NEL FULCRO DELLA CONFERENZA DELLE PARTI SULLA CRISI CLIMATICA, UNICEF HA SOTTOLINEATO LA NECESSITÀ DI PROTEGGERE I BAMBINI DI FRONTE A UN CAMBIAMENTO CHE MINACCIA NON SOLO IL PIANETA, MA ANCHE IL FUTURO STESSO DELL’UMANITÀ. L’INVITO È CHIARO: OCCORRE AGIRE ORA E CON DETERMINAZIONE IN UN MOMENTO COSÌ DELICATO PER LA STORIA UMANA
UNICEF dà voce ai bambini
UNICEF – Affermazioni forti ma veritiere sono state consegnate da Kitty van der Heijden, la vicedirettrice generale dell’UNICEF, secondo cui il destino di un miliardo di bambini è in pericolo a causa delle sfide innescate dal cambiamento climatico.
«Il nostro successo o fallimento nel rispondere alla crisi climatica sarà valutato su due numeri: mantenere il limite di 1,5 gradi e proteggere il miliardo di bambini messi a rischio da questa crisi.
La crisi climatica non sta solo cambiando il pianeta, sta cambiando i bambini. I loro corpi e le loro menti sono particolarmente vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico; i bambini sono colpiti in modo sproporzionato da questa crisi che non hanno creato».
Quel che desta più sgomento è che, a trent’anni dalla firma della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, i diritti e le necessità dei bambini sono stati largamente ignorati nelle politiche, nelle azioni e negli investimenti relativi al clima.
La COP28 potrebbe dunque offrire l’opportunità di invertire questa tendenza.
«I leader devono mettere i bambini al centro dei risultati della COP28, dando alle loro vulnerabilità, ai loro bisogni e ai loro diritti la rilevanza che meritano», declama Kitty van der Heijden.
I bambini: una realtà trascurata
Nell’ambito dell’Accordo di Parigi (2015), gli Stati si erano impegnati solennemente a considerare i diritti dei bambini e a preservare l’equità intergenerazionale, quale parte integrante nella lotta al cambiamento climatico. Un impegno che, nonostante le parole eloquenti, si è perso nell’inerzia politica, nell’indifferenza agli investimenti e nella disattenzione alle esigenze delle generazioni future. Che fare?
Il Commento Generale 26 del Comitato ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza è cristallino nel suo richiamo agli Stati: occorre agire per garantire ai bambini il diritto a un Pianeta pulito, sano e sostenibile.
Ma cerchiamo di capire a cosa si deve tanta apprensione.
Dati allarmanti
L’analisi dei dati rivela una realtà sconcertante: a livello globale, meno della metà dei Contributi Determinati a livello Nazionale (NDC) considerano le esigenze dei bambini, con un misero 2% che ha coinvolto direttamente i più giovani nel processo decisionale. Questo dato non solo è spietato, è scritto nella nota, ma sottolinea l’urgente necessità di dare voce ai bambini, di coinvolgerli attivamente nel plasmare il loro futuro.
I finanziamenti destinati al clima non offrono un rifugio migliore: appena il 2,4% degli investimenti, provenienti dai principali fondi multilaterali, può essere qualificato come “child-responsive”.
In un periodo di diciassette anni, soltanto un progetto su 591 ha focalizzato la propria attenzione sull’istruzione dei bambini, una percentuale irrisoria di impegno per la generazione futura.
La voce dei bambini è un sussurro trascurato anche nei documenti chiave che delineano la crisi climatica. Il Rapporto di Sintesi 2023 del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC menziona i “bambini” solamente due volte, una scarna presenza in un dibattito così delicato.
Neanche il rapporto delle Nazioni Unite sul dialogo tecnico del Global Stocktake, pubblicato nel settembre 2023, fa riferimento ai “bambini” e menziona i “giovani” solamente quattro volte. UNICEF insiste dunque sui temi più impellenti.
Le richieste di UNICEF
Ecco alcune delle richieste avanzate dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, al fine di assicurare un futuro sicuro alle prossime generazioni.
La prima è categorica: l’inserimento dei bambini nella Cover Decision della COP28. Questa azione non è solo un simbolico gesto di inclusione; rappresenta il processo più ovvio, per integrare i diritti dell’infanzia nella discussione sul clima.
Parimenti, il dialogo degli esperti su bambini e cambiamenti climatici è essenziale. Esso deve mirare a diffondere una comprensione diffusa degli impatti disproporzionati sui più giovani e delineare le opzioni di azione fondamentali per le Parti coinvolte. UNICEF insiste altresì sull’importanza di inserire l’equità tra bambini e generazioni nel Global Stocktake, il bilancio dei progressi compiuti verso il raggiungimento dell’Accordo di Parigi.
