domenica, Luglio 13, 2025

Walking Mountains. L’arte del cammino tra le vette

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DAL 31 OTTOBRE 2024 AL 29 GIUGNO 2025, IL MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA DI TORINO OSPITA LA MOSTRA “WALKING MOUNTAINS”, UN PROGETTO SUGGESTIVO CHE ESPLORA IL TEMA DEL CAMMINO COME ESPERIENZA ARTISTICA, INTERIORE E COLLETTIVA. CURATA DA ANDREA LERDA, ARTISTA IMPEGNATO NELLE TEMATICHE DI INTERAZIONE TRA UOMO E NATURA, L’ESPOSIZIONE CELEBRA IL 150° ANNIVERSARIO DEL MUSEO CON UN PERCORSO DI RICERCA CHE SI SNODA ATTRAVERSO OPERE D’ARTE, PERFORMANCE PUBBLICHE E INTERESSANTI DIBATTITI

Walking Mountains, quando il cammino diventa un atto di ribellione e trasformazione

La mostra “Walking Mountains” al Museo Nazionale della Montagna di Torino

Il tema centrale di Walking Mountains è il cammino come gesto di rivolta contro i ritmi e le priorità della vita contemporanea. Passeggiare tra le vette e immergersi nella natura è un’azione simbolica di recupero di una connessione autentica con il mondo naturale. Si riscopre l’importanza del tempo lento, una risorsa ormai dimenticata in una società che privilegia l’efficienza e la produttività.

Già con la precedente esposizione, Stay with Me. La montagna come spazio di risonanza, Andrea Lerda aveva introdotto il concetto di montagna come specchio interiore, in cui il paesaggio risuona con chi lo attraversa. Ora, con Walking Mountains, questo approccio si intensifica: la montagna non è solo uno sfondo, ma un laboratorio di emozioni e pensieri, in cui il camminatore è spinto a riflettere, a confrontarsi con l’immensità della natura e con le sue leggi.

Gli artisti invitati pertanto, invece di offrire semplici rappresentazioni estetiche, creano un ambiente in cui i visitatori possano dialogare direttamente con la natura stessa, vivendola attraverso una lente di rispetto e meraviglia. Ma scopriamo chi sono le figure chiave dell’evento.

I pionieri della Walking Art: Hamish Fulton e Michael Höpfner

Alla guida di questa esplorazione ci sono Hamish Fulton e Michael Höpfner, pionieri della Walking Art, un movimento che eleva il cammino a forma d’arte autonoma.

Il primo, nato nel 1946 a Londra, è un artista britannico che si definisce “walking artist” e considera il cammino non solo come esperienza, ma come espressione artistica autonoma. Dal 1972, Fulton ha costruito la sua carriera attorno a lunghe passeggiate, durante le quali esplora il paesaggio come atto meditativo e creativo. Trasforma quindi le sue esperienze in opere d’arte attraverso fotografie, testi e installazioni che invitano il pubblico a riflettere sull’importanza del contatto diretto e non mediato con la natura.

Michael Höpfner, artista austriaco contemporaneo, considera il cammino come una pratica di esplorazione e riflessione. Le sue opere non cercano di idealizzare il paesaggio, ma di viverlo nella sua dimensione autentica e spesso disorientante, priva di comfort e di mediazioni.

Attraverso fotografie, disegni e testi, Höpfner documenta il suo percorso e le difficoltà del contatto con ambienti remoti e poco ospitali, spesso in terre desolate o montane, sfidando lo spettatore a riflettere su come si possa riscoprire una realtà non addolcita da filtri o aspettative. Per Höpfner, camminare è insomma un modo per incontrare il paesaggio e sé stesso, esplorando i limiti fisici e mentali dell’essere umano.

Opere e artisti in dialogo con la montagna

In Walking Mountains si possono ammirare le opere di venti artisti, come Richard Long e Joseph Beuys.

Il primo, è celebre per le sue opere create durante lunghe camminate in ambienti naturali. La sua arte si esprime attraverso fotografie, mappe e installazioni che catturano il movimento e l’interazione con la terra, trasformando ogni passo in un disegno che traccia una connessione intima e rispettosa con il paesaggio.

Joseph Beuys (1921-1986), credeva nell’arte come strumento di trasformazione sociale e spirituale. Il cammino, per lui, rappresentava un atto rigenerativo che rifletteva la sua filosofia ecologica e comunitaria. In opere come “7000 Oaks,” Beuys coinvolgeva la comunità nella piantumazione di alberi, dimostrando come l’arte potesse promuovere un senso collettivo di responsabilità ecologica.

Tra gli artisti contemporanei, Andreco, combina scienza e arte per affrontare questioni ambientali, utilizzando il cammino come forma di riflessione sul cambiamento climatico attraverso installazioni che fondono scultura e performance.

Giorgio Andreotta Calò esplora temi legati all’identità e all’ambiente attraverso opere scultoree e installative che trasformano elementi naturali e industriali. Ellie Berry e Ruben Brulat arricchiscono l’esposizione con fotografie di paesaggi remoti, documentando la connessione umana con ambienti estremi e selvaggi.

Un catalogo per testimoniare un viaggio collettivo

La mostra sarà accompagnata da un catalogo che documenta il percorso realizzato dal Museo tra il 2023 e il 2024, offrendo una raccolta di riflessioni, immagini e testimonianze sul cammino e sulla montagna. Questo catalogo non è solo un ricordo, ma una guida per continuare a riflettere sul rapporto tra uomo e natura, sul ruolo della creatività contemporanea nell’affrontare le sfide ambientali e sul significato profondo del viaggio.

La mostra e il paesaggio di Ostana

In continuità con l’idea di cammino, Walking Mountains si estende oltre le mura del Museo, includendo una sezione esterna al centro Lou Pourtou di Ostana, un borgo pittoresco ai piedi del Monviso. Questo piccolo paese, incastonato tra le vette delle Alpi cuneesi, offre un palcoscenico naturale unico, dove le opere dialogano con un paesaggio autentico e incontaminato. La collaborazione con la Cooperativa di Comunità Viso a Viso porta l’arte contemporanea in un contesto montano reale, avvicinando ulteriormente il visitatore alla dimensione tangibile e vissuta della montagna.

Un programma di performance per vivere l’arte del cammino

Walking Mountains propone altresì un ricco programma di performance pubbliche che si svolgeranno da novembre 2024 a giugno 2025. Il primo appuntamento, Walking Every Direction di Hamish Fulton, si terrà il 1° novembre nel suggestivo Piazzale al Monte dei Cappuccini di Torino, uno spazio panoramico da cui si può ammirare l’intera catena alpina. Ma non finisce qui. 

Un omaggio alla montagna e alla creatività

L’evento rappresenta un atto d’amore verso la montagna e un omaggio ai pionieri del Club Alpino Italiano che, nel 1874, posero le basi di questa istituzione. Come sottolineato dalla direttrice del Museo, Daniela Berta, questo progetto mette in luce la capacità della creatività contemporanea di interpretare e affrontare le sfide attuali, dal cambiamento climatico alla conservazione delle culture e degli ambienti montani. In un mondo in cui il contatto con la natura si fa sempre più raro, Walking Mountains ci ricorda l’importanza di ritrovare un legame autentico e profondo con la montagna e di riconoscere la bellezza del cammino come percorso di crescita personale e collettiva.

Numero verde ONA

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