Musica, conferenze, cucina e attività a VegImagna
A Corna Imagna, tra le Valli bergamasche, prende il via la seconda edizione del festival VegImagna per vegani e non solo.
Dal 23 al 25 luglio ci sono musica, conferenze, cucina e attività per tutti, anche per gli amici a quattro zampe. Il festival mira a promuovere la filosofia di una vita vegana e sostenibile.
A essere promotrici e organizzatori dell’evento sono la fattoria e agriturismo “La Capra Campa”, con la sua associazione “Il soffio di Gea – ODV“, e l’associazione milanese, “La Compagnia della Polenta”.
Il ruolo di AnimalLiberAction e Sea Shepherd
Inoltre alle attività parteciperanno molte organizzazioni che hanno come scopo la salvaguardia degli animali e la promozione di una vita in armonia con la natura che ci circonda.
Tra queste ci sarà AnimaLiberAction. È un’associazione antispecista, cioè combatte la convinzione secondo cui la specie umana sarebbe superiore alle altre specie animali. Per questo lotta per la libertà e i diritti di tutti gli esseri viventi. Attraverso eventi di beneficenza aiuta le strutture che ospitano gli animali salvati dalla prigionia e dallo sfruttamento dell’uomo. Inoltre, tramite progetti nelle scuole e manifestazioni, cerca di informare i cittadini sulle realtà, spesso celate, dello sfruttamento degli animali. Infine i membri dell’associazione si occupano della distribuzione di cibo vegano ai senzatetto, della pulizia di parchi e spiagge e di presiedere davanti a zoo, circhi e delfinari. In occasione del festival, AnimaLiberAction sarà presente per raccogliere firme per il referendum contro la caccia.
Altra organizzazione a partecipare all’evento sarà Sea Shepherd, che ha il fine di tutelare gli Oceani e la fauna marina. Fondata nel 1977 dal Capitano Paul Watson, la flotta di Sea Shepherd è composta da dodici navi con a bordo equipaggi di volontari provenienti da tutto il mondo. Attraverso l’investigazione e la raccolta di documenti, cerca di impedire le attività illegali ai danni degli Oceani.
VegImagna: cucina, sport e attività a contatto con la natura
Durante questi giorni di luglio si terranno molte attività in cui i partecipanti saranno a diretto contatto con la natura. Si potrà passeggiare per il Sentiero del Castagno, che attraversa le contrade del paese sede del festival, oppure incamminarsi per Sant’Omobono Terme insieme ai propri cani. In questa occasione un esperto sarà disponibile per dare consigli sulla relazione e la gestione dei propri amici a quattro zampe. Questo “percorso vita” è uno spazio ombreggiato lungo il torrente Imagna, in cui sarà fornita l’attrezzatura di mobility dog.
Infine i visitatori del festival potranno anche compiere una breve escursione nell’ambiente naturale della zona della valle Imagna, al fine di conoscere la sua flora, identificando il ruolo ecologico, medicinale, erboristico, liquoristico e alimentare delle piante presenti.
Anche lo sport all’aria aperta sarà una delle attività principali del festival. Le lezioni di Yoga, per esempio, faranno mantenere l’attenzione e la concentrazione agli allineamenti e al respiro, compiendo una sintesi di tutti i possibili metodi per lo sviluppo etico-spirituale e psico-fisico dell’essere.
L’alimentazione e la buona cucina hanno un ruolo da protagonista nel VegImagna. Si scopriranno nuovi gusti, sapori e alimenti, rigorosamente vegani, come per esempio le alghe.
L’importanza della tutela di tutti gli animali
Infine sarà dato spazio a convegni che riguardano la salvaguardia di una vita sostenibile e armoniosa insieme alle altre specie animali. Saranno messe in luce le problematiche degli allevamenti intensivi, i macelli e la pesca. Quest’ultimo ambito è anche quello raccontato dal documentario visibile al festival “Seaspiracy: esiste la pesca sostenibile?”, diretto dal regista britannico Ali Tabrizi.
La tutela degli animali è anche il tema centrale di dibattiti, che parlano dei pericoli affrontati dal lupo del bergamasco e dagli orsi. In particolare, la campagna #StopCasteller mira a porre fine alla persecuzione contro gli ursidi avviata dalla regione Trentino e dalla Provincia Autonoma di Trento, che ha avuto come conseguenza anche la reclusione di alcuni orsi ritenuti “problematici”. Dopo la scomparsa di trentasette plantigradi dal 2000, il fallimento del progetto Life Ursus è evidente, perciò occorrono nuove idee per tutelarli.