CON L’ARRIVO DELLA PRIMAVERA, MILANO ACCOGLIE LA DODICESIMA EDIZIONE DI SOFFIO DI PRIMAVERA, LA MOSTRA MERCATO ORGANIZZATA DAL FAI – FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO. IL 15 E 16 MARZO 2025, VILLA NECCHI CAMPIGLIO OSPITERÀ VIVAISTI, ESPERTI E APPASSIONATI PER UN’ESPERIENZA IMMERSIVA TRA PIANTE RARE, PROFUMI AVVOLGENTI E TRADIZIONI BOTANICHE
Un soffio di primavera e l’omaggio alla Camellia Japonica
L’edizione 2025 di Soffio di Primavera celebra la Camellia Japonica, una pianta che affonda le sue radici nella cultura giapponese e cinese, dove da secoli è protagonista di leggende, arte e rituali.
Introdotta in Europa nel XVIII secolo grazie ai mercanti e ai botanici che esploravano l’Estremo Oriente, la Camellia Japonica divenne ben presto un fiore di culto tra le élite aristocratiche. Nei giardini delle corti europee, la sua fioritura invernale rappresentava un segno di esclusività e prestigio, mentre le sue varietà più rare erano contese dai collezionisti.
In Giappone, la camelia è conosciuta come Tsubaki ed è profondamente radicata nelle tradizioni locali. Associata ai samurai, il cui codice d’onore imponeva disciplina e sacrificio, questa pianta simboleggiava la vita effimera, poiché i suoi fiori, una volta appassiti, cadono interi, senza perdere i petali uno alla volta, proprio come il guerriero che cade in battaglia con dignità e fierezza.
Dalla letteratura all’opera lirica: la camelia tra arte e romanticismo
Oltre a essere un’icona botanica, la camelia ha ispirato artisti, scrittori e compositori. Nel XIX secolo, Alexandre Dumas figlio ne consacrò il mito con il celebre romanzo “La Signora delle Camelie”, storia struggente di un amore impossibile che portò alla nascita dell’opera lirica “La Traviata” di Giuseppe Verdi. Il fiore, simbolo di purezza e desiderio, diventò così un elemento ricorrente nelle opere romantiche, incarnando la bellezza fugace e l’amore tormentato.
Un omaggio speciale a Soffio di Primavera
Soffio di Primavera, mostra esclusiva del fiore reciso, permetterà di ammirare le diverse varietà di questo esemplare, esposte grazie alla collaborazione con la Società della Camelia APS. Botanici ed esperti guideranno i visitatori alla scoperta della coltivazione e della cura di questa straordinaria pianta, svelando tecniche e segreti per farla prosperare anche nei climi meno favorevoli.
Per celebrare la camelia non solo nella sua forma più estetica ma anche nel suo valore storico e culturale, sarà organizzata anche una degustazione di tè a cura di Chiara Maffei di Campo di Tè, rinomata piantagione sulle rive del Lago di Lugano. La bevanda, estratta dalla Camellia Sinensis, condivide con la Camellia Japonica un lignaggio botanico che affonda le sue radici nella tradizione orientale.
I visitatori potranno assaporare diverse varietà di questo elisir millenario, scoprendone i metodi di lavorazione e le straordinarie proprietà benefiche.
Un Weekend di esperienze tra natura e saperi
Nel corso della manifestazione i visitatori avranno altresì l’opportunità di esplorare un universo di colori e profumi, lasciandosi ispirare dalle creazioni dei migliori vivaisti italiani. Tra gli angoli espositivi, sarà possibile trovare fioriture stagionali come primule, viole e ciclamini, alberi da frutto, piante aromatiche, arbusti sempreverdi e bulbose, accanto a soluzioni per l’arredo del giardino e strumenti per la cura delle piante.
Ma l’evento non si limita all’esposizione. Il giardiniere di Villa Necchi Campiglio, Luca Dell’Acqua, offrirà consigli personalizzati su come prendersi cura del proprio spazio verde, mentre la vivaista Saskia Pellion di Persano guiderà i partecipanti alla scoperta delle migliori tecniche di potatura.
Un altro momento imperdibile sarà la conferenza “La camelia: coltivazione e cenni storici”, con la partecipazione di Andrea Corneo, presidente della Società Italiana della Camelia e Paolo Zacchera, uno dei massimi esperti di questa specie botanica.
Per chi ama il design del verde, l’incontro “Il paesaggista si racconta”, condotto dall’architetto Filippo Pizzoni e Susanna Magistretti, offrirà una riflessione sulla professione del giardiniere e sulle nuove tendenze nella progettazione del paesaggio.
Villa Necchi Campiglio: un’eleganza senza tempo tra natura e architettura
A rendere ancora più suggestivo Soffio di Primavera è la sua cornice d’eccezione: Villa Necchi Campiglio. Immersa in un rigoglioso giardino nel cuore di Milano, la villa incarna lo spirito sofisticato e innovativo dell’alta borghesia industriale lombarda del Novecento.
Costruita tra il 1932 e il 1935 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi, la residenza fu commissionata da Nedda e Gigina Necchi e dal marito di quest’ultima, Angelo Campiglio, esponenti di spicco di una famiglia che aveva fatto fortuna nell’industria metallurgica. L’edificio rappresenta un perfetto equilibrio tra rigore razionalista e lusso discreto, con interni curati nei minimi dettagli, ampie vetrate che dialogano con il verde circostante e una funzionalità all’avanguardia per l’epoca.
Uno degli elementi più innovativi della villa è la piscina riscaldata, una delle prime realizzate in un’abitazione privata a Milano, che simboleggia il desiderio di modernità e benessere della storica famiglia. Nel tempo, la residenza fu arricchita dagli interventi dell’architetto Tomaso Buzzi, che introdusse elementi decorativi ispirati all’arte settecentesca, impreziosendo gli ambienti con dettagli raffinati e opere d’arte.
Oggi, la villa è un bene tutelato dal FAI, che ne ha fatto uno spazio aperto al pubblico, in cui è possibile ammirare arredi d’epoca, dipinti di artisti del calibro di Giorgio de Chirico e Canaletto, oltre a una preziosa collezione di ceramiche e porcellane.
Durante Soffio di Primavera, il suo parco si anima invece di colori e profumi. Insomma, tra le stanze che raccontano la storia di un’epoca e i giardini in fiore che accolgono il risveglio della primavera, il legame tra natura e cultura si rinnova con armonia ed eleganza.