martedì, Aprile 29, 2025

La Giornata Nazionale del Gatto e il legame indissolubile tra Roma e i suoi felini

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IL 17 FEBBRAIO, ROMA HA CELEBRATO LA “GIORNATA NAZIONALE DEL GATTO” CON EVENTI E INIZIATIVE DEDICATE AI FELINI CHE POPOLANO LA CITTÀ. TRA MANIFESTAZIONI CULTURALI, CAMPAGNE DI ADOZIONE E VISITE GUIDATE ALLE STORICHE COLONIE FELINE, LA CAPITALE HA RESO OMAGGIO AI SUOI GATTI, SIMBOLI DI INDIPENDENZA E CUSTODI SILENZIOSI DELLA SUA STORIA MILLENARIA

La “Giornata Nazionale del Gatto”: origine e significato

La “Giornata Nazionale del Gatto” è stata istituita nel 1990 grazie all’iniziativa della giornalista Claudia Angeletti, che propose un sondaggio ai lettori della rivista Tuttogatto per scegliere una data dedicata a questi affascinanti animali. La scelta cadde sul 17 febbraio per una serie di motivazioni simboliche.

Febbraio, secondo la tradizione astrologica, è il mese dell’Acquario, segno zodiacale associato alla libertà, all’anticonformismo e all’indipendenza, caratteristiche che rispecchiano perfettamente l’indole dei mici. Il numero 17, spesso legato alla sfortuna nella cultura popolare, è stato invece reinterpretato in chiave positiva: il gatto, da sempre, è un animale che sfida la sorte e supera ogni avversità con agilità e astuzia.

Oltre a essere un’occasione per celebrare la bellezza e l’eleganza di questi animali, la giornata ha un obiettivo più profondo: sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela dei gatti, in particolare quelli randagi o abbandonati. Ogni anno, in tutta Italia, associazioni animaliste, rifugi e volontari organizzano eventi per promuovere il benessere dei felini, incentivare le adozioni e contrastare il fenomeno del randagismo.

A Roma, questa celebrazione assume un significato ancora più speciale, poiché la città ha da sempre un rapporto privilegiato con i gatti, che abitano le sue rovine, i suoi vicoli e i suoi giardini, diventando una parte integrante del suo paesaggio urbano.

Roma e la Giornata del Gatto: un tributo ai felini della Capitale

Uno dei luoghi simbolo della giornata è stato il sito archeologico di Largo di Torre Argentina, dove vive una delle colonie feline più celebri della Capitale. Qui, volontari e associazioni hanno accolto i visitatori con visite guidate alla colonia, raccontando la storia dei gatti che abitano il sito e spiegando l’importanza delle attività di cura e tutela svolte quotidianamente. L’evento ha rappresentato altresì un’occasione per incentivare le adozioni responsabili, presentando ai cittadini alcuni dei felini in cerca di una casa.

Parallelamente, il Bioparco di Roma ha organizzato incontri educativi per sensibilizzare adulti e bambini sull’etologia del gatto, esplorando il suo ruolo nella storia, nel mito e nella natura. Attraverso laboratori interattivi e attività didattiche, i partecipanti hanno potuto approfondire la conoscenza di questi affascinanti animali e comprendere meglio le loro esigenze.

Da Rione Monti al Cimitero Acattolico di Testaccio

Nel cuore di Trastevere e nel Rione Monti, librerie, caffè letterari e spazi culturali hanno ospitato letture e incontri sulla rappresentazione del gatto nella letteratura, nell’arte e nel cinema. Attraverso mostre fotografiche e proiezioni, è stato possibile scoprire come i felini siano stati protagonisti di storie e leggende nel corso dei secoli, da Roma antica fino ai giorni nostri.

Anche il Cimitero Acattolico di Testaccio, noto per la sua storica colonia felina, ha aderito alla celebrazione con una giornata di porte aperte, permettendo ai visitatori di conoscere meglio il lavoro svolto dai volontari per la cura dei gatti che abitano tra le tombe di poeti e artisti.

Infine, numerosi negozi e locali della città hanno partecipato con iniziative solidali, destinando parte degli incassi alla raccolta fondi per il sostegno delle colonie feline e dei rifugi. Ma perché la Città Eterna ha un rapporto così speciale con i mici?

Un passato felino: i gatti nell’Antica Roma

La presenza dei gatti a Roma affonda le radici in tempi antichissimi. Già durante l’età repubblicana, questi animali erano considerati preziosi alleati nella protezione delle scorte alimentari, dal momento che cacciavano roditori e altri parassiti. I nostri avi apprezzavano così tanto la loro abilità che venivano spesso raffigurati su mosaici e bassorilievi come simboli di astuzia e vigilanza. 

Dall’Egitto a Roma: il viaggio dei gatti tra miti e realtà

I felini non erano originari dell’Europa, ma i mercanti e i legionari romani li introdussero nell’Urbe trasportandoli lungo le rotte commerciali dal Vicino Oriente e dall’Egitto, dove erano venerati come incarnazione della dea Bastet, protettrice della casa e della fertilitàgitto, dove erano venerati come incarnazione della dea Bastet, protettrice della casa e della fertilità.

I Romani, affascinati da questi animali, li accolsero nelle loro case e li resero parte della loro vita quotidiana. Le matrone li tenevano nelle loro lussuose domus, mentre i marinai imperiali li consideravano portafortuna e li allevavano sulle navi per proteggere i carichi dalle infestazioni di topi.

Dall’Impero al Medioevo: la sopravvivenza tra superstizione e devozione

Con la caduta dell’Impero Romano e l’arrivo del Medioevo, il rapporto tra l’uomo e il gatto subì un’evoluzione. Mentre in molte parti d’Europa questi animali iniziarono a essere perseguitati per credenze superstiziose, a Roma conservarono il loro status privilegiato. Le antiche rovine divennero il rifugio perfetto per le colonie feline, permettendo loro di sopravvivere anche nei periodi più bui della storia.

Ma torniamo alla celebrazione.

Una Giornata per la tutela dei nostri “a-mici”

La Giornata Nazionale del Gatto, non è solo un’occasione per esaltare la bellezza e il fascino di questi animali, ma rappresenta anche un momento di riflessione sulla loro tutela e sul loro ruolo nelle nostre città. A Roma, i gatti non sono semplici presenze discrete: sono parte integrante del tessuto urbano, custodi silenziosi di un passato glorioso e simboli di una libertà che da sempre li contraddistingue.

Dai templi dell’Antichità ai vicoli brulicanti di vita, i gatti continuano a popolare la Capitale, regalandole un’aura di mistero e bellezza senza tempo.

Perché, in fondo, a Roma, i veri imperatori non sono gli uomini, ma i gatti.

Numero verde ONA

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