domenica, Novembre 10, 2024

Uranio impoverito e amianto: il ministero della Difesa continua a negare

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ANCORA MORTI PER URANIO IMPOVERITO E AMIANTO: UNA STRAGE CHE SEMBRA NON AVERE MAI FINE. IL MINISTERO DELLA DIFESA, INFATTI, CONTINUA A NEGARE IL NESSO CAUSALE TRA L’ESPOSIZIONE A PATOGENI QUALI URANIO IMPOVERITO, METALLI PESANTI E AMIANTO, E L’INSORGENZA DI PATOLOGIE DALL’ESITO SPESSO NEFASTO. SULL’ARGOMENTO, A ROMA, IL CONVEGNO DELL’ONA “GUERRA E PACE: VITTIME DEL DOVERE”

L’argomento sarà affrontato nel corso dell’incontro organizzato dall’Osservatorio Nazionale Amianto grazie al suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni.  Il convegno si tiene il 17 febbraio a Roma, in Campidoglio, nella sala “Laudato si’”, alle 9.30. L’obiettivo è dire “basta” a ogni negazionismo e discriminazione e tutelare del lavoro nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza.

Negazionismo e discriminazione

Le “Vittime del dovere” sono, per legge, tutelate e hanno diritto al risarcimento di tutti i danni. Ottenerlo è difficilissimo ed è necessario intraprendere un lungo ed estenuante procedimento giudiziario. Infatti, il ministero della Difesa continua a negare il nesso causale tra l’esposizione di militari e personale civile all’uranio impoverito e all’amianto, e l’insorgenza di gravi patologie anche mortali.

Le missioni su alcuni teatri di guerra di nostri soldati hanno causato una vera e propria ecatombe. A causa dell’esposizione al Depleted Uranium sono deceduti quattrocento militari solo tra quelli rientrati dalla ex Jugoslavia. E l’inalazione o l’ingestione di nanoparticelle di metalli pesanti disintegrate dai dardi all’UI hanno fatto ammalare più di 7.500 soggetti. Senza dimenticare le persone che hanno contratto patologie correlate in Patria, nel corso di addestramenti di nei poligoni.

L’UI, però, ha contaminato il terreno e le falde acquifere delle aree dove si è combattuto. E questo costituisce un rischio per chi consuma i del posto, come le verdure, il latte di ovini e vaccini che pascolano su quelle aree, la carne di questi animali. Non è possibile una bonifica dei territori, e le popolazioni che vi risiedono devono continuare a subirne l’esposizione

L’altro killer è l’amianto, con le sue fibre letali. Tenendo conto di tutte le malattie asbesto correlate (cancro della laringe, faringe ecc.), il numero dei morti nella sola Marina Militare va dalle 3mila alle 4mila unità, con una frazione eziologica di circa mille per l’Esercito e altrettanti per l’Aeronautica Militare.

 “Vittime del dovere abbandonate al loro destino”

«Quando l’Europa sembrava aver voltato pagina – ha dichiarato l’avvocato Ezio Bonannisono riemersi gli scheletri del passato, con nuovi venti di guerra nel cuore del “Vecchio continente”: sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla. Stiamo ancora pagando un prezzo duro per la follia della Seconda Guerra Mondiale e per scontri anche etnici nella ex Jugoslavia, successivi alla caduta del muro di Berlino. I nostri militari, impegnati nelle missioni di pace (da quelle balcaniche a quelle medio orientali, e in tutti i continenti), sono esposti a rischi e, spesso, pagano con la vita il senso del dovere anche in Patria. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Le “Vittime del dovere”, le vittime del terrorismo e anche gli equiparati alle “Vittime del dovere”, oltre che essere abbandonati, sono disconosciuti come soggetti di diritto. Intendiamo quindi dare una risposta dal basso, con la nostra militanza attiva, anche ben oltre le aule giudiziarie».

Vittime del dovere terrorismo

Uranio impoverito e amianto, i danni

Nonostante la correlazione tra causa ed effetto sia abbastanza evidente, il dibattito è ancora fermo tra chi nega l’esistenza del nesso causale e chi lo sostiene. Quest’ultima teoria è supportata da molteplici studi scientifici.

In Iraq, dal 1991, le ricerche hanno di nuovo confermato il rapporto tra l’UI e gli effetti sulla salute dei civili e in particolare nei bambini nati dopo il conflitto. Secondo lo studio Alaa Salah Jumaah del 2019, è stato registrato un aumento di parti pretermine, basso peso alla nascita, malattie cardiache. E un aumento dell’incidenza di cancro elevatissima dopo la prima e la seconda guerra del Golfo. Nel 1991 era di 31.05 casi ogni 100mila abitanti, nel 2003 di 61.63 casi ogni 100mila cittadini. Quasi il doppio. Secondo uno studio del 2016 le deformazioni sui bambini sarebbero aumentate di 17 volte, con patologie che ricordano tristemente quelle registrate a Hiroshima dopo il 1945. Nel 2018 è stato invece studiata la perdita d’espressione del gene PTEN, che blocca la proliferazione delle cellule tumorali. Ed è solo una parte degli studi effettuati.

I relatori

Se ne discute con il colonnello Carlo Calcagni, il dott. Pasquale Montilla, con il generale Giampiero Cardillo. E ancora con il giudice di Cassazione, Nicola De Marinis, che farà il punto, insieme all’avvocato Bonanni, sulle ultime sentenze che confermano il diritto delle vittime del dovere al risarcimento per i danni subiti.

Il dibattito sarà sostenuto anche dagli interventi del professore di Diritto del Lavoro, Fabrizio Proietti e dal presidente del Comitato nazionale “Fair Play”, Ruggero Alcanterini.

Modera Massimo Lucidi, direttore editoriale di “The Map Report”.

Si può seguire il convegno sul canale Facebook dell’ONA:

L’ONA continua a lavorare incessantemente per aggiornare la mappatura amianto, anche attraverso l’app

Si può richiedere assistenza tramite lo sportello online

o il numero verde gratuito 800 034 294.

Numero verde ONA

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