LA VISIONE URBANISTICA DI LE CORBUSIER, DETERMINATA DALL’INCONTRO TRA LA CULTURA EUROPEA E QUELLA NORDAFRICANA, CHE LO PORTÒ ALLA STESURA DEL “PLAN OBUS”, UN PROGETTO PENSATO PER ALGERI, PUÒ COSTITUIRE UN MODELLO PER LA REALIZZAZIONE DEL “PIANO MATTEI”
L’inaspettato contatto tra il pensiero di Le Corbusier, determinato dalla cultura europea e il Nord Africa, fece sorgere nell’architetto una nuova consapevolezza delle radici regionali dell’urbanistica, dell’architettura e del mondo dell’edilizia. Temi contraddistinti da questioni di immediato bisogno sociale, supportati da progetti pubblici con fattibilità tecnica ed economica.
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret, concentrò tutti i suoi appunti di progettI urbanistici nel “Plan Obus” per Algeri. Ideato tra il 1930 e il 1942, ad Algeri, l’architetto di fama internazionale trovò ciò che in gioventù aveva cercato a Costantinopoli e ad Atene.
Algeri era una città bianca, inondata di sole, affacciata sul Mare Mediterraneo. Superava, per intensità, tutte le città francesi, come capacità commerciale e di affari, conservando i resti di un’autentica, secolare città mediterranea con le sue tradizioni popolari.
La Casbah, il suo centro antico, non intaccata dall’industrializzazione e dal gusto estetico europeo, rappresentava un crogiolo vivente di architettura popolare e modi di vita autentici nel Nord Africa.
L’idea di Le Corbusier per Algeri faceva parte di una mostra di disegni di progettazione urbanistica, denominato Plan Obus, studiati per la periferia urbana della capitale algerina, nei pressi del porto.
Fu l’occasione per presentate un progetto fortemente innovativo che collegava il quartiere la Marine agli alloggi sulla collina di Fort L’Empereur, con una grande arteria autostradale parallela alla costa e destinata a servire l’intero territorio.
Visioni per il futuro. Conservare la Casbah materialmente intatta
Il principio su cui si fondava il piano era molto semplice. Il Dipartimento viabilità di Algeri avrebbe dovuto costruire il sistema di strade e viadotti per servire tutte le aree dell’arco costiero da est ad ovest, indicando alla popolazione residente e non, la possibile espansione verso ovest, tra il mare e le colline, in modo da poter conservare la Casbah, materialmente intatta per il futuro.
Il tracciato viabile principale prevedeva un’espansione urbanistica finalizzata alla costruzione di alloggi, attività e servizi. Il piano prevedeva la partecipazione della popolazione alla costruzione di una città aperta allo sviluppo economico e sociale. Con il supporto sia di fondi economici pubblici sia sulla partecipazione economica di iniziativa privata. Producendo in tal modo economia reale dal commercio, dall’artigianato e dall’industria.
Il “Plan Obus”
Il Plan Obus è stato determinante per lo sviluppo della città di Algeri, anche se non attuato integralmente. Il progetto ha indicato un modello di sviluppo urbanistico da realizzarsi con fondi economici pubblici che finanziavano principalmente la costruzione di strade, viadotti e accessibilità agevole al territorio urbano e suburbano.
E avrebbe prodotto il rinnovamento urbano e territoriale, svolgendo un’azione sviluppo, nel rispetto della gestione della realtà naturale e ambientale del Nord Africa.
Il “Piano Mattei”
Il Piano Mattei, in sintesi, rappresenta un tentativo ambizioso del governo italiano di rafforzare la posizione dell’Italia nello scenario geopolitico mediterraneo e africano, ispirandosi alla visione e alla strategia di Enrico Mattei.
Un’esperienza utile da seguire, per l’attuazione del Piano, ideato al fine di rafforzare la collaborazione tra l’Italia e gli Stati del Continente Africano, in particolare con l’Algeria.
Un programma orientato a promuovere lo sviluppo attraverso il Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo, organo operativo del Piano.
Il CUCS che coordina la progettazione degli interventi, ha come priorità di azione la cooperazione allo sviluppo rurale e la gestione del territorio.
Oltre alla promozione delle esportazioni e degli investimenti. E ancora l’istruzione, la formazione superiore e professionale, la ricerca e l’innovazione. La sanità, l’agricoltura, l’utilizzazione sostenibile delle risorse naturali idriche ed energetiche.
In sintesi, la tutela dell’ambiente attraverso l’economia circolare, a sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile, con la promozione dell’occupazione, del turismo e della cultura del Nord Africa.
Bibliografia Essenziale:
LE CORBUSIER 1887-1965, a cura di H. Allen Brooks, Electa Elemond Editori Associati, Milano, 1993.