L’argomento, che sarà alla base del prossimo ciclo di presentazione dei Contributi determinati a livello nazionale (NDC), costituirà un precedente per una maggiore inclusione e attenzione anche in tutti i futuri NDC.
La decisione finale sull’Obiettivo Globale per l’Adattamento (GGA) non potrà ovviamente trascurare i bambini e i servizi essenziali resilienti al clima. È essenziale garantire che il testo della decisione sul GGA includa raccomandazioni chiave per rafforzare l’adattamento dei servizi essenziali per i bambini in ogni Paese. Questo costituirà una pietra miliare per anni a venire nell’assicurare un ambiente adatto ai più giovani.
Infine, il Fondo per le perdite e i danni dovrà rispondere alle esigenze dei bambini e integrare i diritti dell’infanzia nella sua governance e nel processo decisionale.
Le conseguenze della crisi climatica rappresentano infatti una grave ingiustizia intergenerazionale e l’UNICEF insiste sul fatto che l’inclusione dei diritti dell’infanzia nella governance e nel processo decisionale del Fondo, sia indispensabile per garantire una risposta concreta alle esigenze dei bambini di tutto il mondo.
COP28: il ruolo di UNICEF
L’UNICEF, forte della collaborazione con oltre 100 giovani attivisti provenienti dai Paesi più colpiti dalla crisi climatica, non si limita a chiedere, afferma con fermezza che è fondamentale prendere in considerazione i diritti dei bambini in ogni fase e in ogni decisione.
A seguire, i temi posti sotto i riflettori:
Salute dei bambini: Il rapporto “Climate Changed Child” lanciato da UNICEF, delinea dettagliatamente come i cambiamenti climatici minaccino la salute e il benessere dei giovani, rivelando dati allarmanti. Nel 2022, ben 739 milioni di bambini sono stati esposti a una grave scarsità d’acqua, una cifra che mette a repentaglio la salute e il futuro di questa generazione.
Partecipazione dei giovani: oggi, 6 dicembre 2023, i negoziatori dei Paesi ascolteranno direttamente i bambini provenienti da tredici Nazioni, tramite video preregistrati, esponendo le loro esperienze personali legate al cambiamento climatico. Nel corso della conferenza, la Goodwill Ambassador dell’UNICEF Vanessa Nakate, presenterà quattro bambini attivisti per il clima provenienti da tutto il mondo. I bambini prenderanno la parola nella sala della conferenza stampa ufficiale, per parlare delle loro esperienze alla COP28 e dei loro appelli all’azione rivolti ai leader mondiali.
Altri temi
Competenze verdi e imprenditorialità: lancio di Green Rising, un’iniziativa condotta dall’UNICEF, da Generation Unlimited e dai partner per sostenere l’azione di base per il clima, portata avanti dai bambini e dai giovani attraverso il volontariato, le competenze verdi, l’occupazione e l’advocacy. Il lancio di Green Rising riunirà i leader della rete di partner pubblici, privati e giovani dell’UNICEF Generation Unlimited, compresi i Capi di Stato e i Giovani Campioni per il Clima della COP28.
Innovation30 – Young Climate Innovators Shaping the Future. L’iniziativa dell’UNICEF e dei partner presenterà innovazioni climatiche scientificamente verificate e pronte per gli investitori, create da ventiquattro giovani innovatori del clima (sotto i trent’anni) provenienti da diciannove Paesi. Le soluzioni comprendono la riduzione dell’inquinamento atmosferico, le fonti di energia rinnovabile, i sistemi di gestione dei rifiuti, cibo e acqua resilienti al clima, la conservazione dell’acqua e la preparazione ai disastri. Saranno presentate in una mostra olografica interattiva che offre una visualizzazione 3D degli innovatori che propongono le loro soluzioni in una serie di ologrammi della durata di un minuto.
Ma non è solo una questione di salute o di innovazione. L’evento “Dai più vulnerabili ai più preziosi” incarnerà un dialogo intergenerazionale tra esperti, focalizzato sui diritti dei bambini. Questo dialogo, ospitato dalla Presidenza degli Emirati Arabi Uniti della COP28 e dall’UNICEF in collaborazione con il Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti dell’Infanzia, sollecita un cambio di paradigma: porre i diritti dell’infanzia al centro dell’azione per il clima.
UNICEF in prima linea
Insomma alla COP28, i bambini non saranno solo degli osservatori, ma attori protagonisti, guidati da una determinazione inarrestabile a plasmare un futuro sicuro e sostenibile per se stessi e per le generazioni a venire. La loro voce, rappresentata egregiamente da UNICEF, risuonante e pura, rappresenta il cuore pulsante di questa battaglia climatica.
Per saperne di più sull’urgenza di agire per i bambini nel contesto dei cambiamenti climatici, si può consultare il documento dell’UNICEF qui: UNICEF – Children Need Urgent Action on Climate Change