lunedì, Febbraio 10, 2025

Zone umide per ridurre rischi di disastri

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IL 2 FEBBRAIO RICORRE LA “GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE”. LA CELEBRAZIONE INTERNAZIONALE NASCE PROPRIO PER PROTEGGERNE GLI HABITAT E PER IL BENESSERE DELL’UOMO

Il 2 febbraio ricorre la “Giornata mondiale delle zone umide”. L’evento è stato istituito nel 1996 per celebrare la giornata in cui nel 1971 è stata adottata la Convenzione Internazionale per le Zone Umide nella città iraniana di Ramsar. La celebrazione internazionale nasce proprio per proteggere gli habitat e tutelare le rotte degli uccelli migratori e sensibilizzare e aumentare la consapevolezza dell’importanza di questi luoghi.

“Wetlands for Disaster Risk Reduction”

Sotto la definizione di zone umide vengono riuniti laghi, stagni, lagune, paludi, acquitrini, fontanili, risorgive e torbiere. Queste, rappresentano tutta una varietà di habitat naturali.

In passato queste erano spesso considerate luoghi insalubri e ostili. In tempi più recenti, invece, specialmente in un periodo di crisi climatica si sottolinea la reale importanza di queste aree. Come conferma lo stesso tema del 2024 per la Giornata Mondiale, denominato “Wetlands for Disaster Risk Reduction”, ossia, “Zone umide per ridurre rischi di disastri”.

Il ruolo cruciale delle zone umide

Le zone umide giocano un ruolo cruciale nella riduzione del rischio idrogeologico, agendo come serbatoi che raccolgono le acque durante le piene. Inoltre, contribuiscono a diluire inquinanti e a rallentare il deflusso delle acque, riducendo così il pericolo di alluvioni. Sono veri e propri “depuratori naturali”, capaci di creare condizioni ottimali per la decomposizione microbica delle sostanze organiche.

Rappresentano aree soggette ad allagamenti temporanei o permanenti e possono derivare sia da cause naturali sia artificiali. La loro importanza si estende oltre la sfera della biodiversità, sostenendo una vasta gamma di specie vegetali e animali. Al contempo, rivestono un valore significativo in termini commerciali, sociali e culturali, grazie alle molteplici attività umane che si svolgono in queste regioni.

Aree Naturali Protette a misura d’uomo

Tra le attività rilevanti, si annoverano la pesca, il turismo, l’osservazione degli uccelli (birdwatching), l’acquacoltura e persino la caccia. Queste attività non solo contribuiscono all’economia locale, ma anche al tessuto sociale e culturale delle comunità che interagiscono con le zone umide. Molte di esse sono state riconosciute come meritevoli di tutela, con l’istituzione di Aree Naturali Protette.

L’importanza delle zone umide per il benessere umano

«La Giornata Mondiale delle Zone Umide – dichiara Raniero Maggini presidente del WWF Roma e Area Metropolitana – celebra queste aree esaltandone l’importanza per il benessere umano e le stesse sono spesso riconosciute meritevoli di tutela con Parchi e Riserve. È anche di queste, allora, che occorre monitorare e garantire il buono stato di salute, soprattutto oggi che sembrano essere divenute, per taluni, nuove terre di conquista».

zone umide

Le zone umide in Italia

Sono 53 le zone umide italiane riconosciute dalla Convenzione di Ramsar, altre 12 sono in attesa di designazione. Erano 3milioni di ettari al tempo dei Romani, in Italia.  Durante la prima metà del XX secolo, ampie aree pianeggianti paludose costiere sono state bonificate.

Dopo i profondi processi di trasformazione dovuti all’opera dell’uomo, che hanno interessato l’intero pianeta, soprattutto nei Paesi industrializzati e più popolosi, le zone umide restano come ambienti residuali, ma di grande importanza per la fauna selvatica. Negli ultimi 50 anni, in Europa, il 66% delle zone umide è scomparso.

Tuttavia, anche aree di modesta estensione possono assumere una importanza rilevante grazie alla presenza di endemismi, ossia specie esclusive di pochi siti, o grazie alla loro attrattiva per le specie migratrici. Queste zone, infatti, offrono opportunità cruciali per la riproduzione, la sosta e lo svernamento di tali specie.

Le aree umide artificiali, come le saline, vedi quelle di Margherita di Savoia, in Puglia (nella copertina, foto di Gianni Avvantaggiato), le vasche di colmata, i bacini artificiali e le risaie, possono giocare un ruolo significativo per la biodiversità. In molti contesti territoriali, fungono da autentici santuari per le specie di uccelli migratori, offrendo un habitat adatto alle loro esigenze durante diverse fasi del loro ciclo vitale.

Numero verde ONA

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