NAOMI ORESKES ED ERIK M. CONWAY SVELANO, IN “MERCANTI DI DUBBI”, LE STRATEGIE DI DISINFORMAZIONE USATE DA LOBBY E INDUSTRIE PER MANIPOLARE L’OPINIONE PUBBLICA. CON TECNICHE MIRATE, QUESTE FORZE SEMINANO INCERTEZZA SU CRISI AMBIENTALI E CAMBIAMENTO CLIMATICO, OSTACOLANDO INTERVENTI POLITICI E SCIENTIFICI FONDAMENTALI
Un libro che rivela le intenzioni delle lobby di seminare dubbi
Sono numerose le tecniche di disinformazione che hanno influenzato la percezione pubblica su temi come il cambiamento climatico, l’inquinamento e le crisi ambientali.
La diffusione di infondatezze è alla base di processi che mirano all’incertezza dell’informazione volte a confondere l’opinione pubblica su temi di importanza fondamentale.
È necessario, quindi, dotarsi di strumenti per proteggersi dalla disinformazione le cui motivazioni affondano le radici nella volontà consapevole e strategica di manipolare l’opinione pubblica.
Il testo “Mercanti di dubbi” di Naomi Oreskes ed Erik M. Conway torna in libreria con una nuova edizione arricchita dalla prefazione di Massimo Polidoro e un’intervista esclusiva con la stessa Naomi Oreskes. Fu pubblicato per la prima volta nel 2010 rivelando come un piccolo gruppo di scienziati, spesso sostenuti da potenti lobby industriali e politiche, abbia cercato di seminare il dubbio su questioni scientifiche cruciali.
Il lavoro si presenta come una ricca documentazione storica e scientifica. Massimo Polidoro, nella sua prefazione, sottolinea che “Mercanti di dubbi” non è solo un libro di denuncia, ma anche un’arma di difesa contro la disinformazione.
Le motivazioni sottese alla pratica manipolatoria
La strategia di indurre confusione in ambito scientifico è stata usata per anni per ritardare l’adozione di politiche ambientali più rigorose, proteggendo gli interessi economici di industrie potenti. Il libro documenta le tecniche di manipolazione utilizzate per mettere in discussione prove scientifiche schiaccianti, creando un’apparenza di controversia laddove non esisteva.
I protagonisti di questa manipolazione non sono solo scienziati o esperti, ma anche aziende e governi che hanno tutto l’interesse a minimizzare l’impatto delle proprie azioni sull’ambiente, rallentando ad esempio l’azione contro il riscaldamento globale. Ad esempio l’industria fossile, i think tank conservatori e alcuni esponenti politici.
Una pratica che non si limita a confondere le acque, ma opera attivamente allo scopo di minare la fiducia nel lavoro scientifico. Questi attori sfruttano la mancanza di conoscenza tecnica da parte del pubblico e la tendenza delle persone a credere a fonti che confermano le proprie opinioni preesistenti. Di conseguenza, le politiche di riduzione delle emissioni e di transizione verso fonti rinnovabili vengono ritardate, contribuendo a un aggravarsi della crisi ambientale.
La “strategia del dubbio”
Si tratta di una tattica che consiste nel creare una finta controversia scientifica su argomenti già ampiamente validati dalla comunità scientifica. Ad esempio nei decenni passati questa tecnica è stata applicata per minimizzare i danni causati dal fumo, oggi è riproposta con nuove argomentazioni per ridurre l’urgenza delle misure contro il cambiamento climatico.
Contributi inediti nella nuova versione
La nuova edizione di “Mercanti di dubbi” si arricchisce di contributi inediti rispetto alla prima versione di 15 anni fa. Polidoro, nella sua prefazione, evidenzia come l’opera di Oreskes e Conway abbia avuto un impatto significativo sul dibattito pubblico.
Questo ha fornito una base solida per chi vuole difendere la scienza e promuovere politiche basate sui fatti. L’intervista con Naomi Oreskes, condotta da Emanuele Bompan, direttore di “Materia Rinnovabile”, offre una panoramica delle sfide odierne e dei pericoli legati alla disinformazione che continua a circolare su temi cruciali come il Green Deal europeo, la sostenibilità e le politiche di decarbonizzazione.
La diffusione della disinformazione nell’era digitale
In un mondo sempre più connesso, la disinformazione ha trovato terreno fertile nei social media, dove notizie false (fake news), bufale, si siffondo a velocità esponenziali. In questo contesto, i principi enunciati in “Mercanti di dubbi” sono più che mai attuali. I lettori sono invitati a diventare consumatori critici di informazioni, sviluppando una maggiore consapevolezza dei meccanismi che operano dietro le quinte.
In conclusione, solo attraverso una maggiore consapevolezza e una difesa costante della verità possiamo sperare di affrontare con successo le sfide globali che ci attendono.