NEL 2021 GLI INCENDI HANNO COLPITO MAGGIORMENTE LA SICILIA. IN SARDEGNA L’INCENDIO PIÙ VASTO
Dall’analisi degli ultimi vent’anni, risulta che in Italia il 40-50% del territorio colpito da incendi è costituito da foreste. Considerando che circa un terzo del territorio nazionale è ricoperto da foreste, nel 2021 risulta bruciata una superficie pari allo 0,5% del territorio italiano.
Tra le coperture arboree, la categoria più colpita è quella delle latifoglie sempreverdi (macchia mediterranea) per il 56%. Seguono le classi di latifoglie decidue (come le querce) 25% e le classi di aghifoglie sempreverdi, come i pini mediterranei, 19%.
Questo è quanto emerge dall’attività di osservazione ed elaborazione dati condotto dall’ISPRA nel 2021. Gli effetti e i danni agli ecosistemi forestali causati dagli incendi possono accelerare i processi di perdita di biodiversità. Non solo, si verifica anche il rilascio di anidride carbonica e l’aumento del rischio idrogeologico. Senza tralasciare l’erosione del suolo, l’inquinamento da polveri dell’aria e dei corpi idrici.
Superficie bruciata a livello nazionale e regionale
Dal punto di vista ecologico, le foreste hanno una innata capacità di resilienza agli effetti degli incendi. Tuttavia, se abbastanza vasti e frequenti, gli incendi possono determinare danni di lungo periodo e una perdita permanente di superficie boschiva.
Gli incendi del 2021 hanno inciso prevalentemente sulle aree del Mezzogiorno. La Sicilia risulta essere la regione che ha registrato le maggiori porzioni di aree bruciate, circa il 3,5% della superficie complessiva regionale.
La seconda regione è la Calabria, per una superficie pari al 2,4%, con 240 comuni interessati. Nello specifico, in Calabria, la superficie totale di boschi interessata da incendi rispetto al totale delle aree andate bruciate è pari al 37%. Di questi, un quarto è costituito da boschi di conifere, prevalentemente piantagioni.
La Sicilia è risultata la seconda regione per impatto sulle aree boschive (circa il 12%). Tra le coperture forestali maggiormente interessate le latifoglie sempreverdi e le conifere.
La Sardegna risulta la terza più colpita in termini di aree forestali bruciate rispetto al contesto nazionale. Nel 2021, la Sardegna è stata interessata da soli 40 eventi (rispetto, ad esempio, ai circa 500 della Sicilia). Ma in un unico evento, avvenuto a fine luglio nel complesso Forestale Montiferru-Planargia, è bruciato il 63% del totale del territorio colpito da incendi. È dunque risultato l’incendio più esteso in tutta Italia in termini di area bruciata. Ha coinvolto dieci comuni del Montiferru, provocando ingenti danni economici e sociali e danneggiando un patrimonio colturale e ambientale di grande significato paesaggistico.
Gli incendi avvenuti nei parchi nazionali
Nelle aree protette nazionali, gli effetti degli incendi del 2021 hanno interessato un’ampia porzione di ecosistemi forestali (32% dell’area totale bruciata). Uno dei parchi maggiormente colpiti durante la stagione estiva del 2021 è stato il Parco Nazionale dell’Aspromonte (Calabria). Qui è andato in fumo circa il 10% del patrimonio boschivo del parco.
Tuttavia, seppur trattandosi di una porzione superficiale relativamente piccola, l’evento è risultato di grande impatto ambientale. Questo perché l’incendio ha attaccato due boschi vetusti: la Faggeta di Valle Infernale (patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco) e il Bosco di Acatti.
L’apporto di ISPRA
Il contributo tecnologico più importante per rendere efficace e tempestiva la sorveglianza dagli incendi è dato dai satelliti. ISPRA svolge un servizio di monitoraggio operativo basato su dati EFFIS. Nel caso di incendi a rilevanza nazionale, su proprie elaborazioni satellitari ad altissima risoluzione spaziale.
In tali circostanze, le mappe con le aree bruciate e dei focolai attivi vengono fornite anche a supporto del Sistema di Protezione Civile Nazionale. ISPRA, inoltre, produce una stima annuale, su scala nazionale, regionale e comunale degli effetti degli incendi di grandi dimensioni sugli ecosistemi naturali.