martedì, Settembre 17, 2024

Voyage of Time: la magia dell’universo si rivela

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Malick racconta la storia dell’universo e dell’umanità

L’universo e i suoi misteri si dispiegano nel nuovo documentario di Terrence Malick, “Voyage of Time”. Prodotta dall’attore Brad Pitt, l’opera debutta in Italia sul grande schermo il 3 marzo. Da quel giorno tutti potremo essere testimoni della nascita del mondo e dell’umanità.

Voyage of Time-Il cammino della vita” non è solo un film. È un viaggio che ci conduce a esplorare il passato planetario e a immaginare il futuro dell’umanità. Malick racchiude nel suo documentario 14 miliardi di anni e ricostruisce il passato, il presente e il futuro della Terra. Si racconta così la violenta geologia del pianeta ai suoi albori, la nascita delle prime cellule, la comparsa di animali, foreste, dinosauri e degli esseri umani.

Voyage of Time come nuova forma espressiva

Per realizzare questo inno unico alla natura, alla vita, all’universo, il regista ha creato un nuovo formato sperimentale, in cui effetti speciali tradizionali ed effetti digitali all’avanguardia si compenetrano. Grazie alla tecnologia il pubblico assisterà a eventi cosmologici spettacolari e conoscerà le forme di vita più bizzarre che hanno popolato il nostro pianeta.

L’opera di Malick è una vera e propria esperienza dei sensi, della mente e dell’anima. Coglie la magia espressiva del cosmo non facilmente osservabile, ma a cui assistiamo inconsapevoli ogni istante della nostra vita. «Utilizziamo il potere del cinema per fondere le più avanzate conoscenze scientifiche dell’universo con i misteri indescrivibili e la passione per l’arte -spiega il regista-. In questo modo si crea un viaggio sensorio che diviene per ognuno un’esperienza di scoperta personale».

Voyage of Time unisce la scienza e l’arte del cinema

Terrence Malick ha perciò compiuto studi in ambito astronomico, biologico e filosofico, confrontandosi anche con vari ricercatori. Tutto ciò ha reso il documentario esempio di una nuova forma espressiva, che unisce scienza e arte.

«La bellezza estetica del film non fa che valorizzare la scienza sottostante in uno scambio dinamico, un dare e ricevere, tra il romanticismo dell’arte e il rigore della ricerca scientifica-ha commentato Andrew Knoll, professore di Storia Naturale all’Università di Harvard e consulente della NASA, che, in questo film, ha svolto il ruolo di responsabile della veridicità e accuratezza dal punto di vista scientifico della rappresentazione.

«La conoscenza non diminuisce il senso della bellezza e del mistero, ma lo accresce-continua Knoll-. In quanto scienziati, il nostro compito è tuffarci in quel mistero e cercare di consentirne la comprensione. Ed è ciò che fa anche Terry con questo film».

Infatti “Voyage of Time” permette al pubblico di sperimentare in modo diretto ciò che la scienza comprende del nostro mondo, della nostra storia, della nostra esistenza. Grazie al cinema si riesce a simulare la realtà senza alcun filtro e il mondo invisibile intorno a noi diventa improvvisamente immaginabile e conoscibile.

Contribuisce, infine, a evocare il vorticoso crescendo dell’energia creativa della vita l’uso dei suoni, la colonna sonora, composta dal Maestro Ennio Morricone, e la voce narrante dell’attrice Cate Blanchett e di Brad Pitt.

La natura secondo lo stile di Terrence Malick

Regista e sceneggiatore, Terrence Malick è noto per i suoi film caratterizzati da riflessioni filosofiche e spirituali. Con il suo stile ricercato ed ermetico affronta spesso temi naturalistici. Infatti, come lo stesso regista ha affermato, per lui la natura è un continuo inizio, una nascita senza fine.

I suoi lavori hanno ottenuto riconoscimenti sia dal pubblico sia dalla critica. Ha vinto la Palma d’oro a Cannes per “The Tree of Life” e l’Orso d’Oro a Berlino per “La sottile linea rossa”. Mentre “Voyage of Time” è stato presentato alla 73° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 2016. In quell’edizione, ad aggiudicarsi il Leone d’Oro per il miglior film è stata l’opera di Lav Diaz, “The Woman Who Left“, che racconta la storia di una donna imprigionata ingiustamente per ben trent’anni. Invece, il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria è stato consegnato a Tom Ford per “Nocturnal Animals”.

Numero verde ONA

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