mercoledì, Aprile 23, 2025

“Estetica ecologica” di Nicola Perullo: l’arte di educare oltre le nozioni

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FRANCO PISTONO, AUTORE DI SAGGI E ARTICOLI PUBBLICATI SU RIVISTE SCIENTIFICHE E AMBIENTALI, NELLA TESTATA ONLINE NONSOLOAMBIENTE, PORTA ALLA LUCE UNA RIFLESSIONE SUL NUOVO LIBRO DI NICOLA PERULLO, EDITO DA MIMESIS, “ESTETICA ECOLOGICA – PERCEPIRE SAGGIO, VIVERE CORRISPONDENTE”.

Estetica Ecologica: un invito alla scoperta della sostenibilità

L’opera è un invito a riscoprire il vero significato dell’educazione, dimostrandosi un punto fermo, soprattutto in ambito ambientale. Pistono, con la sua esperienza nel campo dell’educazione alla sostenibilità, decide di concentrarsi in particolare sull’ultimo capitolo, il settimo, “Educarsi senza istruzioni: l’estetica ecologica come imparare a imparare”, condividendo le profonde emozioni suscitate dalla lettura.

Riscoprire il vero senso dell’educazione

Nicola Perullo, citando il poeta William Butler Yeats, ricorda che “l’educazione non consiste nel riempire un secchio, ma nell’accendere un fuoco”. L’autore sottolinea che educare non significa semplicemente istruire. Per lui, «l’educazione nasce e si sviluppa dalla cura e dall’attenzione». Questo approccio si differenzia da ciò che è basato su principi e obiettivi predeterminati, in quanto, ha lo scopo di favorire una crescita spontanea e integrata con il contesto in cui si vive.

Oltre il nozionismo: educazione come sensibilità alla vita

Perullo critica l’approccio nozionistico, troppo spesso incentrato su quantità piuttosto che su qualità e invita a considerare l’individuo non come un’isola ma come parte di una rete complessa e interconnessa. In un mondo dove l’educazione è sempre più spesso ridotta a una mera trasmissione di informazioni, Perullo ci ricorda l’importanza di considerare l’aspetto sociale e collettivo dell’apprendimento.

L’educazione come il jazz: il richiamo alla musica

Perullo, sempre secondo l’analisi di Pistono, riportata dalla testata NonSoloAmbiente, fa un interessante collegamento con il mondo della musica, vista anche la sua esperienza in ambito musicale. Lo scrittore descrive l’educazione, paragonandola al jazz o alla polifonia.

Come in queste forme musicali, in cui le diverse parti si intrecciano, senza fondersi, creando un’armonia complessa, anche l’apprendimento deve essere accidentato, imprevedibile e interminabile.

Questa visione contrasta con l’idea di un insegnamento rigido e definitivo, proponendo invece un percorso formativo che valorizzi il processo più del prodotto finale.

La sostenibilità ambientale nell’Agenda 2030

Tra i 17 obiettivi, l’Agenda 2030 stabilisce l’importanza di condurre il nostro Paese verso la sostenibilità. Nei cinque concetti chiavi su cui l’Agenda si basa, infatti, troviamo “Proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future“.

Un passo importante da cui si evince, per la prima volta, un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale, superando in questo modo definitivamente l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e affermando una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo.

Agenda 2030. Pensare il futuro
Agenda 2030. – Pensare il futuro

Educare: creare spazi di risonanza e riflessione

Perullo invita a vedere l’educazione come la costruzione di uno spazio di risonanza, un luogo in cui storie e differenze si intrecciano e si riflettono l’una nell’altra. Questo processo non si limita allo sviluppo di abilità cognitive e culturali, ma punta a far fiorire “l’anima passionale” come espressione di una saggezza più ampia.

Il docente, in questo contesto, non riveste più il semplice ruolo di mero trasmettitore di conoscenze, ma diventa una guida, un accompagnatore dell’allievo.

guida
Nella visione in cui l’’educazione viene vista come la costruzione di uno spazio di risonanza, il docente non riveste più il semplice ruolo di mero trasmettitore di conoscenze, ma diventa una guida, un accompagnatore dell’allievo.

Ritrovare il senso profondo della scuola

La parola scuola” (skholè) originariamente indicava uno spazio di riflessione aperto e non coercitivo. Tuttavia, come ricorda l’autore, nel tempo la scuola è diventata un «luogo di normalizzazione e standardizzazione del pensiero e del comportamento. È dunque necessario riscoprire il significato autentico delle parole e tornare a considerare l’educazione non solo come un fatto individuale, ma come un processo collettivo, una “comunità di destino“».

Un’opera tutta da leggere

Concludendo, Franco Pistono esprime il suo entusiasmo per l’intera opera di Perullo, non solo per l’ultimo capitolo. Ogni pagina, secondo Pistono, è un invito a esplorare e a lasciarsi sorprendere, un’esperienza complessa ma accessibile a tutti.

Fonte: Ambiente e non solo

Numero verde ONA

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