunicazioni satellitari italiane alla Starlink di Musk, in pericolo la sicurezza nazionale

Le sue parole riecheggiano il feroce dibattito che ieri ha infiammato la Camera, in seguito all’approvazione del ddl Spazio. Il provvedimento, duramente contestato, potrebbe affidare il controllo delle comunicazioni satellitari italiane alla Starlink di Musk, una società extraeuropea. Secondo i critici, questa scelta comporterebbe gravi rischi per la sicurezza nazionale. 

Ondata di contestazioni globali contro Musk

La protesta di Extinction Rebellion si inserisce in una più ampia ondata di contestazioni globali contro Musk, accusato di sostenere l’estrema destra internazionale. In Europa e negli Stati Uniti, le manifestazioni davanti agli store Tesla si moltiplicano. L’azienda, intanto, affronta un crollo nelle vendite, con cali vertiginosi in Francia (-63,4%) e in Spagna (-75,4%). 

Contro l’aumento della disparità economica in Italia

Gli attivisti puntano anche il dito contro l’aumento della disparità economica. In Italia, la ricchezza dei miliardari è cresciuta di 61,1miliardi di euro, con un incremento di 166milioni di euro al giorno, raggiungendo i 272,5miliardi di euro, posseduti da appena 71 persone. Questo divario contribuisce in modo sproporzionato alla crisi climatica: l’1% più ricco della popolazione mondiale produce più emissioni inquinanti del 66% più povero. 

Con Musk transizione ecologica in pericolo

«Siamo preoccupati che chi detiene tanta ricchezza e potere, come Musk, possa far deragliare completamente ogni speranza di una giusta transizione ecologica. Usiamo i nostri corpi per mettere sotto gli occhi di tutti dove porta l’avidità capitalista più sfrenata. Ci serve una transizione decisiva, equa e accessibile a tutti, non tecnologie accentrate nelle mani di pochi ecofascisti che decidono per il mondo intero», affermano in una nota gli attivisti di Extinction Rebellion.

Numero verde ONA

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