SI È TENUTO AL MINISTERO DELLA CULTURA, A ROMA, IL CONVEGNO DAL TITOLO “SE VOLESSIMO ANCORA TENTARE DI SALVARE LA TERRA”, PER ANALIZZARE IL RAPPORTO TRA UOMO E AMBIENTE NELL’OPERA DI MARGUERITE YOURCENAR
“Se volessimo ancora tentare di salvare la Terra”, dallo storico discorso che Marguerite Yourcenar tenne all’Università di Laval in Canada, è il titolo del convegno che si è tenuto al ministero della Cultura, a Roma.
Trentacinque anni dopo, l’incontro ha riunito accademici, esperti e amici della prima donna Accademica di Francia. Titolo voluto nel 1635 dall’allora potente Cardinale de Richelieu, che l’ha annoverata tra gli “Immortali” della letteratura.
Studiosi di fama internazionale hanno analizzato il rapporto tra uomo e ambiente nell’opera della pluripremiata scrittrice.
Marguerite Yourcenar pioniera dell’ecologismo
L’amore travolgente per la vita, per il creato, per la natura, nelle opere di Marguerite Yourcenar – pseudonimo di Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour – fanno di lei anche una pioniera dell’ecologismo.
«La formula “Terra degli uomini” è estremamente pericolosa. La Terra appartiene a tutti gli organismi viventi e noi dipendiamo da questi. Ci salveremo o moriremo con lei. Se siamo Cristiani, allora pensiamo che Dio ha fatto di noi i custodi e non gli approfittatori e i distruttori del pianeta. Se apparteniamo alle grandi religioni non cristiane, pensiamo a non distruggere l’armonia della Natura. E anche a salvare questa falda acquifera che è la nostra Anima, nella quale Cielo e Terra si contemplano». Affermava, Marguerite, alla quinta Conferenza Internazionale di Diritto Costituzionale, dedicata per la prima volta all’ambiente.
Il convegno si tenne il 30 settembre 1987 all’Università di Laval, nel Québec, Canada. Titolo del simposio: “Il diritto alla qualità dell’ambiente: un diritto in divenire, un diritto da definire”.
Nello storico discorso all’ateneo canadese, la scrittrice belga denunciava il modo in cui l’uomo in maniera irresponsabile e imprudente stava sacrificando, già dai primi anni del ‘900, interi ecosistemi solo per il profitto.
E metteva in evidenza come questo avveniva nel disinteresse generale dei media e dell’opinione pubblica. Che voleva dire, secondo il suo pensiero, che l’uomo aveva interrotto ogni connessione con l’ambiente. Non solo, ma anche una più generale crisi dell’animo umano.
Come l’amore per la natura ha ispirato la vita e l’opera della scrittrice
Nel corso del seminario sull’autrice di “Memorie di Adriano”, il suo libro di maggior successo, esperti si sono confrontati su come l’amore per la natura ha ispirato la vita e l’opera della scrittrice e su quanto le sue riflessioni sul rapporto tra uomo e natura risultino tutt’oggi attuali. Quando, sì, i media parlano sempre più spesso degli eventi estremi e drammatici causati dai cambiamenti climatici, mentre “dai leader mondiali sentiamo solo parole, bla bla bla”, come ha detto Greta Thunberg.
Una donna capace, come pochi altri, di vivere l’incanto del Creato
“Una donna che ha saputo incantare il mondo con la lucida passione per la realtà della vita… una donna capace, come pochi altri, di vivere l’incanto del Creato, verso il quale ha dimostrato di provare un amore travolgente”. Così la descrive Pierluigi Sassi nel catalogo della mostra di opere del maestro Mario Moretti. Il pieghevole, che presenta testi inediti dell’accademica francese e di molti altri illustri studiosi, è stato realizzato anche in formato digitale un video con la colonna sonora del maestro Giovanni Allevi.
L’evento è stato patrocinato dal ministero della Cultura e organizzato dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte Documentazione Marguerite Yourcenar e da Earth Day Italia, con la collaborazione del club Unesco di Udine e il sostegno della rete Impatta.